Garattini: "Prodotti biologici si arrogano meriti spesso indebiti"
Lo scrive il direttore del Mario Negri sul settimanale Oggi in edicola domani. Lo spunto è il caso dei germogli killer: “Forse non è una coincidenza o un caso che il prodotto fosse biologico”. E, prosegue Garattini: “Senza voler condannare nessuno, questi prodotti ‘biologici’, che si giovano solo di sostanze naturali, si arrogano meriti spesso indebiti”.
28 GIU - Silvio Garattini, farmacologo di fama e storico direttore dell’Istituto Mario Negri, innesca una nuova polemica. Stavolta l’oggetto dei suoi strali che lo hanno reso famoso sono i prodotti biologici. L’occasione per lanciare pesanti accuse a questa categoria è un commento che appare sul settimanale
Oggi, in edicola domani, sul cosiddetto “germoglio killer” che sta mietendo vittinme soprattutto in Germania. “Forse non è una coincidenza o un caso – scrive Garattini - che il prodotto fosse ‘biologico’. Senza voler condannare nessuno, questi prodotti ‘biologici’, che si giovano solo di sostanze naturali, si arrogano meriti spesso indebiti. Sono infatti i produttori coloro che garantiscono la purezza dei prodotti e quindi la salute, mettendoli in contrapposizione con i prodotti industriali che invece sarebbero il frutto della chimica”.
“Ci si può chiedere – aggiunge Garattini -, se l’infezione sarebbe avvenuta, se invece di usare il letame si fossero utilizzati concimi chimici e se non sarebbe prudente - con le dovute precauzioni e nei casi in cui sia necessario - non disdegnare l’impiego di qualche pesticida. Si è creata infatti una netta contrapposizione fra il prodotto alimentare biologico e il prodotto industriale. Il primo essendo naturale - anche i batteri sono naturali - avrebbe tutti i vantaggi a parte il maggior costo: più vitamine e meno pesticidi. Il secondo sarebbe invece il frutto di manipolazioni tecnologiche e quindi sarebbe da abolire”.
“In realtà – conclude il Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’ -, molti di questi giudizi sono autoreferenziali, perché nessuno ha mai fatto seri confronti per stabilire come stiano le cose. Sarebbero tuttavia confronti inutili perché non si possono fare valutazioni generali di categoria. Ogni prodotto va valutato per i suoi contenuti e per la sua qualità non per la sua etichetta”.
28 giugno 2011
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