Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Sabato 23 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Un’insalata al giorno mantiene il cervello più giovane di una decina d’anni

di Maria Rita Montebelli

Il consumo giornaliero di almeno una porzione di vegetali a foglia verde, crudi o cotti, e di alimenti ricchi di fillochinone (vitamina K), luteina, folati, alfa-tocoferolo (vitamina E) e kampferolo potrebbe aiutare, stando ai risultati di uno studio osservazionale pubblicato su Neurology, a rallentare il declino cognitivo provocato dall’invecchiamento. I cultori dell’insalata avrebbero un’età cerebrale di 11 anni  più giovane rispetto ai non consumatori.

08 GEN - Mangiare un’insalata al giorno mantiene il cervello più giovane di una decina d’anni e protegge dalla demenza. Lo suggeriscono i risultati di uno studio osservazionale pubblicato sulla rivista Neurology e firmato da Martha Clare Morris e colleghi del Rush University Medical Center di Chicago. La studiosa, una epidemiologa nutrizionale, ha infatti evidenziato che le persone che consumano 1-2 porzioni di vegetali a foglia verde al giorno hanno un cervello ‘più giovane’ di 11 anni rispetto a chi non consuma mai vegetali quali spinaci e cavoli.
 
La ricerca ha interessato 960 persone di età compresa tra i 58 e i 99 anni, arruolate nel Memory and Aging Project, uno studio avviato alla fine degli anni ’70 presso il Knight Alzheimer’s Disease Research Center della Washington University. Ai partecipanti veniva richiesto di compilare un questionario sulle loro abitudini alimentari per un periodo di cinque anni; ogni anno venivano quindi sottoposti a testatura neuropsicologica.
 
I ricercatori hanno diviso in diversi gruppi i partecipanti allo studio, sulla base del loro consumo di insalate; il follow up è stato di circa 10 anni.
I risultati di questa ricerca evidenziano che le persone che consumano regolarmente vegetali a foglia, rispetto ai non consumatori, hanno un’età cerebrale di circa 11 anni più giovane. Facile pensare all’esistenza di un bias di ‘salutismo’, ovvero che questo risultato potrebbe essere il frutto non solo del consumo ad oltranza di insalate ma anche di altri comportamenti ‘healthy’, amici della salute. Gli autori dello studio ritengono tuttavia che la ‘supremazia’ dell’insalata continui a restare tale anche dopo aver considerato possibili fattori di confusione quali livello di istruzione, attività fisica, consumo di alcol, fumo di sigaretta, obesità e depressione.
Il merito di questa azione anti-aging cognitiva secondo gli autori potrebbe essere dovuto ad alcune sostanze contenute in questi alimenti e in particolare a fillochinone (vitamina K), luteina, folati, alfa-tocoferolo (vitamina E) e kampferolo.
 
La ricerca pubblicata su Neurology è uno studio osservazionale che non può dunque fornire prove certe di un rapporto causa-effetto tra consumo di verdure a foglia e salute cerebrale; ma in attesa che futuri studi forniscano la prova provata di questo rapporto di causalità, l’autrice consiglia di inserire nel menu giornaliero una bella insalata, corredandola magari anche di altri alimenti con proprietà anti-ossidanti. Male non fa di certo. E magari dà anche una mano alla memoria.
 
Maria Rita Montebelli

08 gennaio 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy