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Diabete 2. L’importanza di una colazione ricca di proteine. Aiuta a regolare gli zuccheri nel sangue

di Viola Rita

Uno studio condotto su 12 pazienti con diabete 2 ha mostrato come una colazione proteica possa favorire la riduzione dei caratteristici picchi di glucosio nel sangue dopo il pasto. Gli esperti sottolineano l'importanza della colazione e consigliano ai pazienti diabetici di consumare circa 25-30 grammi di proteine in questo pasto. Lo studio su the Journal of Nutrition

30 APR - Uno studio scientifico conferma l’importanza del ruolo delle proteine all’interno della prima colazione per chi soffre di diabete di tipo 2: un primo pasto proteico in certi casi può aiutare a regolare il glucosio nel sangue e in particolare ad evitare i picchi di glucosio dopo la colazione e dopo il pranzo, caratteristici nei pazienti diabetici. Lo studio, condotto dalla University of Missouri-Columbia e pubblicato su the Journal of Nutrition, conferma i risultati ottenuti da altri studi che avevano mostrato possibili benefici di una colazione proteica in caso di diabete.

Gli esperti dell'Università del Missouri Columbia suggeriscono di consumare un primo pasto contenente circa 25-30 grammi di proteine, secondo le raccomandazioni della FDA, come spiega Jill Kanaley, Professore presso il Department of Nutrition and Exercise Physiology all’Università del Missouri.
“Spesso le persone ritengono che la propria ‘risposta glicemica’ in un determinato pasto risulti identica a quella di altri pasti, ma non è davvero così”, ha illustrato il Professore. “Per esempio, sappiamo che sia il contenuto di un pasto che l’orario con cui viene consumato possono fare la differenza, e se le persone saltano la colazione, la loro risposta glicemica a pranza potrebbe essere molto accentuata. Nel nostro studio, abbiamo scoperto che chi consumava la colazione mostrava poi un’adeguata risposta glicemica dopo pranzo”. Insomma, secondo gli esperti, il primo aspetto su cui porre l’attenzione riguarda l’importanza di non saltare la colazione.
 
Come si è svolto lo studio
Il gruppo di ricerca guidato da Kanaley ha preso in considerazione 12 pazienti con diabete di tipo 2, di entrambi i sessi ed età compresa tra i 21 e i 55 anni e con indice di massa corporea compreso tra 30 e 40 kg/m2. I ricercatori hanno monitorato i loro livelli di glucosio nel sangue, l’insulina e diversi ormoni nell’intestino, sostanze che aiutano a regolare la risposta all’insulina.
I partecipanti sono stati invitati a consumare per sette giorni una colazione ad alto contenuto proteico (composta al 35% di proteine e al 45% di carboidrati, 500 kcal) oppure una colazione ad alto contenuto di carboidrati (15% proteine e 65% carboidrati, 500 kcal); mentre il pasto successivo è un pranzo ‘standard’ ad alto contenuto di carboidrati. In particolare, durante il settimo giorno di studio, i 12 pazienti diabetici hanno preso parte ad un test della durata di otto ore: dopo il digiuno notturno, essi hanno consumato la propria colazione e, quattro ore dopo, un pranzo ‘standard’ di 500 kcal ad alto contenuto di carboidrati. Durante questa giornata, i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue dei partecipanti, a distanza di 4 ore dalla colazione e di 4 ore dal pranzo, per valutare l’area sottesa dalla curva AUC del glucosio, insulina, peptide-C, glucagone, peptide GIP, e peptide 1 glucagon-like (GLP-1).
 
I risultati
In base allo studio, i partecipanti che hanno consumato una colazione proteica hanno mostrato una riduzione dei livelli di glucosio dopo il pasto. In questo gruppo di persone, inoltre, i livelli dell’insulina risultavano leggermente più alti dopo il pranzo rispetto ai partecipanti che aveva assunto una colazione ad alto contenuto di carboidrati: si tratta di un elemento che dimostra come l’organismo degli individui coinvolti abbia lavorato in maniera appropriata per regolare i livelli di zucchero nel sangue, spiega Kanaley. Nelle conclusioni dello studio si legge che una colazione ricca di proteine attenua la risposta glicemica dopo il pasto e non aumenta la risposta post-prandiale. Così tale tipo di colazione potrebbe ridurre le conseguenze dell’iperglicemia in questa popolazione.
"Il primo pasto della giornata è essenziale per mantenere il controllo glicemico durante i pasti successivi, in modo che davvero possa ‘riempire’ per il resto della giornata", ha detto Kanaley. "Consumare la prima colazione spinge le cellule ad aumentare la concentrazione di insulina al secondo pasto, che rappresenta un elemento positivo perché dimostra che il corpo agisce in maniera opportuna, cercando di regolare i livelli di glucosio. Tuttavia, è importante per i pazienti diabetici di tipo 2 comprendere che alimenti differenti tra loro hanno un’influenza differente sull’organismo, e capire realmente qual è la loro risposta ai pasti, infatti essi devono monitorare il proprio glucosio. Gli alimenti trigger possono variare a seconda di quanta attività fisica hanno praticato quel giorno o quanto tempo intercorre tra un pasto ed un altro”.
 
La ricerca è stata finanziata in parte dall'Egg Nutrition Center. Il trial è stato registrato qui www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02180646 come NCT02180646.
 
Viola Rita
 
*Y.-M. Park, T. D. Heden, Y. Liu, L. M. Nyhoff, J. P. Thyfault, H. J. Leidy, J. A. Kanaley. A High-Protein Breakfast Induces Greater Insulin and Glucose-Dependent Insulinotropic Peptide Responses to a Subsequent Lunch Meal in Individuals with Type 2 Diabetes. Journal of Nutrition, 2014; 145 (3): 452 DOI: 10.3945/jn.114.202549

30 aprile 2015
© Riproduzione riservata

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