Sono contento. La sanità con i Cinque Stelle sta al sicuro
di Ivan Cavicchi
Primo perché il suo risultato politico ha sparigliato il gioco e poi perché il suo programma elettorale sulla sanità ha chiaramente lo scopo di sostenerla, di rinnovarla e di rifinanziarla
07 MAR - Mia cara amata e tribolata sanità vorrei dirti quanto sono contento per come si sono messe le cose nel nostro paese a seguito dei risultati elettorali.
Il gioco politico da parte dei partiti, è stato sparigliato e quindi è verosimile che tutte le politiche che in questi anni, anzi mi correggo in questi duri anni, sono da esso derivate, siano destinate ad esser ripensate.
Già questo in sé per me è un valore. Si è aperta la possibilità di un ripensamento delle solite politiche il che sia chiaro, lo dico subito a scanso di equivoci, non vuol dire né che tutto sarà facile né che le cose automaticamente volgeranno al meglio. Magari così fosse.
Alla fine lottando in questi anni su questo giornale contro le stupide e pericolose politiche sanitarie del Pd ero arrivato alla conclusione che non sarei mai riuscito a convincerlo a fare meglio di quello che egli riusciva effettivamente a fare. Figurarsi poi a convincerlo a fare una quarta riforma o a misurarsi con la questione medica o a ripensare il lavoro e la medicina. Impensabile.
Per cui in cuor mio mi ero convinto ma anche rassegnato all’idea che per cambiare le politiche sanitarie del Pd avremmo dovuto cambiare il Pd. La solita storia dell’atto che dipende dall’agente. Ora finalmente il Pd, suo malgrado, è cambiato di fatto. Il suo peso politico è stato ridimensionato da un voto che nello stesso tempo riferisce di un giudizio negativo sulle sue politiche. Soprattutto quelle sanitarie.
In tempi non sospetti su questo giornale ho avvertito:
- ripetutamente il PD sul rischio elettorale che correva facendo leggi sbagliate, mettendo i medici contro gli infermieri, aprendo le porte alle mutue e alle assicurazioni, affossando i diritti delle persone, impoverendo il sistema pubblico
- ho avvertito tutti i supporter collaterali al Pd da quelli scientifici a quelli sindacali a quelli sociali che non hanno aiutato il Pd a fare una legge migliore sui vaccini, una legge sulla responsabilità professionale all’altezza delle complessità in gioco, una piattaforma contrattuale degna delle sfide del momento, a consigliarlo diversamente nei confronti delle mutue anziché fornirgli teorie pseudoscientifiche per la loro giustificazione.
Sono quindi contento che il PD e con lui tutti costoro abbiano perso perché se non avessero perso le loro politiche contro la sanità pubblica sarebbero state probabilmente confermate ribadite e riproposte. Quindi cara sanità saresti stata nuovamente e ulteriormente definanziata, immiserita ancor di più. E senza nessuna speranza saresti scivolata verso la medicina amministrata sotto lo sguardo vigile di un esercito di lineaguidari e il cittadino sarebbe stato frodato dei suoi diritti fondamentali.
Sono dispiaciuto e contento allo stesso tempo che a
Liberi e uguali sia andata male. Dispiaciuto cara sanità perché costoro sono tuoi convinti e leali sostenitori, contento, ma chiarisco solo in senso pedagogico, perché ora dovranno mettersi in testa che per difendere i tuoi valori cara sanità, non basta l’apologia ma ci vuole un pensiero riformatore. Una sinistra senza un pensiero riformatore non è una sinistra. Una sinistra rappresentata da persone intellettualmente invarianti e politicamente tutt’altro che impermanenti non invoglia nessuno a votarla.
Sono contento cara sanità che il Movimento 5 Stelle abbia stravinto. E sai perché? Primo perché è il suo risultato politico che ha sparigliato il gioco e poi perché il suo programma elettorale sulla sanità ha chiaramente lo scopo di sostenerti di rinnovarti di rifinanziarti. C’è un punto che riguarda il tuo finanziamento che dice che alla sanità bisogna restituire tutte le risorse che le sono state tolte che è una cosa diversa dal semplice rifinanziamento. Solo sospendere gli incentivi fiscali alle mutue vale come un rifinanziamento a costo zero.
Quanto alla alleanza di Centro Destra, la sconfitta del PD e delle sue politiche deve insegnare loro a stare attenti a dove mettono i piedi. In fin dei conti il Pd, penso al sistema multipilastro, ha perpetuato e continuato le politiche della destra, la stessa cosa cara sanità per il tuo finanziamento, nel senso che il Pd ha trasformato i tagli lineari una tantum in tanti taglietti lineari programmati nel tempo altrimenti detti definanziamento. Cioè il Pd ha inteso la sostenibilità esattamente come la destra anche per questo è stato sconfitto. Ora la destra dovrebbe essere tanto saggia da fare quello che il PD non ha fatto e non ha saputo fare e senza sfasciare niente. Cioè cambiare l’idea di sostenibilità.
Eppoi per il Centro Destra non darei per scontata una politica contro di te cara sanità, anche se la voglia in questo schieramento di deregulation è forte, la pressione antinazionale per avere più forti autonomie regionali si fa sentire e anche loro mancano di una visione riformatrice.
C’è una considerazione che dobbiamo fare e che riguarda i rapporti di potere tra gli schieramenti. Ammesso un governo di centro destra che ricordo nel suo insieme in parlamento arriva al 36 % e ammesso che contro di te cara sanità esso adotti per ipotesi politiche inaccettabili, grazie soprattutto al movimento 5 stelle e al resto, la massa di opposizione sarebbe molto più forte della forza di governo. Per cui è difficile che qualcosa di eversivo passi. Nell’altra ipotesi cioè un governo pensato a partire dal movimento 5 stelle le ipotesi necessariamente sono diverse. E’ molto difficile che il primo partito si rimangi al governo i suoi impegni su di te cara sanità.
Cara sanità ok va tutto bene, tuttavia non farti illusioni è tutto da vedere ma intanto volevo dirti che sono contento per come sono andate le cose. Tutto qua. So da me che proprio perché il gioco è cambiato arriva il difficile cioè il momento di pensare ad un tuo cambiamento vero che riproponga i tuoi valori di fondo ma nello stesso tempo ti riformi anche in profondità.
Ma una cosa alla volta intanto abbiamo escluso il peggio e solo questo oggi ci permette di sperare in qualcosa di migliore. Noi siamo qui e faremo la nostra parte in piena autonomia e in piena libertà chiunque ci governerà. Come sempre.
Ivan Cavicchi
07 marzo 2018
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Studi e Analisi