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Abruzzo. Rimosso con radiofrequenze raro tumore al femore a bambino di 9 anni

Il trattamento a radiofrequenze ha evitato l’intervento chirurgico che su un bambino avrebbe lasciato ampie cicatrici e sofferenze post operatorie. Oltre al dolore intenso, la rimozione del tumore ha scongiurato il rischio di uno stop nella crescita del segmento osseo.

25 LUG - Aveva un raro tumore al femore il bambino di 9 anni, di Roma, operato a L’Aquila con termoablazione a radiofrequenze. Il tumore, benigno, gli procurava un dolore acuto che lo svegliava di notte e il rischio di fermare la crescita dell’osso. Ma a L’Aquila, in pochi minuti, il tumore è stato “bruciato” e dopo 2 giorni il piccolo è potuto tornare a casa perfettamente guarito.

Quello de L’Aquila, spiega una nota dell’Asl 1 Abruzzo, è “tra i pochissimi centri italiani di radiologia interventistica d’urgenza, e unico in Abruzzo, specializzato nella diagnosi (tramite biopsia) e nel trattamento dei tumori muscolo-scheletrici”. La procedura specialistica praticata sul bambino è una delle 79 effettuate all’Aquila nel corso degli ultimi 12 mesi, “molte su pazienti che vengono affidati alla radiologia interventistica aquilana dall’istituto Regina Elena di Roma con cui il San Salvatore lavora da anni a braccetto”.

Come specialità, la branca della radiologia interventistica si occupa di tanti aspetti “ma gli ospedali che in Italia trattano i tumori all’osso, benigni e maligni – evidenzia la Asl - si contano davvero sulle punte della dita e si trovano per lo più a Torino, Bologna, Roma. E’ il motivo per cui di tutti i pazienti che passano per l’Aquila, il 60% arriva da fuori Regione: oltre al Lazio, Puglia, Campania e da regioni  con servizio sanitario al top come il Veneto”.

La termoablazione sul bambino romano di 9 anni, ricoverato e assistito dal reparto di clinica pediatrica, diretto dal prof. Alberto Verrotti - che ha operato in sinergia con la radiologia interventistica - è stata attuata con radiofrequenze che, spiega la Asl, “‘attraversano’ la pelle e bruciano la massa tumorale in pochi minuti a temperature anche superiori a 60 gradi. La distruzione della parte dell’osso, attaccata dalla malattia, è avvenuta sotto guida Tac: il radiologo interventista, Luigi Zugaro, con alle spalle diverse centinaia di trattamenti di questo tipo, con una minuscola sonda ha raggiunto il punto del femore malato e ha proceduto a bruciare il tumore”.

“La termo ablazione - dichiara Zugaro - ci ha consentito di evitare l’intervento chirurgico che, su un paziente di 9 anni, avrebbe avuto strascichi rilevanti, con ampie cicatrici e possibili complicanze post operatorie. Il bambino è stato dimesso dopo 2 giorni  e ora sta bene. Tra quelli che abitualmente facciamo, i trattamenti su piccoli pazienti sono i più difficili: alcuni anni fa attuammo un’analoga procedura su un piccolo di 4 anni proveniente da Bari. Con i tumori benigni dell’osso abbiamo una percentuale di guarigione del 100% mentre in quelli maligni,  con metastasi, ovviamente la quota di guarigione è molto più bassa. Tuttavia va ricordato che, sui tumori maligni, la radiologia interventistica gioca comunque un ruolo  importante perché la chemioterapia sull’osso ha minore efficacia rispetto ad altre parti anatomiche aggredite dalla malattia”.

Il lavoro di Zugaro, evidenzia la Asl, “si svolge in costante sinergia con oncologi, ortopedici e radioterapisti dell’ospedale, nell’ambito del servizio radiologia, di cui è responsabile il prof. Carlo Masciocchi, dove si eseguono trattamenti con ultrasuoni focalizzati secondo elevati standard di qualità”.

La Asl annuncia quindi che “nel prossimo ottobre, in base a un appuntamento annuale, all’Aquila arriveranno alcune decine di specialisti da tutta Italia e dall’estero per apprendere le procedure di radiologia interventistica praticate sui tumori dell’osso.  Zugaro e Masciocchi tengono  infatti annualmente dei corsi didattici in virtù della lunga esperienza e soprattutto degli eccellenti  risultati ottenuti a livello nazionale che collocano il San Salvatore ai primi posti in Italia nei trattamenti dei tumori all’osso”.

25 luglio 2016
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