Disabili. Italia sotto la media UE per le indennità di invalidità
La percentuale delle prestazioni di invalidità raggiunge in media il 7,3% della spesa complessiva per la protezione sociale, ma varia significativamente tra gli Stati membri dell'Ue. Si passa dai Paesi che vi dedicano più del 10%: Danimarca (12,9%), Croazia (12,2%), Svezia (12,0%), Estonia (11,8%), Lussemburgo (11,4%) e Finlandia (10,9%). A Paesi sotto il 4%: Cipro (3,2%) e Malta (3,7%). L'Italia sta in mezzo con il 5,9%, poco sotto Irlanda e Regno Unito (entrambi al 6,0%).
04 DIC - Nel 2014 gli Stati membri dell'Ue hanno speso oltre 280 miliardi di euro per le indennità di invalidità.
Si tratta del 7,3% del totale speso in prestazioni sociali (intendendo il totale delle spese per disabilità, malattia / assistenza sanitaria, vecchiaia, superstiti, famiglia / figli, disoccupazione, alloggi ed inclusione sociale), un tasso quasi equivalente a quello speso per i superstiti (5,7%) e le prestazioni familiari (8.6 %).
Dal 2010, la quota della spesa per la protezione sociale dedicata alle indennità di invalidità nell'Unione europea è rimasta stabile, ma avaria significativamente da Paese a Paese.
Rappresenta oltre il 10% delle prestazioni sociali totali in Danimarca che vi riserva infatti il 12,9%, Croazia (12,2%), Svezia (12,0%), Estonia (11,8%), Lussemburgo (11,4%) e Finlandia (10,9%), ma raggiunge meno del 4% a Cipro (3,2%) e Malta (3,7%), seguita dall'Italia (5,9%), dall'Irlanda e dal Regno Unito (entrambi al 6,0%).
04 dicembre 2017
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