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“No alla privatizzazione del Pronto soccorso”, il sit-in Cgil a Pescara

Sindacati, associazioni e cittadini stamane al Cup dell’ospedale civile: “Inizia oggi una vertenza che deve portare a un nuovo modello di sviluppo e deve vedere la sanità al centro. Noi chiediamo che sia ritirata immediatamente la delibera sulla privatizzazione e, nel contempo, rafforzare il sistema sanitario pubblico, rinforzare la medicina territoriale, ridurre le liste d’attesa e di dare una risposta sul piano occupazionale”.

14 NOV - Sindacati, associazioni e cittadini in sit-in questa mattina a Pescara davanti al Cup dell’ospedale civile per dire no alla privatizzazione di fatto del Pronto soccorso.

Critiche alla gestione sanitaria della Regione Abruzzo sono arrivate da Luca Ondifero, segretario della Cgil Pescara, che ha dichiarato: “Inizia oggi una vertenza che deve portare a un nuovo modello di sviluppo e deve vedere la sanità al centro. Noi chiediamo che sia ritirata immediatamente la delibera sulla privatizzazione del pronto soccorso e, nel contempo, di rafforzare invece il sistema sanitario pubblico, di rinforzare la medicina territoriale e di fare un piano di interventi che sia finalizzato a ridurre le liste d’attesa e di dare una risposta sul piano occupazionale affinché l'occupazione precaria diventi stabile e si faccia un ragionamento per adeguare gli organici delle strutture sanitarie ai reali bisogni”.

“Già questa mattina - ha proseguito Ondifero - incontreremo il direttore generale della Asl di Pescara Ciamponi che ci ha contattato. Proporremo alla Asl una piattaforma su cui riteniamo debba essere aperto un confronto serrato, affinché nelle prossime settimane ci siano le risposte che i cittadini attendono”.

Al sit-in presenti esponenti di alcune associazioni fra le quali “Carrozzine Determinate” con il suo presidente Claudio Ferrante: “Siamo qui per sostenere il servizio pubblico. Il Covid ha messo in luce un sistema sanitario malato. Il pronto soccorso non si può e non si deve toccare. Non è accettabile entrare in pronto soccorso e rimanerci per giorni. Il problema non si può però risolvere con la privatizzazione. Nel territorio si è provveduto a tagliare anche i piccoli ospedali. La medicina territoriale non risponde e dunque molti sono costretti a recarsi al pronto soccorso. Le persone con disabilità sono le più colpite. Per le visite specialistiche ci sono attese di oltre un anno. Quella di oggi è una battaglia di civiltà perché la salute è la cosa più importante che abbiamo e va salvaguardata”.

Una delegazione guidata da Ondifero è stata poi ricevuta dal dg della Asl di Pescara Ciamponi.

14 novembre 2022
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