Vaccino Hpv. È polemica dopo la puntata di ieri di Report. Lorenzin: “Un grave atto di disinformazione”
Secondo la trasmissione di Rai 3 i casi di reazioni avverse al vaccino anti papilloma virus sarebbero stati sin qui "sottovalutati". Una tesi, questa, nettamente smentita anche dalla Società italiana di virologia: "La correlazione tra gli effetti collaterali del vaccino, che nel servizio venivano attribuiti all'adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici, è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti". Ricciardi (Iss): "Tesi non scientifiche".
18 APR - È polemica sulla trasmissione di
Report,
andata in onda ieri sera su Rai 3, dedicata al vaccino contro il Papilloma virus, in cui si parlava degli effetti avversi a questo tipo di vaccinazione contro il tumore al collo dell'utero. Casi che, secondo la trasmissine, sarebbero stati sin qui "sottovalutati". L'Italia è stato il primo Paese europeo a introdurre il vaccino - ne esistono due tipi, di due diverse case farmaceutiche - ma ottenere la segnalazione di un'eventuale
reazione avversa, secondo il reportage, sarebbe estremamente difficile, nonostante il medico curante per legge sia obbligato a farla entro 36 ore: in ogni caso, i dati dell'Aifa e quelli delle varie Regioni non sarebbero omogenei.
Dopo aver sottolineato, per bocca del conduttore
Sigfrido Ranucci, di "non essere contro l'utilizzo dei vaccini",
Report ha dato spazio a voci 'pro' e 'contro' il vaccino anti Hpv e ricordato come gravi effetti collaterali indesiderati sono stati denunciati in diversi Paesi come Francia, Gran Bretagna e, soprattutto, Danimarca: qui in un reclamo al mediatore europeo, l'Ema è stata accusata di "scarsa trasparenza" e "sottovalutazione" del fenomeno. Ma esiste uno studio della stessa Ema, citato in trasmissione, che nega l'esistenza di legami provati tra la somministrazione del vaccino e le reazioni avverse denunciate.
Dure le reazioni su quanto andato in onda, a cominciare dal presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss)
Walter Ricciardi, che, sul suo profilo
Twitter ha scritto: "E' bello finire settimana iniziata con antiscientificità a Montecitorio con sospetti faziosi a report rai3. Viva servizio pubblico italiano".
Irritazione anche dal
ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha sottolineato come "diffondere paura propugnando tesi anti scientifiche", sia "un atto di grave disinformazione".
Anche la Società italiana di virologia (Siv-Isv) ha parlato di "un grave atto di disinformazione". "La correlazione tra gli effetti collaterali del vaccino, che nel servizio televisivo venivano attribuiti all'adiuvante chimico e ad altri potenziali contaminanti metallici, è smentita da ricerche approfondite e da studi effettuati su centinaia di migliaia di pazienti", prosegue la Siv-Isv.
"Le evidenze scientifiche - rileva il presidente
Giorgio Palù - mostrano in maniera inoppugnabile come il vaccino anti-Hpv sia dotato di un ottimo profilo di sicurezza e di una straordinaria efficacia nel ridurre in maniera drammatica l'incidenza dell'infezione da Hpv e delle lesioni precancerose nei vaccinati. Queste condizioni sono entrambe necessarie per lo sviluppo del cancro del collo dell'utero e di altre neoplasie quali quelle dei distretti testa-collo, vulvovaginale e anale, come dimostrato da una serie di ricerche culminate con l'assegnazione del premio Nobel per la Medicina nel 2008".
Pertanto, rileva, "è francamente incomprensibile, proprio nel momento in cui stiamo vivendo la recrudescenza di malattie prevenibili ed eradicabili dai vaccini come il morbillo e la rosolia, che da un lato lo Stato impegni le sue risorse per sostenere le vaccinazioni e per informare correttamente la
popolazione e dall'altro finanzi con i nostri soldi (canone tv) un servizio pubblico che mette sullo stesso piano la verità scientifica e ipotesi aleatorie. Ciò non può che generare paure immotivate, spingendo gli ascoltatori verso scelte pericolose per la propria salute e per tutta la comunità".
Da qui l'auspicio che "gli organi competenti sappiano promuovere e sostenere nel nostro Paese una corretta informazione su di un tema socialmente, culturalmente e scientificamente rilevante come quello dei vaccini e vogliano impedire il ripetersi di episodi di disinformazione, come quello andato in onda ieri sera".
18 aprile 2017
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