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Giornata meningite. D’Avino (Fimp) “può essere letale in bimbi e adolescenti. Con l’iniziativa Meningioca puntiamo a prevenzione”


Attraverso l'iniziativa “cerchiamo di parlare alle famiglie attraverso i pediatri del territorio proprio perché è fondamentale che questi ultimi vengano coinvolti nella pratica vaccinale – spiega - infatti la pediatria di famiglia, parte del sistema delle cure primarie, vuole concorrere ad aumentare le coperture vaccinali, insieme ai centri vaccinali e alla sanità pubblica in generale”

23 APR - “Nel Piano nazionale prevenzione vaccinale 2023-2025, ci sono le cosiddette vaccinazioni raccomandate che sono altrettanto importanti rispetto alle cosiddette obbligatorie. Nell'ambito di quelle raccomandate è particolarmente importante parlare proprio della vaccinazione contro il meningococco di tipo B, un batterio che può determinare infezioni anche severe fino alla morte del paziente. In particolar modo due fasce d’età sono colpite maggiormente, quella del bambino fino a quattro anni di vita, e l’età adolescenziale. ‘Meningioca’ è uno strumento che noi pediatri di famiglia stiamo utilizzando proprio per sensibilizzare rispetto alla vaccinazione contro il meningococco B in età adolescenziale”. Così Antonio D’Avino, presidente nazionale federazione italiana medici pediatri alla vigilia della Giornata mondiale contro la meningite, in programma il 24 aprile.

Attraverso ‘Meningioca’ “cerchiamo di parlare alle famiglie attraverso i pediatri del territorio proprio perché è fondamentale che questi ultimi vengano coinvolti nella pratica vaccinale – spiega D’Avino - Infatti la pediatria di famiglia, parte del sistema delle cure primarie, vuole concorrere ad aumentare le coperture vaccinali, insieme ai centri vaccinali e alla sanità pubblica in generale”.

Per tornare alla vaccinazione contro il meningococco B è “particolarmente importante sensibilizzare da un lato i pediatri di famiglia, già ben consapevoli del tipo di infezione causata dal meningococco B – sottolinea il numero uno dei pediatri italiani - Dall'altro lato arrivare alle famiglie direttamente, attraverso un'educazione sanitaria e soprattutto un'informazione, la più chiara possibile e basata sulle evidenze scientifiche. E un po' quello che noi pediatri di famiglia facciamo ogni giorno nei nostri studi professionali, basandoci sempre sui dati che arrivano dal Ministero della Salute, dall'Istituto superiore di sanità e da tutti gli altri enti accreditati che per noi rappresentano dei benchmark di riferimento”.

In merito ai dati sulla meningite, “oggi noi desideriamo attenzionare in particolare l'età adolescenziale perché questo batterio si trasmette attraverso le goccioline respiratorie o le secrezioni della gola in particolare nei luoghi chiusi, ad esempio nelle discoteche, laddove gli adolescenti infetti hanno più facilità di trasmettere questo batterio, che si chiama Neisseria meningitidis. E per quanto riguarda la sensibilizzazione è fondamentale che in giornate che ricordano quanto l'attività vaccinale abbia salvato milioni di vite umane, probabilmente solo al pari dell'acqua potabile, ancora di più è necessario che tutti gli operatori sanitari vengano coinvolti in un sistema che aumenti le coperture vaccinali, attraverso la divulgazione di informazioni, basate sempre sui dati scientifici disponibili” conclude.

Irrigidimento della parete posteriore del collo, febbre alta, convulsioni, mal di testa, nausea, vomito e sonnolenza. Sono solo alcuni dei principali sintomi che caratterizzano la meningite. Il vaccino antimeningococcico non è obbligatorio in Italia ma “rientra nelle vaccinazioni raccomandate. Per questo motivo dalle famiglie non viene considerato importante quanto quelli obbligatori. Risultato? La copertura anti-meningococco in Italia è al di sotto della soglia del 95% e nel Lazio, nonostante i nostri sforzi, addirittura siamo al 73%”, dice Teresa Rongai, segretario regionale Federazione italiana medici pediatri Lazio e segretario Fimp di Roma e Provincia. Non tutti sanno, infatti, che “nei neonati è possibile osservare anche un rigonfiamento nella fontanella anteriore – spiega Rongai – e che nei bambini molto piccoli alcuni di questi sintomi possono non essere sempre evidenti; in questi casi è utile fare molta attenzione a segnali come scarso appetito, irritabilità sonnolenza e febbre che possono indicare una fase iniziale di meningite”.

La meningite batterica prevenibile mediante vaccinazione “può essere causata dal meningococco, dallo pneumococco, e dall'emofilo dell’influenza – rimarca Rongai - mentre negli adolescenti i casi di meningite sono ascrivibili soprattutto al meningococco, i neonati e i bambini piccoli sono particolarmente a rischio di meningiti in primis da pneumococco e da meningococco. Risulta quindi doveroso difenderli nel modo migliore con tutte le vaccinazioni a massima protezione possibile”.

Come pediatri “plaudiamo alla nuova immissione, approvata in questi giorni, anche per la popolazione pediatrica il vaccino coniugato 20-valente che ad oggi rappresenta il vaccino coniugato a più ampia protezione e che è indicato per prevenire non solo le meningiti e le malattie invasive come le sepsi, ma anche le polmoniti e le otiti causate da ben 20 ceppi”. Come Fimp Lazio, “da sempre in prima linea per la massima tutela della salute dei bambini – sottolinea la pediatra - speriamo che tale vaccinazione venga rapidamente implementata per proteggere i neonati e la popolazione pediatrica. La prevenzione vaccinale è oggi ancora più importante oltre che per garantire sempre la massima garanzia di salute per la popolazione ma anche per evitare il problema della resistenza verso gli antibiotici che favorisce l’emergere di ceppi ultra-resistenti, con aumento della morbilità e mortalità".

Per questo motivo "riteniamo primario migliorare e rafforzare la Prevenzione attraverso le vaccinazioni. Non sarebbe infatti eticamente e moralmente accettabile - sostiene - assistere ad episodi infettivi gravi e meno gravi , prevenibili da vaccino in una popolazione vulnerabile come quella pediatrica. Come Federazione pediatri di famiglia siamo pronti ad assicurare tutto il nostro supporto alla Regione per garantire la massima tutela dei bambini.

Per favorire la protezione attraverso la vaccinazione, “è fondamentale il ruolo del pediatra perché oltre ad essere il medico di riferimento e di fiducia della famiglia – aggiunge Rongai - può eseguire la vaccinazione anche presso il proprio studio. Ogni occasione di visita e di bilancio di salute può essere indirizzata per parlare con i genitori della vaccinazione. E se hanno dubbi e in certezze noi pediatri, che siamo specialisti nelle vaccinazioni, sappiamo dirimere tutti i dubbi alle famiglie che purtroppo in questo momento sono nella cosiddetta fase di ‘stanchezza vaccinale’. Nostro compito è far capire che tutte le vaccinazioni sono importanti, compresa quella per il meningococco B e C, consigliata in età infantile, prescolare e adolescenziale. Obiettivo, raggiungere il 95% del target, solo così possiamo proteggere anche quei bambini che per malattie gravi non possono essere vaccinati”. Per il raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale, Fimp è impegnata anche con il progetto VaccinAZIONE. “Da sempre siamo in prima linea con varie iniziative. In questo momento siamo impegnati a promuovere corsi di formazione e aggiornamento su tutto il territorio nazionale” conclude.

23 aprile 2024
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