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Il grande flop delle cartelle cliniche elettroniche. Negli Usa aumenta la spesa e si studiano nuovi strumenti informatici più smart. E in Italia?

di Mauro Quattrone

In uso negli Stati Uniti da diversi anni sono ora sotto accusa. Quelle generalmente utilizzate non sfruttano tutte le potenzialità della multimedialità. Inoltre non è vero che aiutano il sistema sanitario a risparmiare. Anzi i medici che le usano spendono di più. E poi c'è il rischio di frodi. Insomma è crisi. Tutti elementi che dovrebbero spingere noi italiani alla cautela e a ponderare bene le nostre scelte 

19 GIU - La cartella clinica elettronica EMR (Electronic Medical Record) è operativa negli USA da diversi anni, ma cominciano a sorgere dubbi sulla praticità e sui contenuti poco funzionali di questo strumento elettronico. Fermo restando il punto che la cartella clinica elettronica è uno strumento valido ed importante nella nuova strategia IT nel campo sanitario e sarebbe sciocco pensare alla reintroduzione del cartaceo.

Le maggiori critiche mosse nei confronti di EMR riguardano la prevalente funzione contabile (rimborsi assicurativi) a scapito della funzionalità medica, la rappresentazione digitale del modello ricalca quello cartaceo: modello introduttivo base con intercalari riguardanti la specialistica del servizio e le specialistiche di supporto.

I programmi informatici fanno poco uso di funzionalità multimediali, tra cui audio, video e grafica intuitiva ed il formato poco si adatta al modo in cui gli operatori sanitari lavorano e pensano.

Agli americani piace la cartella norvegese
Per questo alcuni studiosi nord-americani del settore medico hanno comparato le loro EMR con altre cartelle mediche che sono operative in altre realtà estere (Canada, Europa, Australia, Asia). La soluzione migliore è stata individuata in Norvegia messa a punto da un'azienda scandinava.

Lo strumento risponde, nella sua architettura costruttiva, al principio della funzionalità operativa con tecnologia moderna in grado di fornire informazioni attraverso un coinvolgente programma utente, sia grafico che intuitivo. Ogni area richiama informazioni utili sulla storia clinica del paziente, le malattie croniche, esami di laboratorio e immagini mediche.

Tutte queste informazioni interagiscono con lo stato di salute attuale del paziente, usando l'anatomia umana, come paradigma principale organizzativo, si può sfogliare il Patient Record e si può valutare il sistema complessivo degli organi. del corpo umano che viene rappresentato graficamente sullo schermo.

Il sistema è interfacciabile e funziona sia su desktop, laptop e su tutti i dispositivi mobili più commerciali, il suo software offre una combinazione unica di flessibilità e fornisce una interazione utente intuitiva e gestionale delle informazioni.

Non è vero che la cartella elettronica fa risparmiare
Altro punto coinvolgente e controverso sulla EMR "tradizionale" è stato quello relativo alla razionalizzazione e diminuzione della spesa sanitaria complessiva (mutualistica,ospedaliera e farmaceutica).

L’introduzione di questo strumento elettronico, secondo un “ battage pubblicitario” operato dal Governo statunitense sui media nazionali più importanti, avrebbe dovuto portare ad una drastica riduzione della spesa sanitaria in termini quantitativi e qualitativi. Il risparmio operato doveva in  parte compensare gli ingenti investimenti (22 miliardi di dollari) dovuti al costo per l’introduzione, l’uso e la manutenzione di questo sistema informatico.

La realtà è stata completamente diversa. Gli esperti del Governo Usa avevano a lungo sostenuto che un sistema informatizzato avrebbe fatto  risparmiare soldi al sistema sanitario, aiutando i medici a ridurre il numero di test ridondanti o inappropriati che prescrivevano. Ma un nuovo studio, pubblicato su Health Affairs 2013, contesta questi obiettivi evidenziando che i medici mutualistici che hanno accesso ai record elettronici di cura del paziente sono in realtà più propensi a prescrivere più test di immagine aggiuntive e test di laboratorio che i medici che si basano su documenti cartacei.

Lo studio è stato basato su una indagine federale 2008, che ha raccolto i dati di 28.000 visite a pazienti di 1.100 medici. Si è riscontrato che i medici che utilizzano EMR hanno incrementato del 18 per cento l’utilizzo della prescrizione di indagini di laboratori e d’immagine nei confronti dell’incremento del 12,9 per cento dei medici che non avevano accesso ai record elettronici.

Come tutelarsi dalle truffe
Ulteriore punto dolente, che potrebbe interessare il sistema sanitario italiano pubblico e privato molto sensibile a questo argomento, è quello dell’eccessivo utilizzo delle frodi e abusi escogitato dai soggetti erogatori di prestazioni sanitarie che utilizzano EMR per lucrare maggiori rimborsi.

Non esistono, nel sistema, linee guida e controlli sulla funzione operativa del copia e incolla, ampiamente utilizzata e conosciuta anche come clonazione, disponibile in molti dei più grandi sistemi di cartelle cliniche elettroniche. La tecnica, che consente alle informazioni di essere rapidamente copiate da un documento all'altro, può ridurre il tempo per il medico di inserire i dati del paziente. Ma è anche usata e abusata per indicare una più ampia e costosa gamma di esami o trattamenti richiesti e non usufruiti dal paziente .

Il risultato del danno assicurativo ed erariale è stimato a circa un centinaia di milioni di dollari. Anche se la quantità è una frazione delle migliaia di miliardi di dollari spesi ogni anno per l'assistenza sanitaria americana, la mancanza di garanzie, in un momento in cui la nuova tecnologia sta diventando pervasiva, potrebbe consentire una frode molto maggiore e rilevante.
 
In considerazione del fatto che la sanità italiana, anche se “in affanno”, sta tentando di predisporre gli strumenti per l’introduzione di questa nuova tecnologia IT, sarebbe interessante e producente individuare e predisporre correttivi alle già note e ben documentate questioni di deficienza operativa dei vari sistemi e programmi applicativi della Cartella clinica elettronica. Ma per attuare tutto questo è necessario che le lobby informatiche vengano tenute fuori dai palazzi che contano.

Mauro Quattrone
Consulente direzionale forecasts & planning management


19 giugno 2014
© Riproduzione riservata


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