La storia degli ultimi anni dopo la soppressione delle precedenti specializzazioni ed inquadramento sindacale di infermiere di camera operatoria e di terapia intensiva, è andata in direzione opposta nonostante che dalle Raccomandazioni del Consiglio d’Europa in materia di ruolo e di formazione della professione infermieristica dal 1983, la strada fosse tracciata ed andava percorsa sviluppandola ed adattandola alla specificità italiana, è stata, invece, percorsa da un’altra parte di Saverio ProiaLeggi...
In questi quarant’anni trascorsi dall'istituzione del Ssn con la legge 833 del 1978, certamente l’elemento più rilevante e discontinuo è stata ed è la riforma delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, riabilitative, della prevenzione nonché della professione di ostetrica che sono state oggetto e soggetto di una evoluzione formativa ed ordinamentale che non ha pari in nessun’altra aggregazione professionale o pluriprofessionale di Saverio ProiaLeggi...
L’ex ministro durante una lectio magistralis al Congresso della Cgil ha analizzato i principi e il percorso della Legge 833 soffermandosi sulle criticità del presente. “È una delle opere pubbliche più importanti mai realizzate in Italia a partire dalla fine degli anni Settanta, e occorre averne consapevolezza per rilanciarla, ma soprattutto per combattere l’indifferenza e il disimpegno di coloro che pensano di poter provvedere da soli alla propria salute”. di L.F.Leggi...
In questi anni le Regioni sono state le co-protagniste, insieme al governo centrale, della sanità italiana, Nel bene e nel male. E oggi? Oggi dobbiamo fare i conti soprattutto con la questione ri-emergente dell’autonomia sulla quale occorre rispondere al quesito se la soluzione stia in una maggiore autonomia tout court, o in una autonomia che rilanci contestualmente un forte “regionalismo cooperativo” fra Stato e Regioni e anche fra Regioni stesse di Franco TonioloLeggi...
Le celebrazioni hanno sempre un sapore di nostalgia o peggio, a volte, di routine senza anima. Questa volta non è stato così: l’unanimità di consensi registrata nei moltissimi eventi promossi in tutta Italia sulla perdurante validità della scelta compiuta 40 anni fa dai nostri legislatori dell'epoca, non era scontata. Per questo, una volta tanto, mi sento ottimista sul futuro di questa grande conquista che ha fatto fare all’Italia un gran balzo in avanti sul piano sociale, economico e dei diritti della persona. VAI AL NOSTRO SPECIALE di Cesare FassariLeggi...
Purtroppo il 40° compleanno del SSN, la più grande conquista sociale dei cittadini italiani, avrebbe richiesto un clima ben diverso, visto che ormai da anni il centro del dibattito è inevitabilmente occupato dal tema della sostenibilità del SSN, che vive una “crisi esistenziale” senza precedenti. Considerato che numerosi paesi hanno già abbandonato il modello di sanità pubblica, i 40 anni del SSN devono rappresentare un momento di riflessione per chiedersi a cosa serve realmente un servizio sanitario nazionale di Nino CartabellottaLeggi...
Era il 22 febbraio 1977 quando l’allora Ministro della Sanità Luciano Dal Falco formulava, a nome del Governo Andreotti III, la richiesta di pronuncia al CNEL sul disegno di legge sull’Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale: un atto necessario per uscire dall’impasse che si era creata. Il dibattito sulla riforma sanitaria, infatti, andava avanti ormai da quasi un decennio e il Parlamento non riusciva a maturare il provvedimento definitivo… Leggi...
Il Servizio Sanitario Nazionale merita di essere conservato, perché più vantaggioso rispetto ai sistemi assicurativi, ma sono necessari alcuni adeguamenti, e questi vanno studiati con cura e realizzati con i dovuti modi e i dovuti tempi dopo essere stati ben spiegati al pubblico e agli operatori, sperimentati e condivisi di Girolamo SirchiaLeggi...
Il volume, che traccia attraverso il racconto dei suoi protagonisti le relazioni tra il SSN e l’attività dell’ente in questi 40 anni, rappresenta un omaggio alla tradizione di universalità e solidarietà che ha contraddistinto il nostro Servizio Sanitario facendone un esempio per tutto il mondo. IL LIBROLeggi...
Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro della Salute, Giulia Grillo si è svolta al Ministero la cerimonia per celebrare i 40 anni del Servizio sanitario nazionale. “Il Ssn, ha detto Grillo, resta la più grande infrastruttura del nostro Paese, la più grande opera pubblica mai costruita. Ma come tutte le opere ha necessità di essere periodicamente ristrutturata. In 40 anni l’Italia è mutata profondamente. È mutata la società, sono mutate le regole di convivenza civile, è mutata la sensibilità con cui ci approcciamo alle sfide di salute”. Leggi...
Cosa rimane oggi di uno dei principi fondanti del Servizio sanitario nazionale, quello dell’uguaglianza? Se ne è discusso a Roma in un incontro promosso da Fondazione Roche, l’ultimo dei tre dedicati ai 40 anni dell’SSN. Rappresentanti del mondo politico, religioso, economisti hanno dato vita ad un dibattito sulla situazione attuale e sulle prospettive future all’insegna di un concetto rivisitato di ‘uguaglianza’, che merita di essere attenzionato con urgenza di Maria Rita MontebelliLeggi...
Le sfide cui è di fronte il governo della salute restano quelle indicate dai principi ispiratori della legge 833: l’universalismo del diritto alla salute e la sostenibilità finanziaria del sistema. Bisogna partire dai bisogni di salute della popolazione. Gli aspetti più rilevanti sono: le diseguaglianze nella salute; l’allungamento della vita e la condizione di non autosufficienza della popolazione anziana; l’aumento delle fragilità; la condizione di povertà in cui versano molti bambini ed adolescenti; il diritto alla salute dei migranti di Livia Turco Leggi...
Il modo migliore per celebrare questa ricorrenza è porre al centro del dibattito pubblico e politico la centralità e il valore del nostro sistema come universalistico, analizzare con chiarezza le sfide a cui è sottoposto e le criticità strutturali che sono davanti ai nostri occhi, così come le straordinarie opportunità che ci offre la scienza e le nuove tecnologie di Beatrice LorenzinLeggi...
A distanza di quarant’anni, le disuguaglianze in sanità non sono scomparse. Il finanziamento del Ssn è insufficiente ad invertire la rotta e urge, serve una modifica dei criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale e delle regole che disciplinano la mobilità sanitaria. La professione medica rappresenta un punto di riferimento quale garante della dignità della persona e del diritto alla salute. Questi i temi toccati dal presidente della Fnomceo in occasione della celebrazione del quarantennale del Ssn oggi a Roma Leggi...
I percorsi della migliore efficacia per l’incremento dello stato di salute dei cittadini coincidono con quelli della maggiore efficienza per il controllo della spesa. Sono, tuttavia, i decisori pubblici locali ad opporre resistenze a paradigmi da tempo acclarati. Eppure lì dove queste scelte sono state compiute, a partire addirittura dagli anni ‘70 quando la società era meno informata, i risultati sono stati incontestabili. La politica, la buona politica, ha l’opportunità di esprimere la sua capacità di leadership guidando i cittadini amministrati oltre il guado di Maurizio SacconiLeggi...
È certamente una priorità salvaguardare il sistema sanitario nazionale per non togliere i servizi soprattutto ai più bisognosi. Un governo, che voglia qualificarsi per un impulso allo sviluppo del paese e nello stesso tempo rigorosamente salvaguardare i servizi senza cercare l'alibi per tagliare prestazioni, deve rivolgersi alle più moderne tecnologie che aiutino a non disperdere risorse, evitare sprechi, ridurre i tempi e dare sicurezza ai cittadini di ottenere le migliori cure possibili ed anche, contestualmente le meno costose e più efficaci di Mariapia GaravagliaLeggi...
Lo sforzo per mantenere e rafforzare il nostro servizio sanitario pubblico e universalistico non è stato solo istituzionale ma delle collettività regionali e locali. E’ auspicabile che questa impostazione venga mantenuta per affrontare le sfide assistenziali dei prossimi anni. Ma contro questa impostazione sembra andare quanto è accaduto in questi ultimi anni con una rideterminazione al ribasso della programmazione poliennale della spesa sanitaria e con un aggiustamento verso il basso delle previsioni su base poliennale pari a 5,5 miliardi in meno rispetto al previsto Leggi...
Le tappe salienti che portarono alla riforma "Basaglia", figura di spicco di una schiera internazionale di ricercatori e innovatori che hanno analizzato l’insieme di fattori sociali e giuridici alla base dei fenomeni di esclusione sociale e di reclusione conseguente all’ingresso nelle cosiddette istituzioni totali. Ma il merito va anche alle Regioni, per le quali si può parlare di un vero e proprio "effetto Regioni" sul processo riformatore della sanità di Filippo PalumboLeggi...
La eccezionalità di quanto è accaduto nell’anno 1978 può essere meglio compresa facendo riferimento ad un modello di processo decisionale definito da J. Kingdom (2010) e richiamato da K. Buse et al, (2012). In base a tale modello si può assumere che nella realizzazione delle politiche pubbliche per passare dalla consapevolezza di un “problema” alla “decisione” di metterne in “agenda” la soluzione occorre tener conto della apertura (e della chiusura) di “finestre di opportunità” di Filippo PalumboLeggi...
Il primo errore di ordine culturale consisteva nell’aver costruito e propagandato un sistema di welfare che assicurava gratuitamente una copertura “dalla culla alla tomba”, inducendo i cittadini utenti a generare spesa inappropriata in virtù di una scarsa responsabilizzazione sull’uso delle risorse pubbliche. Il secondo errore fu di tipo strategico: i bisogni sanitari dei cittadini, espressi attraverso il Piano nazionale, diventarono la variabile indipendente sulla quale parametrare il finanziamento che lo Stato avrebbe dovuto assicurare al SSN. Due errori ai quali provammo a porre rimedio con la riforma del 1992... di Francesco De LorenzoLeggi...
La questione, allora, diventa: come rendere adeguata, una sanità pubblica ancora mutualistica, ad una domanda di salute che senza, nessuna ombra di dubbio, non può essere soddisfatta con il mutualismo cioè con la sola medicalizzazione. Il mutualismo era già un rottame 40 anni fa, figuriamoci ora che la società è diventata quelle che è. Eppure non sono pochi coloro che nel tempo di internet vogliono convincerci che dalla post modernità si dovrebbe tornare al neolitico di Ivan CavicchiLeggi...
Avere un’assistenza sanitaria di tipo universalistico è, per le generazioni nate dopo gli anni ’80, un dato di fatto, un diritto scontato. Purtroppo non è così, soprattutto in una prospettiva futura. La volontà politica di mantenere pubblica l’assistenza sanitaria c’è, ma si scontra con costi crescenti, difficoltà organizzative importanti, soprattutto al Sud, con il fatto di non essere ancora riusciti a gestire la cronicità, vero incubo per gli anni a venire. Fondazione Roche dà il suo contribuito a questo importante dibattito con tre incontri dedicati al Ssn. Ieri sera il primo, dedicato all’universalismo. di Maria Rita MontebelliLeggi...