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Giornata della ricerca 2019. Int Milano: “Sana alimentazione e buone abitudini possono ridurre rischio di tumori e recidive”


L'eliminazione di fumo e alcol e un'alimentazione corretta, oltre a ridurre del 30% la probabilità di ammalarsi, potrebbe anche ridurre il rischio di recidiva della malattia oncologica: da questo lo sviluppo di percorsi di ricerca volti a identificare sempre di più il ruolo della prevenzione in oncologia. Firmato oggi il primo Protocollo d’Intesa tra l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Esercito Italiano in supporto alla Ricerca e all'informazione.

16 MAG - Si apre oggi l'annuale appuntamento con la Giornata della Ricerca dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, un momento di condivisione e confronto per fare il punto sui risultati raggiunti nella lotta al cancro e le linee future della ricerca clinica.
 
“La Giornata della Ricerca rappresenta un importante momento di riflessione e di confronto tra ciò che fa parte del nostro attuale bagaglio di conoscenze e di quello che ci può riservare il futuro – afferma Marco Votta, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori -. Ai nostri ricercatori va tutta la nostra riconoscenza per il grande lavoro che svolgono ogni giorno. Colgo quindi l’occasione per sottolineare ancora una volta che investire nella ricerca è da sempre una scelta vincente, questo sempre e soprattutto per un Centro di eccellenza come Int”.

L’oncologia sta vivendo anni densi di cambiamenti grazie alla ricerca scientifica che ha portato risultati positivi per i pazienti, non solo in termini di remissione della malattia, ma anche di qualità della vita grazie a terapie più tollerabili. I casi di tumore però sono in aumento: nel 2018 in Italia sono stati diagnosticati oltre 373.300 nuovi casi di tumore maligno (nel 2017 erano 369.000), ma la buona notizia è che il 30% dei tumori potrebbero essere evitati seguendo uno stile di vita sano: niente fumo, alimentazione corretta e attività fisica costante.

Da questo lo sviluppo di percorsi di ricerca volti a identificare il ruolo che svolgono alimentazione e stili di vita nella prevenzione primaria e secondaria. "Intervenire su fattori legati agli stili di vita e ai comportamenti individuali è l’approccio più semplice in grado di produrre risultati anche per le generazioni future” – spiega Giovanni Apolone, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori. “Il nostro Istituto è da tempo impegnato in linee di ricerca che indagano il ruolo di uno stile di vita sano nella popolazione in generale e, in particolare, nei pazienti oncologici".

È proprio sul tema del supporto alla ricerca che si fonda la nascente collaborazione tra l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Esercito Italiano che firmano oggi il primo Protocollo d’Intesa per l'avvio di attività congiunte. “Siamo orgogliosi di firmare questo Protocollo e di poter affiancare, nel rispetto delle proprie funzioni e competenze, un Centro di eccellenza italiano nella lotta contro il cancro - afferma il Generale di Corpo di Armata Claudio Mora, Sottocapo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano -. È nostro comune obiettivo favorire una maggiore conoscenza oltre che fornire un contributo sul tema delle malattie oncologiche. Per questo motivo l'Esercito è presente oggi in questa importante giornata dedicata alla ricerca scientifica”.

Oggi si definiscono “guarite” le persone con pregressa diagnosi di tumore che hanno un’attesa di vita paragonabile a quella delle persone non affette da patologie oncologiche: nel 2018 sono state 909.514, il 29% in più rispetto al 2010. Combinando strategie innovative di trattamento e prevenzione si auspica che sarà possibile, entro il 2030, raggiungere una sopravvivenza a lungo termine di 3 pazienti oncologici su 4 nei Paesi con sistemi sanitari europei ben sviluppati.


Si tratta quindi di supportare con basi scientifiche i cambiamenti richiesti alla popolazione generale e ai pazienti in particolare. In Italia soprattutto gli over 65 sono una categoria a rischio sia per l’avanzare dell’età sia per le cattive abitudini: infatti il 57% è sovrappeso o obeso, il 10% fuma, il 48,7% è sedentario (soltanto il 10,3% pratica attività fisica con costanza) e solo l’11% consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura ogni giorno. Anche da una recente indagine effettuata tra le persone con tumore risulta che due su dieci fumano abitualmente, uno su dieci ha un consumo di alcol rischioso per la salute, quasi quattro su dieci sono sedentari e solo il 14% dei malati consuma la giusta quantità di verdura e frutta come stabilito per una corretta e sana alimentazione.

"La ricerca ci dice che l’alimentazione può svolgere un ruolo protettivo per l’organismo e sono le abitudini alimentari nella loro globalità a dover cambiare. Più che demonizzare singoli alimenti o ingredienti, è necessario costruire profili alimentari equilibrati, che comprendano tutti gli alimenti nelle corrette quantità e frequenze di consumo - precisa Apolone - Stanno emergendo evidenze che i fattori che sono causa di malattie oncologiche, come fumo, alimentazione, alcol e sedentarietà giocano un ruolo importante anche nel corso della malattia: sarebbe possibile ridurre il rischio di recidiva e migliorare la sopravvivenza se venissero messe in atto le stesse strategie per impedire o limitare il rischio di incorrere nella malattia. Nel nostro Istituto sono in corso molti studi, anche di fase precoce, su questi temi".

L'Int e l'orto botanico Città Studi

L’Istituto esce dall’Istituto e si ritrova all’Orto Botanico Città Studi e diventa uno spazio anche per i pazienti e le loro famiglie, dove passeggiare e rigenerarsi e grazie alla disponibilità di spazi verdi, si allaccia inevitabilmente all’importanza di uno stile di vita sano.
 
“L’Istituto dei Tumori è il riferimento nazionale e internazionale nella cura delle malattie oncologiche ma anche per l’offerta assistenziale per i pazienti - commenta Stefano Manfredi, Direttore Generale Istituto Nazionale dei Tumori -. La collaborazione con l’Orto Botanico va quindi nella direzione di promuovere non solo una maggiore conoscenza sulla relazione tra ricerca, prevenzione e rapporto con la natura. Inoltre ci proponiamo di sostenere il paziente offrendo nuovi strumenti e opportunità per migliorare la sua qualità di vita, in linea con i più recenti e innovativi indirizzi europei”.

"Questa giornata è un’importante occasione che getta le basi di una collaborazione tra due istituzioni ‘vicine di casa’ che hanno molto in comune. Tra gli obiettivi condivisi con l’Istituto, c’è quello di avvicinare il pubblico al mondo della ricerca e alle sue ricadute sulla vita delle persone – interviene Marco Caccianiga, Direttore Orto Botanico Città Studi -. La collaborazione con Int nella divulgazione al pubblico è in continuità con lo spirito dell’Orto Botanico e ne rappresenta lo sbocco naturale. Da sempre la ricerca medica si rivolge al mondo vegetale, e numerosi farmaci oncologici sono originati dalle molecole di diverse piante”.

L’Orto Botanico ospita infatti alcune di queste specie che verranno presentate al pubblico durante la giornata e, nei prossimi giorni, in occasione del “Fascination of Plants Day”, l’appuntamento internazionale dedicato al fascino delle piante.
 
Innovazione nella prevenzione dei tumori: la lettura magistrale di Silvia Franceschi

In Italia, ogni giorno si hanno circa 1.000 nuove diagnosi e 400 decessi per tumore al giorno. Fumo, alcol, sovrappeso e sedentarietà sono le 4 cause principali e prevenibili di tumore, ma una maggiore cultura della prevenzione e l’applicazione di screening per la diagnosi precoce stanno ‘guadagnando terreno’ e acquistando nuovi strumenti in grado scovare la presenza di cause potenziali di tumore, come le infezioni associate all’insorgenza di tumori.

“Prevenzione, screening e cura dei tumori usano sempre più lo stesso linguaggio e la stessa metodologia basata sulla comprensione dei meccanismi che accompagnano l’insorgere della malattia – spiega Silvia Franceschi, Direttore Scientifico, Centro di Riferimento Oncologico (Cro) di Aviano Irccs -. Una cellula diventa tumorale attraverso numerose modificazioni genetiche ed epigenetiche che sono sempre meglio identificabili. Un esempio è la scoperta del papilloma virus che ha portato alla vaccinazione e al passaggio dal pap test al test virale nello screening del tumore della cervice. È, però, sempre importante ricordare che nella diagnosi precoce ci può essere un rischio di sovra-diagnosi, e che la medicina di precisione nella prevenzione deve considerare le caratteristiche delle diverse popolazioni e sottogruppi, non i singoli individui”.
 
Il premio giovani ricercatori 2019 e i fondi destinati alla ricerca

La Giornata della Ricerca è anche l’occasione per guardare al futuro e valorizzare e sostenere l’impegno dei giovani scienziati under 35 che svolgono la loro attività di ricerca clinica-epidemiologica, di base e traslazionale all’Istituto Nazionale dei Tumori. In particolare, quest’anno sono 4 i giovani che si sono particolarmente distinti per il valore e la qualità dei progetti e che sono stati selezionati per ricevere il premio che consentirà loro di proseguire la propria attività: Anna Maria Frezza per l’area Ricerca clinica, Valentino Le Noci per la Ricerca di base e Claudio Vernier per la Ricerca traslazionale. Il Premio Maria Bambina Besana, area chirurgica in ambito epato-pancreatico è stato assegnato a Michela Monteleone.

E la promozione degli studi scientifici più promettenti è possibile anche, e soprattutto, grazie al contributo donato direttamente dai cittadini attraverso il 5 per mille, così come alla raccolta di fondi realizzata da associazioni no profit, ai lasciti del 2018 per 7 milioni di euro e alle partnership con realtà private come quelle recentemente realizzata con Esselunga. L’azienda ha infatti erogato un contributo di un milione di euro per il finanziamento di un progetto biennale finalizzato a sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione primaria e di stili di vita sani che comprendono una corretta alimentazione e un’attività fisica regolare e costante.

16 maggio 2019
© Riproduzione riservata

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