L’Aquila. Il San Salvatore si conferma leader regionale per i trapianti
L’ospedale si conferma struttura-leader nella Regione: direttamente per i reni e, indirettamente, per l’attività di preparazione, nel trapianto di altri organi, compiuto in altri presìdi italiani. Nel 2015 vi sono stati: 29 reimpianti di reni (di cui 24 compiuti nel capoluogo regionale) e, fuori Regione, 16 di fegato, 4 di cuore e 6 di polmone.
16 GEN - Lo scorso anno 24 persone, tramite il trapianto e grazie alla generosità di donatori deceduti in ospedali di Abruzzo e Molise, si sono affrancate dalla ‘schiavitù’ della dialisi, ad altre 16 è stato sostituito il fegato malato e, infine, nel torace di altri 4 malati ha preso a palpitare un cuore donato da altri. Un flusso tra vite che si spegnevano (i donatori d’organo) e altre che, grazie all’atto di generosità più alto che si conosca, uscivano dall’abisso e si riappropriavano della ‘normalità’. Questo crocevia, in cui c’è il ‘travaso dalla morte alla vita, da molti anni è gestito dal Centro regionale trapianti di L’Aquila per Abruzzo e Molise. “Una gestione condotta direttamente – si legge in una nota dell’ospedale -, con l’esecuzione al San Salvatore dei trapianti di rene e, indirettamente, col fondamentale supporto logistico nei prelievi di organi diversi dal rene. Si tratta di fegato, cuore, cornee e polmoni che, dopo l’espianto, vengono trapiantati in vari ospedali d’ Italia”.
Anche nel 2015 il centro regionale di riferimento dei trapianti di L’Aquila- diretto dalla dr.ssa
Daniela Maccarone con al fianco i medici
Ida Parzanese e
Luca Caniglia e in sinergia col coordinatore regionale, prof.
Antonio Famulari, ha svolto un lavoro che è andato ben al di là dell’esecuzione dei 24 trapianti di rene.
Il San Salvatore, con la sua task force d’appoggio, ha messo il ‘timbro’ su altri 5 pazienti, di altre regioni italiane, su cui sono stati trapiantati gli organi di natura nefrologica, precedentemente prelevati da donatori abruzzesi e (in misura minore) molisani. I 5 trapianti fuori Regione di rene sono stati compiuti, grazie al complesso lavoro di preparazione che viene svolto all’Aquila, negli ospedali di Bari, Catania, Roma Sapienza, Padova e Palermo.
I 16 trapianti di fegato, prelevati da donatori abruzzesi, sono stati trapiantati a Roma Cattolica (5), Roma Tor Vergata (4), Roma San Camillo (2), Roma Sapienza (1), Palermo (1), Napoli (1), Milano (1) e Pisa (1). C’è, infine, il dato sui polmoni, prelevati sempre in Abruzzo e Molise, che hanno portato a 6 trapianti eseguiti a Padova (4) e Torino (2). Peraltro il 2015, segnatamente ai trapianti di rene, ha ‘regalato’ una luminosa ‘collana’, fatta di 5 ‘gemme’: tanti sono stati infatti i reni prelevati da donatore vivente: 4 in più rispetto al 2014.
Dalla nascita (nel 2001) a oggi del centro trapianti di L’Aquila, di cui è attualmente responsabile il prof. Francesco Pisani, all’ospedale aquilano sono stati compiuti complessivamente 473 trapianti di rene, di cui 251 su pazienti d’ Abruzzo e 62 su molisani. Corposa la ‘voce’, sempre per trapianti di rene in 14 anni di attività, su malati residenti nel Lazio: ben 111. Un contributo importante a tutta tale attività viene offerto dal centro analisi di immunogenetica guidato dal prof. Franco Papola nonché, per altri aspetti, da tutto il reparto di rianimazione.
Infine, un dato: se si guarda alle singole province abruzzesi, come numero di donazioni dei vari organi, nel corso del 2015 la palma del migliore va senza dubbio a Pescara: 9 donatori, con un netto distacco da tutte le altre.
16 gennaio 2016
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