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Reumatologia. In Campania sviluppate nuove linee di indirizzo alla prescrizione dei farmaci biologici/biosimilari

Primo modello virtuoso di best practice sull’intero territorio nazionale, ideate per garantire al paziente la migliore terapia disponibile, scelta sulla base delle più recenti evidenze scientifiche e prescrivibile uniformemente in tutta la Regione con una ottimizzazione delle risorse sanitarie IL DOCUMENTO

12 MAG -

Garantire uniformità prescrittiva su tutto il territorio regionale dei farmaci biotecnologici, comprensivi anche dei farmaci biosimilari, e dei più recenti inibitori orali delle Janus chinasi, per il trattamento delle artriti croniche infiammatorie.

Questo l’obiettivo delle nuove “Linee di indirizzo alla prescrizione di farmaci biologici/biosimilari in Reumatologia” sviluppate nella regione Campania, unica realtà sull’intero territorio nazionale.

“Il raggiungimento di un tale risultato – ha spiegato Ugo Trama, Responsabile del settore Politica del farmaco e dispositivi della Regione Campania – è stato possibile unicamente attraverso un percorso iniziato con la condivisione preliminare delle problematiche relative all’esigenza di garantire un equo accesso alle terapie con farmaci biotecnologici e alle small molecules per le migliaia di pazienti Campani affetti da artrite croniche infiammatorie. Tale processo ha portato dapprima all’apertura alla prescrizione di tali farmaci a tutti i reumatologi prescrittori del territorio Campano e quindi, successivamente, alla condivisione e all’adozione di queste linee guida prescrittive che, approvate con Decreto Regionale a dicembre 2021 e da allora in uso capillare in tutti i Centri reumatologici Universitari, Ospedalieri e Territoriali campani, rappresentano oggi un modello unico su scala nazionale di ottima pratica clinica”.


Per la loro realizzazione è stata cruciale una virtuosa collaborazione tra il reumatologo ed il legislatore che si sono resi entrambi promotori di una visione ‘paziente-centrica’. “Sono state infatti ideate per garantire al paziente la migliore terapia disponibile per la sua patologia – prosegue Trama – scelta sulla base delle più recenti evidenze scientifiche e prescrivibile uniformemente in tutta la Regione, e per ottimizzare nel contempo l’uso delle risorse sanitarie, ampliando di conseguenza l’accesso a nuove terapie per un numero sempre maggiore di pazienti”.

Grazie ai progressi della ricerca scientifica in reumatologia negli ultimi vent’anni l’armamentario terapeutico a disposizione del Reumatologo si è progressivamente arricchito di farmaci sempre più innovativi e variegati per il trattamento delle artriti infiammatorie croniche, quali l’Artrite reumatoide, l’Artrite psoriasica, la Spondilite anchilosante e le Spondiloartriti non-radiografiche, ha ricordato Francesco Ciccia, Professore Ordinario di Reumatologia, Direttore della Scuola di Specializzazione di Reumatologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli.

“Terapie grazie alle quali – ha aggiunto – è cambiata radicalmente la storia naturale di queste patologie, specie per i pazienti con forme particolarmente aggressive e per coloro in cui le terapie convenzionali sono risultate inefficaci, insufficienti o controindicate. Alla scadenza dei brevetti per i farmaci biotecnologici, l’immissione in commercio dei farmaci biosimilari, sovrapponibili per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biotecnologici di riferimento coperti da brevetto, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in termini di risparmio di risorse sanitarie e di accesso alle cure per i malati reumatici”.

Le linee di indirizzo ideate e sviluppate coinvolgendo attivamente i Reumatologi territoriali, anch’essi prescrittori, condivise con la Regione Campania, sottolinea ancora Ciccia “nascono dall’esigenza di superare la grande disomogeneità nella prescrizione farmacologica da Centro a Centro, fornendo indicazioni chiare per la corretta identificazione del farmaco più appropriato per un determinato paziente affetto da artrite cronica infiammatoria sulla base delle evidenze scientifiche. Inoltre, forniscono una collocazione chiara ed appropriata dei farmaci biosimilari, indicati come prima scelta terapeutica nel paziente naïve, eccetto che laddove previsto dalle linee guida stesse”.

Il documento prodotto è frutto di una stretta collaborazione tra i Reumatologi campani prescrittori di farmaci biologici afferenti ai Centri Reumatologici Universitari, Ospedalieri e Territoriali riuniti in un unico gruppo di lavoro. “Sono stati identificati e definiti gli scenari clinici più comuni e rilevanti nella corrente pratica clinica, operando una minuziosa e dettagliata analisi di revisione sistematica della letteratura scientifica in tema di terapia – ha spiegato Enrico Tirri, Direttore dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (Sir) –  al fine di fornire le evidenze più aggiornate sia in un’ottica più ampia in ambito di trattamento di ciascuna patologia reumatica infiammatoria, sia nel dettaglio per ciascuno degli specifici scenari clinici di particolare interesse individuati”.

“Il paziente reumatologico – continua Tirri – nel momento cruciale dell’avvio di una terapia necessita, infatti, di un approccio globale che tenga in considerazione non solo l’attività di malattia e gli altri parametri più prettamente correlati alla patologia da trattare, ma anche fattori ulteriori che non possono essere scotomizzati, come, ad esempio, la storia di patologie oncologiche, i fattori di rischio cardio-vascolari o ancora il desiderio di gravidanza. La realtà che noi reumatologi affrontiamo quotidianamente è quella di patologie sistemiche spesso corredate da svariate comorbidità e, specie nella scelta terapeutica, ogni paziente merita attenzione e risposte nella sua totalità. Dal gruppo di lavoro sono pertanto stati elaborati degli ‘statement’ che sono stati oggetto di discussione collegiale e di due successivi round di votazione, secondo il metodo Delphi, per l’elaborazione delle raccomandazioni finali. Queste ultime – conclude – sono infine state oggetto di ulteriore votazione che prevedeva l’approvazione esclusivamente di quelle con un tasso di concordanza superiore al 75%”.



12 maggio 2022
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