Ormai siamo quasi tutti allergici: 40% popolazione mondiale con una o più allergie
Numeri impressionanti quelli diffusi dall'Oms. Stiamo parlando di asma, rinite, anafilassi e poi allergie alimentari, ai farmaci, al veleno di insetti e così via. L'allarme lanciato nel corso del Congresso Internazionale “Highlights in Allergy and Respiratory Diseases” a Genova, dove è emerso anche un altro problema tutto italiano. Quello dei rimborsi per le terapie.
17 NOV - E' finito ieri, dopo aver raccolto contributi da parte di 500 specialisti da tutto il mondo il Congresso Internazionale “Highlights in Allergy and Respiratory Diseases”, appuntamento dedicato alle malattie allergiche e respiratorie che si è svolto a Genova. L’obiettivo dell'iniziativa era quello di discutere ed analizzare le nuove conoscenze scientifiche e competenze cliniche alla luce dei progressi della ricerca scientifica, con una profonda attenzione alle linee guida internazionali e agli studi provenienti dall’Europa e dall’America. O in altre parole “quello di poter scambiare le opinioni a livello internazionale e, per quanto riguarda la comunità italiana, di interagire e prendere spunto dalle esperienze provenienti da diversi continenti: dal Giappone all’India, dagli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Scozia e dall’America Latina”, come ha commentato
Giorgio Walter Canonica,scienziato della Clinica di Malattie Respiratorie e Allergologia nell'Università di Genova che ha organizzato l'evento.
La prevalenza delle malattie allergiche in tutto il mondo è drammaticamente in aumento, sia nei paesi occidentali che nei paesi in via di sviluppo. Queste malattie comprendono l’asma, la rinite, l’anafilassi, l’allergia a farmaci, l’allergia alimentare, l’allergia al veleno di insetti, l’eczema, l’orticaria e l’angioedema. Questo aumento della prevalenza è particolarmente problematico nell’età pediatrica, fascia d’età che influenza in modo maggiore questa nascente tendenza che si è verificata negli ultimi due decenni.
Secondo le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), centinaia di milioni di soggetti nel mondo soffrono di rinite allergica e si stima che 300 milioni di questi sono affetti anche da asma, con una notevole influenza sulla qualità della vita di questi individui e delle loro famiglie, e con un impatto negativo sul benessere socio-economico della società. E si stima inoltre che 250mila decessi all’anno per asma nel mondo siano evitabili.
Si è verificato un costante aumento nella prevalenza delle malattie allergiche a livello globale e circa il 40% della popolazione mondiale è ormai colpita da una o più patologie allergiche. Una quota elevata di questo aumento si sta verificando nei soggetti giovani; cosicché si prevede che, quando questa popolazione giovane raggiungerà l’età adulta, la prevalenza delle malattie allergiche sarà ancora maggiore.
Sono in aumento anche i casi più complessi di allergia che implicano la polisensibilizzazione e che coinvolgono molteplici organi, con una alta morbidità e un aumento della domanda dei servizi di assistenza sanitaria. Si prevede che i problemi allergici aumenteranno ulteriormente dato l'inquinamento atmosferico e l'aumento del riscaldamento globale. Questi cambiamenti ambientali influenzeranno la conta pollinica, la presenza o l'assenza di insetti pungenti e di muffe legate alle malattie allergiche.
Tra gli argomenti affrontati durante il congresso, il focus sull’asma e sulle malattie respiratorie, con la presentazione di nuove ricerche e nuove terapie farmacologiche per adulti e bambini, sulla diagnostica molecolare in allergologia, sulle novità nel trattamento della rinite allergica, sui nuovi trattamenti biotecnologici per l’asma grave e orticaria e sul nuovo approccio non farmacologico al trattamento dell’asma grave: la termoplastica.
Sono stati inoltre presentati dei nuovi documenti internazionali: uno riguarda la nuova diagnostica allergologica molecolare, ossia come si arriva alla pratica clinica; un altro, invece, sulla immunoterapia sublinguale, con importanti integrazioni tra ricerca italiana e quella mondiale. Mentre migliora la qualità dell’immunologia in Italia, al pari passo con il resto del mondo, si registra un fenomeno di notevole importanza, ossia la difficoltà di rimborso, ad esempio l’Immunoterapia Specifica. Essendo questo di competenza territoriale, sono poche le regioni che indennizzano questa terapia. “Se in Lombardia, ad esempio, il rimborso è totale – spiega il Prof. Canonica - nella maggior parte delle regioni questo ancora non avviene. In Liguria il rimborso è parziale, proporzionale al reddito del paziente. A tal ragione lancio un appello alle singole regioni, affinché ognuna si muova per tutelare i propri cittadini: occorre non soltanto aiutare i pazienti nel sostenimento di tali spese, ma anche sensibilizzare per far conoscere queste malattie e le relative terapie, su cui c’è ancora scarsa informazione specifica. Difatti quando i sintomi esplodono, potrebbe essere troppo tardi per una cura efficace”.
17 novembre 2013
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