Pillola del giorno dopo senza ricetta. Per molte donne è ancora un miraggio. Quasi la metà dei farmacisti contraria a decisione Aifa e il 18% dichiara che non la venderà mai senza prescrizione
I risultati di un'indagine della SWG su un campione di donne e farmacisti italiani. Il problema è che anche molte donne (30%) non sanno che da maggio 2015, se si è maggiorenni, si può acquistare senza ricetta medica. Il risultato è una situazione di incertezza sul diritto all'acquisto riconosciuta dagli stessi farmacisti. Mandelli (Fofi): “Pronti a collaborare con donne e medici per la corretta informazione sulla contraccezione d’emergenza”. L'INDAGINE.
04 FEB - Disinformazione, pregiudizio e ostruzionismo, la Contraccezione d’emergenza (CE) continua a rimanere un diritto negato. Nonostante le donne maggiorenni, ormai, possano comprare la nuova pillola del giorno dopo (ellaOne il nome commerciale) senza presentare al farmacista la ricetta medica, più del 30% delle donne è ancora convinto che l’obbligo di prescrizione esista, quasi la metà non ne sa proprio nulla e appena uno sparuto 16% è ben informato.
D’altra parte i farmacisti sembrano ancora oggi perplessi di fronte alla decisione Aifa di eliminare l’obbligo di ricetta per la nuova pillola del giorno dopo (da sottolineare che il 14% dichiara di non essere a conoscenza della determina del maggio scorso di Aifa), con il 46% dei professionisti che manifesta la sua netta contrarietà alla scelta dell’Agenzia del farmaco, soprattutto perché – il 77% dei contrari – pensa che, senza ricetta, le donne userebbero la pillola del giorno dopo con troppa facilità.
Una contrarietà che, spesso, come ammette un terzo dei farmacisti, si traduce in oggettive difficoltà di accesso al farmaco da parte delle donne proprio per la “resistenza” dei farmacisti a venderla senza ricetta, nonostante la nuova pillola del giorno dopo, ellaOne (conosciuta anche come la pillola dei cinque giorni dopo), se assunta nelle prime 24 ore dal rapporto a rischio di gravidanza indesiderata, sia tre volte più efficace del vecchio farmaco e priva di rischi per la salute come hanno riconosciuto le agenzie regolatorie europee e nazionali.
Sono, infatti, ben il 18% i farmacisti che hanno dichiarato che non venderebbero mai una pillola per la Contraccezione d’emergenza senza ricetta, indipendentemente dal regime di prescrizione previsto dalle norme.
E questo nonostante l’86% la ritenga in ogni caso utile e il 96% efficace. Tra i motivi di questo rifiuto le ragioni sono diverse: motivi di ordine religioso (61% dei farmacisti cattolici è contrario all’uso degli anticoncezionali d’emergenza) e di salute (il 53% dei farmacisti teme che possa essere pericolosa, pur se utile ed efficace).
Ma al di là della questione “con o senza ricetta” e delle evidenti necessità di una maggiore informazione sia alle donne che ai farmacisti, resta il fatto che molto va ancora chiarito in termini di efficacia dei nuovi farmaci d’emergenza. Solo il 32% dei farmacisti è, infatti, a conoscenza della maggiore efficacia fin dalle prime 24 ore di assunzione del nuovo farmaco ellaOne rispetto alla “vecchia” pillola del giorno dopo. Una carenza che forse spiega anch’essa in parte il perché della “diffidenza” o quanto meno “neutralità” nell’erogazione di questo nuovo medicinale.
A fotografare il mondo della Contraccezione d’emergenza è un’i
ndagine nazionale condotta dall’Istituto di ricerca SWG di Trieste in collaborazione con Edizioni Health Communication su un campione rappresentativo di 400 donne tra i 18 e i 40 anni di età e un campione rappresentativo di 100 farmacisti italiani distribuiti su tutto il territorio nazionale. Obiettivo della ricerca: capire qual è l’opinione delle donne e dei farmacisti sulla contraccezione e indagare quindi sulla facilità di accesso alla Contraccezione d’emergenza soprattutto dopo le numerose segnalazioni arrivate dalle donne maggiorenni che si sono viste negare la nuova pillola del giorno dopo senza ricetta alla mano.
Sul tema è intervenuto
Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione (Smic), secondo il quale sulla Contraccezione d’emergenza “continua a gravare uno stigma ormai anacronistico e privo di fondamento scientifico”. “Infatti, se Ema e Aifa hanno abolito la ricetta per acquistare la nuova pillola del giorno dopo – ha detto – è proprio per la sua eccellente tollerabilità. È quindi sbagliato, com’è emerso dai dati dell’indagine, che sia le donne sia i farmacisti ritengano il farmaco pericoloso: le donne devono essere tranquillizzate e i farmacisti devono comprendere che non c’è alcun fondamento scientifico per opporsi alla vendita. Mi colpisce anche il dato relativo ai farmacisti, convinti che le donne utilizzino con troppa facilità la pillola del giorno dopo. In realtà i dati di utilizzo di questa categoria di farmaci si mantengono in Italia tra i più bassi d’Europa: solo il 2,5% circa delle donne in età fertile ha infatti fatto ricorso alla Contraccezione di emergenza. E ancora, mi meraviglia che solo 3 farmacisti su 10 sappiano che ellaOne è più efficace della vecchia pillola del giorno dopo”.
“La possibilità per le donne maggiorenni di poter acquistare la nuova e più efficace pillola del giorno dopo senza presentare la ricetta medica è stata un’importante conquista per il nostro Paese” ha commentato
Francesca Merzagora, Presidente di Onda, l’Osservatorio che ha ricevuto proprio in qiuesti giorni dal Capo dello Stato una medaglia per i 10 anni di attenzione alla salute della donna. “La Contraccezione di emergenza – ha aggiunto – è infatti l’ultimo baluardo per evitare il rischio di dover ricorrere a una interruzione volontaria di gravidanza che, oltre ad essere un’esperienza estremamente dolorosa per la donna, è anche un fallimento delle politiche di prevenzione e pianificazione della salute sessuale e riproduttiva. Costatare quindi che solo poco più di una donna su dieci conosce i propri diritti, è sintomatico di quanto ci sia ancora da fare sul piano della comunicazione. È quindi fondamentale che i farmacisti informino le donne in maniera corretta essendoci anche una Direttiva dell’Aifa molto chiara da rispettare. Nessun comportamento contrario può essere giustificato. A questo proposito – prosegue – mi sorprende che da quest’indagine emerga che la metà dei farmacisti continui a considerare la contraccezione di emergenza pericolosa dimenticando che questa è un presidio di prevenzione validato, sicuro ed efficace, come è stato ampiamente riconosciuto dai massimi organi autorizzativi internazionali, europei e nazionali”.
“Sono circa 100mila le confezioni di pillola ‘dei 5 giorni dopo’ che sono state vendute” dopo l’abolizione dell’obbligo di ricetta medica per le maggiorenni, avvenuta per mezzo di una delibera Aifa emanata a maggio 2015. “L’anno precedente in totale erano 16mila – ha affermato
Alberto Aiuto, amministratore delegato dell’azienda produttrice del farmaco per la contraccezione d’emergenza, la Hra Pharma – ma, in generale, non si registra un aumento del ricorso alla contraccezione d’emergenza, considerando cioè tutti i farmaci disponibili. Al massimo, un +5-6% rispetto all’anno precedente. E i dati dicono già oggi che la contraccezione d’emergenza in Italia è sottoutilizzata rispetto al resto d’Europa”.
04 febbraio 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci