Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 03 DICEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Udito: anche una lieve perdita innesca il declino cognitivo

di Linda Carroll

I cali di udito, anche più piccoli della soglia abituale per diagnosticare una perdita del senso, sono associati a un deterioramento cognitivo misurabile negli anziani. È quanto emerge da uno studio pubblicato da JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery.

16 NOV - (Reuters Health) - “Le persone con un udito scarso usano molto di più le capacità mentali per decodificare le parole che vengono espresse e non riescono a elaborare il significato di ciò che viene detto,”, dice Justin Golub, del reparto di chirurgia otorinolaringoiatrica e testa-collo del NewYork-Presbyterian Columbia University Irving Medical Center di New York City, autore principale di uno studio sull’udito che ha tenuto in considerazione oltre seimila over 50.
 
Golub compara la performance cerebrale a quella fisico. Se i corridori dovessero pensare a come compiere ogni passo, non andrebbero molto veloci: analogamente, le parti del cervello coinvolte nel pensiero complesso non fanno altrettanto “esercizio” quando più risorse vengono dirette alla decodifica delle parole in una conversazione.

Inoltre, è stato dimostrato che “le persone con un peggior udito socializzano meno – perché è difficile – e quindi hanno un minor numero di conversazioni intellettualmente stimolanti”, continua Golub.

Lo studio
Golub e colleghi hanno analizzato le informazioni dell’Hispanic Community Health Study (HCHS) e del National Health and Nutrition Study (NHANES), entrambi contenenti dati su partecipanti sottoposti a test dell’udito e cognitivi.

I ricercatori si sono concentrati sui partecipanti all’NCHS con un’età pari o superiore ai 50 anni che non avevano sviluppato una perdita d’udito precoce e su quelli dell’NHANES con un’età compresa tra i 60 e i 69 anni. Ciò ha fornito loro un totale di 6.451 per l’analisi, con un’età media di poco più di 59 anni.
Dopo aver considerato la demografia e i fattori di rischio cardiovascolari – entrambi potenzialmente impattanti sulla probabilità di sviluppare problemi cognitivi – i ricercatori hanno stabilito che una ridotta capacità uditiva si associava a una peggiore prestazione nei test cognitivi.

“Le persone che avevano difficoltà a udire un sussurro (ma che tecnicamente avevano ancora un udito normale) hanno ottenuto sei punti in meno in un test su velocità e attenzione rispetto a quelle con un udito assolutamente perfetto”, osserva Golub, secondo il quale sarebbe opportuno indossare apparecchi acustici ai primi accenni di problemi uditivi.
 
Fonte: JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery

Linda Carroll

(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
 

16 novembre 2019
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy