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Emofilia. Dal 2013 l’Italia ha donato 27 milioni di unità di plasmaderivati in tutto il mondo


Le donazioni dei farmaci plasmaderivati, eccedenti rispetto al fabbisogno regionale e nazionale, sono state rese possibili da dieci regioni e nel quadro dell’Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013 che promuove gli accordi di collaborazione per l’esportazione di medicinali plasmaderivati a fini umanitari e lo sviluppo delle reti assistenziali nei Paesi coinvolti. Se ne è parlato oggi a Roma in un incongtro promosso da FedRed Onlus e Fondazione Emo, con la collaborazione del Centro Nazionale Sangue-Istituto Superiore di Sanità.

21 NOV - Aiuti concreti per tanti pazienti con emofilia all’estero, soprattutto in età pediatrica, che senza il contributo dell'Italia non avrebbero potuto ricevere un trattamento adeguato.  Dal 2013 ad oggi, grazie a progetti di cooperazione internazionale, è stato possibile donare medicinali plasmaderivati indispensabili a pazienti emofilici in diversi Paesi del mondo. 
 
Le attività di cooperazione attuali e le loro prospettive future sono stati i temi centrali della tavola rotonda organizzata, oggi, a Roma da FedRed Onlus e Fondazione Emo, le associazioni dei pazienti emofilici delle Regioni Emilia Romagna, Marche e Umbria, con la collaborazione del Centro Nazionale Sangue - Istituto Superiore di Sanità.
Le donazioni dei farmaci plasmaderivati, eccedenti rispetto al fabbisogno regionale e nazionale, sono state rese possibili da dieci regioni e nel quadro dell’Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013 che promuove gli accordi di collaborazione per l’esportazione di medicinali plasmaderivati a fini umanitari e lo sviluppo delle reti assistenziali nei Paesi coinvolti. In questi quattro anni, quasi 27 milioni di unità internazionali di fattori della coagulazione sono stati esportati in Afghanistan, Albania, Armenia, India e Serbia; in futuro gli interventi verranno estesi anche a Palestina, Kosovo, Egitto, El Salvador e Bolivia.
 
“Ci rivolgiamo a paesi in guerra, vittime di embarghi, con problemi giganteschi, il sangue è la materia vitale per eccellenza, la possibilità di donare i farmaci è la possibilità di dare la vita a persone che rischiano la vita tutti i giorni”, ha commentato la presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato,  Emilia Grazia De Biasi, che ha presieduto l’evento, alla presenza dei viceministri alla Salute di Palestina e Kosovo.
 
“Le donazioni dei prodotti plasmaderivati - ha sottolineato il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno - servono ad assicurare una risposta efficace alle necessità terapeutiche di quei pazienti che altrimenti, in caso di bisogno, non avrebbero adeguato accesso alle cure”.
 
In linea con quanto sancito dal sopracitato Accordo Stato Regioni, sono stati presentati i programmi di supporto all’organizzazione dei sistemi trasfusionali dei Paesi destinatari degli interventi, nonché alla progettazione ed implementazione di reti assistenziali per i pazienti affetti da emofilia e da malattie emorragiche congenite (Mec), con particolare riguardo a Palestina e Albania. In questo ambito, FedRed Onlus e Fondazione Emo rivestono un ruolo chiave nella realizzazione delle attività di cooperazione internazionale. 
 
“Il volontariato organizzato, come espressione di solidarietà sia da parte dei donatori di sangue e plasma sia dei pazienti, in questo caso affetti da emofilia e altre malattie emorragiche congenite -  ha concluso Walter Orlandi, Direttore Generale della Salute della Regione Umbria - si dimostra un partner affidabile e indispensabile per le istituzioni pubbliche al fine di garantire un più ampio accesso ai trattamenti, soprattutto in età pediatrica".

 


21 novembre 2017
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