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Una consensus americana sul sonno ‘di qualità’

di Maria Rita Montebelli

La semplice ‘quantità’ non è in grado di definire la ‘qualità’ del sonno. Per questo, dopo aver pubblicato nel 2015 le linee guida sulla durata ideale del sonno che differisce in base all’età, quest’anno la National Sleep Foundation completa il quadro, pubblicando una consensus sui caratteri che definiscono un sonno di qualità

24 GEN - Se le ore di sonno sono insufficienti o poco ristoratrici, si corrono una serie di pericoli tra i quali un maggior rischio di diventare obesi o di sviluppare diabete di tipo 2. Ma cosa si intende esattamente per un sonno di buona qualità?
 
La risposta viene dalla National Sleep Foundation (NSF) che ha messo nero su bianco una serie di indicatori chiave in grado di definire cosa sia un sonno di qualità.
I determinanti fondamentali della qualità del sonno, che saranno pubblicati a breve in un lavoro su Sleep Health sono i seguenti:
 
- dormire per la maggior parte (> 85%) del tempo a letto
- riuscire ad addormentarsi in meno di mezz’ora
- svegliarsi non più di una volta per notte
- restare svegli per non più di 20 minuti dopo essersi addormentati una prima volta
 
Su questi quattro punti basilari alla base di una buona qualità del sonno si sono trovati d’accordo gli esperti del panel che ha redatto questo documento e che è stato in seguito approvato da una serie di società scientifiche quali l’American Association of Anatomists, American Academy of Neurology, American Physiological Society, Gerontological Society of America, Human Anatomy and Physiology Society, Society for Research on Biological Rhythms, Society for Research of Human Development e Society for Women's Health Research.
 
A questa consensus si è pervenuti anche grazie all’uso sempre più pervasivo di device portatili che permettono di studiare i pattern del sonno. Un recente rapporto della NSF aveva rivelato che fino al 27% delle persone impiegano 30 minuti o più per addormentarsi.
 
Nel 2015 la National Sleep Foundation aveva prodotto linee guida riguardanti la semplice durata del sonno, che adesso vengono completate da queste importanti indicazioni sulla qualità.
 
Le precedenti linee guida sulla durata del sonno definivano il numero di ore di sonno ideali, in base alle diverse fasce d’età. Così, la durata di sonno ideale per un neonato viene fissata tra le 14 e 17 ore; per l’età infantile si va dalle 12 alle 15 ore; nei bambini piccoli dalle 11 alle 14 ore; quelli in età prescolare dovrebbero dormire dalle 10 alle 13 ore; durante la scuola primaria è bene dormire dalle 9 alle 11 ore; per i teenager una durata appropriata è considerata quella tra le 8 e le 10 ore; giovani adulti e adulti dovrebbero dormire dalle 7 alle 9 ore mentre per gli anziani sono considerate sufficienti 7-8 ore di sonno.
 
 “In passato – commenta Maurice Ohayon, direttore dello Stanford Sleep Epidemiology Research Center – definivamo il sonno sulla base delle caratteristiche negative, come ad esempio il senso di insoddisfazione relative al sonno stesso e questo ci aiutava a individuare la patologia alla base di questo disturbo. Ma è chiaro che la storia non finisce qui. Grazie a questo documento siamo sulla buona strada per migliorare la nostra definizione di sonno salutare”.
 
Maria Rita Montebelli

24 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

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