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Calabria. Oliverio su commissariamento: “Non ho messo da parte le catene. Aspetto le valutazioni del Governo”

Il presidente della Regione ha tenuto ieri un’informativa sulla sanità in Consiglio regionale, accennando alla annunciata protesta e riferito dei suoi colloqui con Lorenzin. Per Oliverio il commissariamento ha ulteriormente peggiorato la situazione della sanità calabrese, con “scelte assolutamente discutibili e da verificare sul piano della legittimità”. Ed ha invitato il Consiglio ad “assumere delle iniziative, libere da ogni strumentalizzazione”.

20 DIC - “Il Piano di rientro dal debito della sanità in Calabria ha avuto un andamento schizofrenico”. Questo il giudizio del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio nella sua informativa sulla sanità in Consiglio regionale. “Un andamento - ha aggiunto - che non ha portato al miglioramento dei servizi, ma soprattutto al rientro del debito”.

Tre gli elementi di aggravamento messi in evidenza dal Presidente della Giunta nel suo intervento: il dato dell’emigrazione sanitaria, il mancato raggiungimento dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, e l’aumento del debito. “Frutto - ha detto Oliverio - di scelte dell’ufficio del Commissario assolutamente discutibili e da verificare sul piano della legittimità. Sollevo un problema di carattere strutturale.

L’inadeguatezza del Commissariamento rispetto alla gravità della situazione. Se così stanno le cose, e non voglio che sia considerato un problema di Oliverio, il Consiglio regionale credo debba assumere delle iniziative, libere da ogni strumentalizzazione. Non ho messo da parte le catene. Le vere catene permangono sulla Calabria e sui calabresi. Io lo sto facendo assumendomi le mie responsabilità. Né mi turba essere definito isolato, o messo all’angolo perché il mio solo obiettivo è mettere al centro della questione i bisogni reali della Regione e dei calabresi”.

Nel ricordare l’inizio del commissariamento, nel 2010, Oliverio ha definito “il tempo e mezzo” trascorso tra la precedente legislatura e quella attuale una “pagina ingloriosa della vita di questa Regione. È venuto il momento di chiudere con questa stagione. Lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin - ha ricordato Oliverio - quando è venuta in Calabria, ha ammesso la gravità della situazione. Non ha negato questa preoccupazione, anzi l’ha confermata”.

Oliverio ha ricordato che tra le Regioni italiane sottoposte al piano di rientro, “Lazio e Piemonte sono sulla via d’uscita e la Campania è in piano di rientro con la gestione affidata al presidente della Giunta Vincenzo De Luca. Il Lazio è partito con una situazione più grave e pesante rispetto alla Calabria. Nel 2010 aveva un debito di 10 mld di euro ed il rapporto pro-capite era largamente superiore rispetto a quello calabrese. Oggi quelle due regioni sono quasi uscite e le loro gestioni erano affidate a persone come Nicola Zingaretti e Sergio Chiamparino che con le loro decisioni hanno dato una notevole accelerazione al rientro dal debito. Ci sarà un problema, quindi, in Calabria? Problema che ho posto al ministro Lorenzin”.

“C’è un dossier che è stato presentato ai ministeri competenti, che sono quelli dell’Economia e della Salute ed al Presidente del Consiglio dei Ministri. Non rinnego la mia iniziativa, forte. Sono in attesa – ha concluso Oliverio - che questa informativa venga valutata dal Governo. Mi auguro che non si sottovaluti la situazione della Calabria, dove i suoi cittadini hanno gli stessi diritti di quelli delle altre Regioni e che il dibattito in questa sede non sia inquinato da distinzioni politiche, ma orientato solo al bene comune”.

20 dicembre 2017
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