Malattie e sintomi respiratori raddoppiati negli ultimi 25 anni. Lo studio del Cnr di Pisa
In particolare asma, rinite allergica e malattie croniche ostruttive. Più a rischio gli abitanti dei centri urbani. Sono i risultati dell’indagine svolta nei Comuni toscani di Pisa e Cascina su un campione di popolazione generale italiana, realizzata dall’Unità di Epidemiologia Ambientale Polmonare dell’IFC, pubblicata su Respiratory Medicine.
03 GEN - Un ampio campione di persone residenti a Pisa e Cascina ha partecipato a tre indagini epidemiologiche realizzate dall’Unità di Epidemiologia Ambientale Polmonare dell’IFC negli anni 80, 90 e 2000, compilando un questionario sullo stato di salute e fattori di rischio. Dai risultati delle analisi condotte su questi dati è emerso che dalla prima alla terza indagine la prevalenza è più che raddoppiata per: attacchi d’asma (dal 3.4% al 7.2%), rinite allergica (dal 16.2% al 37.4%), espettorato (8.7% al 19.5%) e BPCO (2.1% al 6.8%). Questi dati hanno confermato i risultati di altri studi epidemiologici condotti sia a livello internazionale che nazionale.
Lo studio, pubblicato su
Respiratory Medicine, ha inoltre evidenziato come le abitudini al fumo e l’esposizione lavorativa siano ancora fra i più importanti fattori di rischio per lo sviluppo di affezioni respiratorie. Il "fattore urbano" rimane un importante fattore di rischio sia per le allergopatie sia per le malattie croniche ostruttive; in particolare, i risultati hanno mostrato come i soggetti residenti in area urbana, rispetto a quelli che risiedono in area suburbana, abbiano un rischio significativamente maggiore del 19% di avere rinite allergica, del14% di avere tosse, del 30% di avere espettorato e del 54% di avere BPCO.
"Conseguentemente - si legge in una nota dell'IFC del Cnr - l’incrementato impatto delle malattie respiratorie sulla popolazione fa emergere la necessità di pianificare indagini epidemiologiche longitudinali al fine di monitorare lo stato di salute della popolazione e ampliare le conoscenze sui fattori (allergeni, inquinanti atmosferici…) potenzialmente associati a tale trend temporale".
"Pochi studi epidemiologici su campioni di popolazione generale hanno stimato il cambiamento nella prevalenza di malattie e sintomi respiratori prendendo in considerazione un arco temporale di così lungo periodo. Il nostro studio – sottolinea ancora l’Istituto del Cnr - ci ha dato la possibilità di quantificare i cambiamenti nei tassi di prevalenza di sintomi e diagnosi di asma, rinite allergica e Broncopneumopatia Cronico Ostruttiva (BPCO) dopo 25 anni dal primo studio”.
03 gennaio 2016
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