Adolescenti: per misurare la massa grassa, meglio il TMI del BMI
di Will Boggs
Uno studio USA, pubblicato da JAMA Pediatrics, ha registrato una maggiore affidabilità del TMI rispetto al tradizionale BMI nella misurazione della massa grassa degli adolescenti. Il TMI si calcola dividenzo il peso per l’altezza, moltiplicandolo alla potenza 3
17 MAG -
(Reuters Health) – Una nuova analisi trasversale, pubblicata da JAMA Pediatrics, ha fatto emergere come per stimare il grasso corporeo degli adolescenti sia più utile la misura dell’indice tri-ponderale (TMI) rispetto a quella tradizionale dell’indice di massa corporea (BMI) utilizzata per gli adulti. “Inizialmente abbiamo studiato come le proporzioni del corpo cambiano durante l’adolescenza, e perciò abbiamo affrontato l’argomento del BMI negli adolescenti”, dice
Courtney M. Peterson , dell’Università dell’Alabama a Birmingham, principale autore dello studio.
“Abbiamo costantemente ripetuto le misure giungendo alla conclusione che le proporzioni del corpo negli adolescenti non sono uguali a quelle degli adulti. E il nostro studio ci ha fatto capire che la misura del BMI non è del tutto accurata negli adolescenti, mentre lo è per gli adulti. Così abbiamo cominciato a chiederci se ci fosse un indice di obesità migliore del BMI per stimare i livelli di grasso corporeo negli adolescenti“.
Lo studio
Partendo da queste premesse, e utilizzando i dati dello studio nazionale di sorveglianza noto come Nutrition and Health Examination Survey (NHANES), il team di Peterson ha rilevato che nelle femmine la percentuale di grasso corporeo (misurato dalla DEXA) aumenta con l’età, passando dal 31,2% all’età di 8-9 al 36,4% intorno ai 30. Nei maschi questa percentuale diminuisce dal 27,8% tra i 12-13 al al 23,0% dei 14-15 anni e poi tende a stabilizzarsi intorno al 25-26% oltre i 20 anni. Tramite un’analisi a ritroso dei dati, i ricercatori hanno evidenziato una maggiore attendibilità dell’indice tri-ponderale (TMI) della massa corporea (peso diviso altezza, moltiplicato alla potenza 3) rispetto al classico BMI (peso diviso altezza, moltiplicato alla potenza 2).
Si è così evidenziato che il valore del BMI aumentava di 7,9 volte tra gli 8-9 e i 25-29 anni in entrambi i sessi, mentre quello del TMI rimaneva pressoché stabile durante l’adolescenza. In pratica, dunque, il valore del TMI stima il grasso corporeo con più accuratezza del valore del BMI, spiegando il 64% (contro il 38% per il BMI) della varianza nei ragazzi e il 72% (contro il 66% per il BMI) della varianza nelle ragazze.
Le conclusioni
“È importante che i medici sappiano che il BMI non è altrettanto accurato negli adolescenti, quanto negli adulti, e quindi dobbiamo trattare i valori del BMI rilevati negli adolescenti con cautela”, osserva
Peterson. “Questo è particolarmente vero per i maschi. Anche se si tratta dati preliminari, pensiamo che possa essere utile ai pediatri e ad altri caregiver iniziare a utilizzare il TMI a fianco del BMI”.
Fonte: JAMA Pediatric 2017
Will Boggs
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
17 maggio 2017
© Riproduzione riservata
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