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Odontoiatria. Eures: volume d'affari abusivismo è di 720 mln


E' quanto emerge dal rapporto anticipato dall'intervista di Giuseppe Renzo. Il fenomeno riguarda circa 7 milioni di prestazioni erogate. L'incidenza maggiore si registra al Nord, dove è presente il 48% degli abusivi. I mancati incassi previdenziali sono di 16,8 milioni. IL RAPPORTO

24 MAG - Diecimila falsi medici e un danno erariale pari a 75 milioni l’anno soltanto a livello di Irpef. Queste le cifre dell’allarme abusivismo in odontoiatria, immortalate dallo studio svolto dall'Istituto di ricerche economiche e sociali (Eures) in collaborazione con la Cao e con l'egida di tutto il comitato centrale della Fnomceo.e anticipate dall’intervista rilasciata ieri da Giuseppe Renzo. Un fenomeno che riguarda circa 7 milioni di prestazioni erogate per un volume d’affari di 720 milioni di euro. I mancati incassi previdenziali si attestano a 16,8 milioni di euro.

Negli ultimi sei anni, tra 2006 e 2012, i Nas hanno realizzato 7.745 ispezioni, 3.601 segnalazioni all’Autorità giudiziaria, di cui 2.422 per esercizio abusivo della professione medica, e sequestrato 877 laboratori e studi. “Il fenomeno dell’esercizio abusivo di una professione – sottolinea lo studio – si configura quindi come una fattispecie di reato legata soprattutto all’ambito sanitario”.

La più forte incidenza dell’abusivismo dentistico si stima al Nord con circa 2.400 abusivi, pari al 48% del totale nazionale. Seguono le regioni del Sud, dove si stimano 1.500 abusivi, pari al 30%, quindi il Centro con 1.100 falsi dentisti, ovvero il 22%. Più in generale, “confrontando l’importo totale dei consumi delle famiglie per le spese dentistiche (7,9 miliardi di euro) con il fatturato totale dei professionisti (7,3 miliardi) si rileva un differenziale di 600 milioni di euro, riconducibile a compensi derivanti dalle prestazioni abusive”.

Nello specifico, l’abusivismo in odontoiatria è un fenomeno in crescita, come dimostra l’analisi dei Nas. “Il fenomeno dell’abusivismo odontoiatrico ha assunto, nel tempo, dimensioni preoccupanti che danneggiano in primis i cittadini che, per mancanza di informazioni, nonché per la ricerca di prestazioni economicamente vantaggiose, si affidano a quello che è il sistema alternativo costituito dagli abusivi, ove le carenze professionali e di qualificazione hanno risvolti non solo economici e morali, ma anche pericolose ripercussioni sulla salute pubblica”.

Più in generale lo studio dell’Eures focalizza anche la spesa odontoiatrica sostenuta dalle famiglie italiane che, nel 2011, si attesterebbe a 7,9 miliardi di euro. Suddividendo il valore per il numero delle famiglie italiane, emerge una spesa media familiare per cure odontoiatriche pari a 311 euro l’anno, cifra che sale a 777 euro se si considerano soltanto le famiglie che hanno fatto ricorso a una prestazione odontoiatrica nel corso dell’anno.

A livello professionale, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, in Italia si contano 13.023 imprese odontotecniche, con un fatturato medio di 72,3 milioni di euro, un reddito di 25,4 mila euro e un fatturato complessivo di 900 milioni di euro. Di conseguenza, il numero degli odontotecnici in Italia si attesterebbe a circa 24mila unità, con il 46% delle imprese composte da un solo addetto, il 31% con due odontotecnici e il 26% tre o più addetti. Il numero degli studi odontoiatrici risulta pari a 41.327, con un fatturato complessivo di oltre 6 miliardi di euro. Ciascun professionista ha dichiarato nel 2011 mediamente compensi per 149.300 euro e un reddito imponibile di 49mila euro: questo significa che i due terzi sono stati assorbiti per il mantenimento dell’attività.
 

24 maggio 2013
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