Ospedale di Castel di Sangro. Da Paolucci l’impegno a garantire servizi adeguati
L’assessore ha incontrato ieri i rappresentanti di Progetto Comune e del PD, che chiedevano di “trovare la strada migliore per sospendere quei provvedimenti scellerati che hanno voluto l’interruzione delle attività legate alla chirurgia, ortopedia, traumatologia”.
07 LUG - “La rete aziendale di una Asl, che si è voluta unica proprio perché meglio gestibile, deve continuare a garantire al territorio altosangrino servizi adeguati e sanciti, a livello normativo, con l’approvazione del Piano Sanitario Regionale, avvenuta il 10 giugno scorso”. È questo, secondo quanto riferito da una nota del gruppo consiliare “Progetto Comune”, l’impegno assunto dall’assessore alla Salute dell’Abruzzo,
Silvio Paolucci, dal direttore del Dipartimento per la Salute e il Welfare,
Angelo Muraglia, e del direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale,
Alfonso Mascitelli, nel corso dell’incontro svolto in Regione su richiesta dei consiglieri di “Progetto Comune” per fare chiarezza sulla “ennesima azione volta al depauperamento del Presidio Ospedaliero di Castel di Sangro”.
Un incontro che doveva servire a “trovare la strada migliore per sospendere quei provvedimenti scellerati che hanno voluto l’interruzione delle attività legate alla chirurgia, ortopedia, traumatologia”, spiega il gruppo consiliare.
All’incontro era presente anche il coordinatore del circolo PD di Castel di Sangro,
Gaetano Biasella e la consigliera comunale
Raffaella Dell’Erede.
“Sono stati esaminati – spiega la nota del gruppo Progetto Comune che fa il punto sull'incontro - i recenti provvedimenti e si è convenuto sulla necessità di un intervento in merito e che dovrà avvenire tramite un atto gestionale dell’azienda necessariamente coerente con l’atto programmatorio della Regione che vede il riconoscimento del nostro ospedale quale ‘Presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata’: come tale, dovrà quindi garantire quel servizio di emergenza ed urgenza che risulta, allo stato dei fatti, interrotto. La carenza di personale invocata dai dirigenti medici che hanno posto in essere i provvedimenti non può essere motivo di quegli atti che vanno a detrimento di un territorio ampio, per di più in un periodo di affluenza turistica: sarà nella facoltà dei responsabili delle unità operative sangrine – spiega in conclusione la nota - chiedere che il personale delle unità trasversalizzate con Sulmona venga messo a rotazione per evitare carenze improvvise solo in un presidio”.
07 luglio 2016
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