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Incidenti stradali. Oms: “Ogni anno 1,25 mln di morti. Il 23% sono motociclisti. Puntare su sicurezza stradale”. Il rapporto


Sono la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Tre decessi su quattro sono di uomini. I motociclisti i più colpiti. L’Organizzazione mondiale per la sanità rileva come “le strategie per la sicurezza stradale stanno salvando vite umane. Ma il ritmo del cambiamento è troppo lento, soprattutto nei paesi più poveri”. Bene l'Italia su limiti di velocità e obbligo casco, in ritardo sull'obbligo delle cinture di sicurezza. IL RAPPORTO - INFOGRAFICA - FOCUS ITALIA

19 OTT - Circa 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno a causa degli incidenti stradali. È quanto riporta il secondo rapporto sullo stato globale della sicurezza stradale 2015 dell’Oms che ci dice anche come l’incidente stradale sia la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Il fenomeno riguarda soprattutto gli uomini (3 vittime su 4 sono di sesso maschile) e presenta anche molte differenze a seconda delle aree del mondo in cui si vive
 
“Il rischio di morire in un incidente stradale dipende ancora, in gran parte, de dove le persone vivono e come si muovono – dice l’Oms -. Un grande divario ancora separa i paesi ad alto reddito da quelli a basso e medio reddito, dove si verificano il 90% delle morti per incidenti stradali pur avendo solo il 54% dei veicoli di tutto il mondo. L’Europa ha il tasso di mortalità più bassi pro capite (9,3 decessi ogni 100 mila abitanti), l’Africa il più alto con il 26,6. La media del mondo è di 17,5 morti ogni 100mila abitanti.
 
Tuttavia, il numero di morti per incidenti stradali si sta stabilizzando, anche se il numero di veicoli a motore in tutto il mondo è aumentato rapidamente, così come la popolazione mondiale. Negli ultimi tre anni, 79 paesi hanno visto una diminuzione del numero assoluto di incidenti mortali, mentre 68 paesi hanno visto un aumento.
 
“I paesi che hanno avuto più successo nel ridurre il numero di morti per incidenti stradali hanno raggiunto l’obiettivo migliorando la legislazione, l'applicazione delle regole, e rendendo le strade e i veicoli più sicuri”.
 
"Le vittime del traffico stradale rappresentano un tributo inaccettabile - in particolare sui poveri nei paesi poveri", ha affermato il direttore generale dell'OMS, Margaret Chan. "Ci stiamo muovendo nella giusta direzione – ha aggiunto - . Il rapporto mostra che le strategie per la sicurezza stradale stanno salvando vite umane. Ma ci dice anche che il ritmo del cambiamento è troppo lento."
 
 
Alcuni numeri del Rapporto:
 
- 105 paesi hanno buone leggi sulle cinture di sicurezza che si applicano a tutti gli occupanti;
- 47 paesi hanno leggi che definiscono il limite di velocità massima urbano in 50 km/h e che autorizzano le autorità locali a ridurre ulteriormente i limiti di velocità;
- 34 paesi hanno una buoni limiti di legge per guida con una concentrazione di alcol nel sangue (BAC) limite inferiore o uguale a 0,05 g / dl nonché limiti inferiori di minore o uguale a 0,02 g / dl per i conducenti giovani e inesperti;
- 44 paesi hanno leggi per l’obbligo del casco e richiedono che il casco faccia riferimento a un particolare standard;
- 53 paesi hanno limiti per età o altezza dei bambini seduti sul sedile anteriore.
 
I motociclisti i più colpiti.
I motociclisti sono particolarmente vulnerabili, essi costituiscono il 23% di tutti i decessi stradali. In molte regioni questo problema è in aumento. Nelle Americhe, per esempio, la percentuale di decessi di biker è passata dal 15% al ​​20% tra il 2010 e il 2013. Nelle regioni del Sud-Est asiatico e del Pacifico occidentale un terzo di tutti i decessi stradali si verificano tra i motociclisti.
 
Anche i pedoni e i ciclisti sono tra i gruppi con il minimo di protezione, che costituiscono il 22% e il 4% dei decessi a livello mondiale.
 
Problema di sicurezza dei veicoli.
La relazione ha anche riscontrato che alcuni veicoli venduti in 80% di tutti i paesi del mondo non riescono a soddisfare le norme fondamentali di sicurezza, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, dove quasi il 50% dei 67 milioni di nuove autovetture sono state prodotte nel 2014.
 
Italia: Bene limiti di velocità e obbligo casco. Ancora in ritardo sulle cinture di sicurezza”
In Italia sono stimati 3721 decessi nel 2013 pari ad un rapporto per 100 mila abitanti di 6,1 a fronte di una media mondiale di 17,5. Il nostro Paese risulta avere una normativa completa. In ogni caso il rapporto analizza (su una scala da 0 a 10) anche il livello dell’applicazione delle norme. Per quanto riguarda l’applicazione dei limiti di velocità l’Italia si prende un bel 8. Voto 7 per l’applicazione delle misure sui limiti per l’alcol. Voto 8 per l’obbligo del casco (il cui utilizzo è stimato al 90%). Sufficienza invece sull’obbligo delle cinture di sicurezza (al 64% per chi sta sui sedili anteriori, al 10% per chi siede di dietro).

19 ottobre 2015
© Riproduzione riservata


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