Avezzano, parti senza dolore con l'analgesia inalatoria
Introdotto l’uso di una miscela gassosa, composta in parte da protossido di azoto, che inalata dalla donna a piacimento e, senza ricorrere all’anestesia, allevia la sofferenza fisiologica del parto. L’unità operativa è attrezzata per assistere, con la nuova tecnica, fino a 3 donne in travaglio nello stesso momento.
16 GIU - Dare alle luce un bimbo ‘spegnendo’ l’interruttore della sofferenza con una semplice boccata di protossido di azoto, una sostanza analgesica. E’ quanto promette il nuovo servizio che sarà attivo da lunedì 20 giugno al reparto di Ostetricia dell’ospedale di Avezzato per tutte le gestanti della Marsica, ma anche per quelle che risiedono in ampie fette di territorio fuori regione, come la provincia di Rieti e quella di Frosinone che scelgono di partorire ad Avezzano, e che già oggi rappresentano circa il 10% complessivo di utenti.
“Oltre al primato in Abruzzo per il più basso rischio di malformazioni (3 su 1168 parti annui contro il 4 per mille degli standard europei) e per il maggior numero di presenze del pediatra alla nascita (dati regionali del 2015) l’ostetricia si dota ora di un servizio aggiuntivo per ‘smorzare’ la sofferenza del travaglio e accompagnare la partoriente fino allo sbocciare della nuova vita”, afferma l’Asl 1 Abruzzo in una nota che annuncia l’introduzione del nuovo servizio, che sarà erogato su richiesta della partoriente.
“La miscela gassosa, formata per lo più da protossido di azoto, allevia la fisiologica sofferenza del parto ma non è un’anestesia”, precisa la Asl, spiegando che sarà la partoriente, con una o più boccate (tramite apposita mascherina sulla bocca) a graduare a proprio piacimento l’automatica erogazione della sostanza, senza dover fare movimenti o sforzi.
“E’ una possibilità in più - dichiara
Giuseppe Ruggeri, direttore del reparto - con cui arricchiremo la nostra gamma di servizi per rendere il parto sempre più gioioso e, possibilmente, più soft. Un’opportunità che varrà, oltreché per Avezzano e il suo ampio hinterland, anche per il crescente numero di utenti che, negli ultimi anni, vengono da noi a partorire da aree del Lazio come la Val di Comino e Rieti”.
Ruggeri annuncia quindi che in autunno sarà aperto ex novo un nuovo ambulatorio dedicato alla riabilitazione del perineo nella fase post parto. Inoltre, entro l’anno, dovrebbe entrare in funzione la terza sala travaglio.
L’ostetricia di Avezzano, che lo scorso anno ha ‘battezzato’ 1168 nascite (119 in più del 2014), sarà attrezzata per assistere col nuovo sistema antidolorifico, in caso di necessità, fino a 3 partorienti nello stesso momento. Una potenziale evenienza stabilita in base ai ritmi del reparto che, da gennaio scorso a oggi, ha fatto nascere 489 bimbi di cui, fatto importante, 333 con parto naturale. “Ciò significa che il reparto applica in modo ottimale le ‘raccomandazioni’ del ministero della Salute, che giudica l’efficienza dei punti-nascite in base alla capacità di ridurre il più possibile il numero di parti cesarei, cioè chirurgici”, osserva la Asl. Dei 489 bebé venuti alla luce da gennaio a oggi, sono stati 156 quelli nati con tecnica chirurgici, “l’ equivalente del 31%, soglia nettamente al di sotto del 37% che costituisce la media nazionale”. “Ma il nostro obiettivo - dice Ruggeri, - è abbassare ancora il valore e portarlo dall’attuale 31 al 29%”.
16 giugno 2016
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