Tumore seno. Identificato un nuovo meccanismo ‘complice’ delle metastasi
di Viola Rita
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano ha scoperto che l’osteopontina, una proteina della matrice extracellulare, contribuisce all’attività immunosoppressiva delle cellule tumorali, ‘proteggendole’ durante il processo di metastasi. Lo studio su Cancer Research
03 SET - L’osteopontina, una proteina appartenente alla matrice extracellulare e coinvolta in diversi processi fisiologici tra cui la sopravvivenza cellulare, sembra ‘favorire’, attraverso un particolare meccanismo biologico, la sopravvivenza e l’attività delle cellule tumorali che stanno formando le metastasi. Il risultato è frutto di uno studio condotto da
Claudia Chiodoni e dal gruppo di ricerca guidato da
Mario Paolo Colombo, direttore della Struttura Complessa di Immunologia Molecolare dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, in collaborazione con l’Università di Palermo. Lo studio* è pubblicato su
Cancer Research.
In generale, l’osteopontina (OPN) può essere prodotta sia dalle cellule tumorali sia dalle cellule mieloidi del sistema immunitario. Invece di rilasciare osteopontina all'esterno, i globuli bianchi la trattengono dentro la cellula.
Mentre l’OPN generata dalle cellule tumorali è ampiamente associata con l’aggressività della malattia, si legge nello studio, finora non era noto con certezza quale fosse il suo impatto quando generata dai globuli bianchi all’interno del tessuto tumorale.
I ricercatori spiegano che se “l'osteopontina prodotta dalla cellula tumorale ne assicura la sopravvivenza in un ambiente ostile, quella trattenuta all’interno dei globuli bianchi contribuisce alla loro attività immunosoppressiva, cioè protegge le cellule tumorali che stanno formando la metastasi dall'attacco immunologico”.
“L’identificazione dei meccanismi responsabili della disseminazione metastatica e delle cellule, tumorali e non, coinvolte in tale processo è di vitale importanza”, ha dichiarato
Mario Paolo Colombo, Direttore della Struttura Complessa di Immunologia Molecolare dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Infatti anche cellule normali, quali fibroblasti, cellule endoteliali e cellule del sistema immunitario, possono contribuire in modo attivo allo sviluppo del tumore al processo metastatico. Inoltre, la matrice extra cellulare, una volta ritenuta solo un supporto meccanico e strutturale per la massa tumorale, è oggi riconosciuta parte attiva della progressione tumorale e, perciò, un nuovo possibile bersaglio per la terapia”.
L’importanza del lavoro effettuato è su due livelli, secondo
Marco Pierotti, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “il primo livello sottolinea il ruolo fondamentale del microambiente, tessuto e cellule, entro il quale cresce e può generare metastasi il tumore, il secondo chiarisce come certi modelli di studio nell’animale sono insostituibili e trovano poi riscontro e applicazione nell’analogo tumore dell’uomo”. Infatti i dati del modello animale su topolini “trovano correlazione con quelli delle metastasi polmonari del carcinoma mammario nell’uomo associati con cellule mieloidi che producono OPN”, si legge nello studio. “Nel complesso, i nostri risultati rivelano nuove funzioni dell’OPN nel dare forma all’immunosoppressione locale nel punto della metastasi del polmone”.
Viola Rita
*Sangaletti S. et al, Osteopontin Shapes Immunosuppression in the Metastatic Niche,
Cancer Res. 2014 Jul 17
03 settembre 2014
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