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Calabria. Scura e Oliverio in Senato si incolpano a vicenda di mancanza di collaborazione

“Non ho mai litigato con il presidente Mario Oliverio. Se il presidente mi chiama, io corro”, ma “non posso farci niente se dal primo giorno ha deciso di mettermi i bastoni tra le ruote”, afferma il commissario. “Ha assunto provvedimenti più importanti in assoluta solitudine, senza coinvolgere o consultare il dipartimento”, replica il governatore. IL VIDEO DELL'AUDIZIONE DEL COMMISSARIO SCURA e IL VIDEO DELL'AUDIZIONE DEL GOVERNATORE OLIVERIO

20 SET - Non è stato un vero e proprio faccia a faccia, ma l’audizione informale in commissione Igiene e Sanità del Senato ieri pomeriggi del commissario ad acta della Calabria, Massimo Scura, e stamani del presidente della Regione Mario Oliverio, accompagnato dal delegato alla Sanità Regione Calabria, Franco Pacenza, ha dato vita comunque ha un chiaro botta e risposta.

Da una parte Scura che sostiene di avere operato con spirito collaborativo e accusa Oliverio e la Regione di avergli sempre messo i bastoni tra le ruote, evidenziando come, nonostante questo, la sanità calabrese, con il commissariamento, abbia fatto grandi passi avanti. Dall’altra Oliverio che smentisce il commissario in merito allo spirito di collaborazione, evidenzia come la sanità regionale sia peggiorata con il commissariamento e torna a chiedere che gli venga affidata dal Governo la carica di presidente-commissario.

Il primo a raccontare la sua versione dei fatti, come accennato, è stato Scura, audito nel pomeriggio di ieri. L’audizione è stata, per Scura, l’opportunità di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e di dire la sua su alcuni “luoghi comuni perpetrati nel tempo fino a diventare verità”. A partire dalla falsa convinzione che con il commissariamento la sanità calabrese sia peggiorata. “Il commissariamento non è la causa dei problemi della sanità calabrese, è l’effetto”, ha chiarito Scura, che spiega come il suo sia un lavoro tutt’altro che facile, non solo per la realtà della situazione calabrese, ma anche perché la Regione avrebbe fatto di tutto per vederlo fallire.
 
“Io non ho mai litigato con il presidente” della Regione Mario Oliverio, afferma Scura rispondendo alle domande dei senatori in merito ai difficili rapporti tra struttura commissariale e Regione. “Se il presidente mi chiama, io corro, perché sono il primo a rendermi conto che, se ci fosse stata in questi 3 anni e mezzo una sinergia con il presidente, avremmo fatto il doppio dei gradini. Ma non posso farci niente se dal primo giorno ha deciso di mettermi i bastoni tra le ruote”, afferma Scura, secondo il quale anche “lo smantellamendo del Dipartimento Salute fa parte di questo progetto”.
 
Scura imputa inoltre alla Regione la colpa della cattiva immagine resa della sanità regionale anche laddove si sono registrati dei miglioramenti. “Quella del peggioramento dei Lea è una favola”, afferma il Commissario: “La posizione della Calabria nella griglia Lea è fortemente aumentata con il commissariamento e continua ad aumentare”. Dati alla mano, sarebbe passata “dagli 88 punti del 2009” ai “155, forse anche a 160 di oggi. Ma non sono io a mandare al ministero i dati sulla base dei quali vengono assegnati i punti. E il ministero stesso afferma che i dati ricevuti dalla Calabria sono insufficienti”. Stessa mancanza di chiarezza in merito ad alcuni dati sulla mobilità passiva: “Se nel 2017/2018 abbiamo aumentato di circa 500 gli interventi di cardiochirurgia, come è possibile che aumentino le compensazioni passive. Parliamo di circa 10 mln di euro che non vanno più fuori Regione e questo vale anche per lo stroke, la chirurgia toracica ed altro ancora”.

La questione, per Scura, è che “i problemi della Calabria sono anzitutto di tipo etico, poi culturale, e a seguire politico e organizzativo. Se non si affrontano i primi livelli di questo enorme problema, non si arriva da nessun parte”.  

A certi tipi di atteggiamenti Scura attribuisce, quindi, le cause della situazione drammatica trovata al momento del suo insediamento: “Punteggio sulla griglia Lea più basso d’Italia, perdita totale di 65,5 milioni di euro nel 2014; debito pregresso sconosciuto nelle aziende di Reggio Calabria, privati pagati a consuntivo senza alcuna programmazione, zero relazioni sindacali. Tasso dipendenti che usufruivano della legge 104 doppio rispetto alla media italiana, a Reggio triplo. E ancora, 1,4mln in leasing per la cardiochirurgia di Reggio Calabria, peraltro non avviata da 4 anni; 900 precari di tutti i profili; incentivi al mmg senza alcun corrispettivo in progetti di miglioramento; assenza di obiettivi ai commissari e ai Dg”. Addirittura “un dirigente di struttura complessa condannato in via definitiva per truffa che anziché essere licenziato, si è visto assegnare una nuova struttura complessa” e “un detenuto condannato per reati mafiosi che in carcere ha continuato a percepire lo stipendio”.

Oggi è stato il turno di Oliverio, che ha evidenziato come “i problemi di riorganizzazione della macchina regionale, non solo della salute” siano noti da tempo (“vi stiamo lavorando”) e come questi non avrebbero nulla a che fare con la volontà di ostacolare il commissario. Il governatore accusa quindi Scura di aver lavorato “in assoluta solitudine” anche su “i provvedimenti più importanti, come il decreto assunzioni o la definizione dei budget per la sanità accreditata, per la stesura dei quali non ha coinvolto né consultato il Dipartimento”.

Oliverio ha quindi ribadito, come fatto spesso in questi anni, che con il commissariamento la sanità regionale è peggiorata (“la mobilità passiva è cresciuta da 200mln euro 2010 a 300 nel 2017, con un incremento di oltre il 30%, dunque. Mentre i Lea, in pochi anni, sono scesi da 147 a 143 punti”, sono due degli esempi portati da Oliverio) ed è tornato a chiede che gli sia affidato l’incarico di commissario. “Il Consiglio regionale ha chiesto più volte all’unanimità di rimuovere questa situazione mettendo fine al commissariamento. Il Parlamento ha, da parte sua, rimosso l’incompatibilità tra presidente e commissario. Eppure questa situazione persiste e la Calabria è la sola regione a non avere come commissario il suo presidente. Perché? Nessuno governo, su questo, mi ha mai fornito una risposta”. “Ho chiesto, sin dal mio insediamento, circa 4 anni fa, ascolto e cooperazione ai diversi Governi che si sono succeduti, ma non ho trovato risposte. L’ho chiesto anche all’attuale Governo. Lo chiedo anche oggi a questa Aula Parlamentare”. E alla commissione Oliverio ha chiesto un “aiuto ad uscire da questa situazione”, come “il complesso delle forze sociali calabresi chiede”.

20 settembre 2018
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