Ospedale di Chieti. Intervento con chirurgia robotica mini-invasiva per rimuovere un tumore di rene a un paziente con trapianto di cuore
Questo tipo di approccio chirurgico ha permesso al paziente di subire una perdita ematica minima e di essere dimesso già al quarto giorno in buone condizioni cliniche e con normali valori di funzionalità renale e di emoglobina. Spiega il professor Schips: “La chirurgia robotica permette di eseguire interventi sempre più precisi e con un decorso post operatorio meno doloroso e più rapido”. La Asl ha da poco il da Vinci Xi.
25 OTT - Un delicato intervento di chirurgia robotica mini invasiva per la rimozione di un tumore di tre centimetri al rene sinistro di un paziente, sottoposto nel 2008 a trapianto di cuore, è stato eseguito nella Clinica urologica dell’ospedale di Chieti dal direttore,
Luigi Schips, e dalla sua équipe.
Schips, professore ordinario nell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha fatto ricorso alla chirurgia mini invasiva, preservando gran parte del parenchima renale sano. Diversamente sarebbe stato possibile eseguire un simile intervento soltanto con un approccio tradizionale, “a cielo aperto”. Ma ciò avrebbe determinato un decorso post operatorio molto più lungo e con tempi di recupero notevolmente più lenti in un paziente già compromesso dal precedente trapianto cardiaco.
Questo tipo di approccio chirurgico ha permesso al paziente di subire una perdita ematica minima e di essere dimesso già al quarto giorno in buone condizioni cliniche e con normali valori di funzionalità renale e di emoglobina.
L’ospedale di Chieti si conferma centro di riferimento per il trattamento dei tumori del rene e della prostata, grazie alla competenza del professor Schips, della sua équipe, degli anestesisti e del personale di sala operatoria.
“La chirurgia robotica - spiega Schips - permette di eseguire interventi sempre più precisi e con un decorso post operatorio meno doloroso e più rapido. La Asl Lanciano Vasto Chieti ha recentemente acquistato l'ultimo modello di ‘Robot da Vinci Xi’ che, con nuove telecamere 3D, garantisce un ingrandimento fino a dieci volte, assicurando un'alta chiarezza delle immagini. Consente, inoltre, una chirurgia multiquadrante, che permette di eseguire interventi più complessi agendo su organi posizionati in quadranti anatomici diversi”.
“È inoltre dotata di una seconda console che permette a due chirurghi di collaborare durante la procedura in modo da aumentare la supervisione e ridurre la curva di apprendimento. Tale aspetto risulta molto rilevante per il nostro centro – conclude Ships -, un reparto universitario che dà grande importanza alla formazione dei giovani”.
25 ottobre 2022
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