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In Toscana sorveglianza attiva per un anno per gli ex pazienti Covid

18 GIU - Gentile Direttore,
la Regione Toscana ha definito formalmente per tutte le persone che hanno contratto il COVID-19 uno specifico programma di sorveglianza dopo la guarigione clinica. Il programma è stato approvato il 15 giugno con atto della Giunta regionale e individua nel dettaglio le modalità operative che saranno attuate per assicurare la presa in carico da parte del SSR dei pazienti dimessi dagli ospedali o colpiti in modo serio dal Corona virus e curati a domicilio o in strutture sanitarie e socio-sanitarie.
 
Le persone che hanno contratto il COVID-19 potranno così essere seguiti dai professionisti del SSR anche dopo la guarigione e in questo modo sarà possibile individuare eventuali effetti postumi o complicanze a medio e lungo termine che possono richiedere interventi sanitari.
 
Ci si muove infatti in un ambito epidemiologico e clinico fino a pochi mesi fa del tutto sconosciuto che, oltre ad aver determinato molte delle difficoltà vissute dalle organizzazioni sanitarie nella fase di massimo picco dell’epidemia, per le stesse ragioni richiede un’attenzione di tipo sanitario nel periodo post-guarigione del tutto particolare, oltre ad una specifica attività di ricerca di tipo osservazionale.
 
Il percorso di presa in carico dei pazienti Covid-19 è rivolto ai soggetti residenti in Toscana, o assistiti del SSR, e sarà attivo in tutte le aziende sanitarie entro il mese di giugno.
 
Lo scopo è anzitutto quello di individuare, a distanza dalla fase acuta di malattia, eventuali bisogni sanitari per offrire ai pazienti risposte assistenziali integrate e multidimensionali, e pertanto ha essenzialmente una valenza clinica.
 
Il programma regionale prevede:
- la presa in carico, con un percorso sanitario dedicato, di tutte le persone che hanno avuto un quadro clinico COVID-19 correlato
- la realizzazione di studi mirati per meglio comprendere la malattia e indagare, in particolare le ripercussioni a medio e a lungo termine.
 
Le modalità di presa in carico, omogenea su tutto il territorio regionale, sono state definite avvalendosi di un gruppo di lavoro costituito con la Deliberazione GR n.628 del 21 maggio 2020.
 
Il protocollo operativa consente di assicurare specifici percorsi diagnostico terapeutici post-fase acuta, costituiti da una serie di indagini anamnestiche, coordinate a seconda dei casi da medici internisti o da MMG-Medici di Medicina Generale, avvalendosi anche delle USCA - Unità Speciali di Continuità Assistenziale composte da Medici e Infermieri, che potranno coinvolgere, in base all’esito delle indagini, altri Professionisti e Specialisti del SSR (pneumologi, neurologi, cardiologi, intensivisti, nefrologi, psichiatri, psicologi, otorinolaringoiatri, oculisti, diabetologi, fisiatri, geriatri, fisioterapisti, personale della dietetica professionale, ecc.) che si prenderanno cura delle persone che hanno in precedenza sviluppato un quadro clinico di infezione da COVID-19, con l’obiettivo di verificarne le condizioni cliniche generali e con particolare attenzione alle eventuali complicanze.
 
Le modalità organizzative prevedono che tutti i pazienti che sono stati ricoverati in un reparto ospedaliero della Toscana per infezione da SARS-CoV-2 vengano contattati dall’ospedale presso il quale è avvenuto il ricovero, coloro invece che non sono stati ricoverati in ospedale e che sono stati seguiti, a domicilio o presso alberghi sanitari o strutture sanitarie extraospedaliere o socio sanitarie, dalle USCA o direttamente dal MMG saranno contattati dal proprio MMG o dai servizi attivati allo scopo a livello di Zona distretto.
 
Questi pazienti verranno identificati mediante le piattaforme sviluppate a livello regionale per tracciare i casi e i contagi. Al momento del contatto verrà illustrato il percorso offerto e, dopo l’accettazione informata, programmata direttamente la prima indagine.
 
Per gli eventuali casi, che rappresentano un numero limitato, per i quali non è possibile l’identificazione di pazienti tramite il database regionale (ad es. casi antecedenti all’avvio del sistema di tracciabilità o pazienti con quadro sintomatologico ascrivibile a COVID ma che non hanno eseguito il tampone o con esito negativo del test), questi potranno ugualmente accedere al percorso di follow-up su segnalazione dal proprio medico di medicina generale, o contattando il numero dedicato messo a disposizione dalla Regione Toscana presso i Centri di ascolto CARe.
 
La prima indagine consta di un questionario clinico e di accertamenti ematici di base individuati dal protocollo regionale. Successivamente il paziente, in base all’esito, potrà essere inviato allo specialista pertinente in relazione al quadro clinico, che può attivare un percorso diagnostico terapeutico specifico e personalizzato post-fase acuta presso i day service dedicati. Potranno poi essere previste una o più rivalutazioni dopo un periodo stabilito.
 
In questo modo è possibile non far gravare sul paziente la gestione del proprio percorso di cura, ed aiutarlo e sostenerlo in modo concreto sul lungo periodo e in ogni fase della malattia; le persone continueranno ad essere seguite secondo il principio di “presa in carico” dalle stesse strutture o in stretto raccordo con i servizi che in precedenza le avevano in cura se affette da una preesistente patologia cronica.
 
In tutte le aziende sanitarie verranno attivati ambulatori COVID con possibilità di effettuare con modalità di day service multispecialistico i controlli che si rendano necessari. Tutte le prestazioni saranno a carico del SSR senza partecipazione alla spesa da parte dei cittadini. E’ prevista inoltre una formazione coordinata a livello regionale per gli operatori coinvolti nel programma.
 
“L’istituzione di questo programma - afferma l’Assessore Stefania Saccardi - risponde alla volontà della Regione Toscana di sostenere, al meglio delle possibilità clinico-assistenziali, tutte le persone che hanno già dovuto affrontare una situazione complessa ed imprevista dovuta all’epidemia da COVID. Con questa iniziativa la Toscana ha inteso completare le risposte che sono state finora assicurate per la cura dei pazienti COVID-19 nella fase acuta e che hanno fatto sì che tutti i pazienti siano stati seguiti fino alla completa guarigione: dall’accoglienza in Pronto Soccorso, al trasferimento e alle cure nei reparti e/o nelle terapie intensive, fino alla dimissione - nel caso dei pazienti ricoverati - o dalla comparsa dei sintomi fino alla guarigione clinica, per i casi che non hanno richiesto un ricovero”.
 
A cura del gruppo di lavoro regionale istituito con la Deliberazione 628 del 21 maggio 2020

18 giugno 2020
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