Disfunzione erettile. Testato un nuovo rimedio per cardiopatici. E' un integratore naturale a base di alghe
L’integratore naturale tradamix, che contiene l’alga ecklonia bicyclis, il tribulus terrestris e la glucosamina, sembrerebbe migliorare la condizione di deficit erettile di circa l’80%. La sostanza è stata testata all'Università di Palermo su un campione di 500 cardiopatici, ma il test si estenderà a circa 2000 persone.
03 AGO - Secondo le stime in media gli uomini cominciano a soffrire di disfunzione erettile superati i quarant’anni: dopo questa soglia, infatti, un uomo su due (il 52%) ne riferisce episodi, mentre il 65% degli uomini di 70 anni presenta problemi di potenza sessuale. Ma nei pazienti diabetici la patologia si verifica con circa 10 anni di anticipo. Per aiutare chi soffre di questa condizione, l’ultima opzione arriva dal Policlinico dell’Università di Palermo dove i ricercatori stanno conducendo uno studio che coinvolge oltre 500 pazienti cardiopatici (il numero totale sarà circa 2000) dei quali cinquanta presentano anche problemi di disfunzione erettile.
Il protocollo per questi pazienti prevede l’assunzione di un integratore naturale al 100%, il
tradamix, composto brevettato che contiene l’alga ecklonia bicyclis, il tribulus terrestris e la glucosamina, un estratto naturale, poiché quella dei famosi inibitori delle fosfodiesterasi 5 è controindicata nei casi in cui sia necessario somministrare nitrati o quando l’evento cardiovascolare è recente. Ad oggi i risultati ottenuti dimostrano un aumento significativo di circa l’80% dell’IIEF5 score (il questionario di valutazione del deficit erettile) e un miglioramento dei livelli di testosterone in quei pazienti con bassi valori pre-somministrazione del composto. “La nostra ricerca prevede dei test di valutazione della funzione endoteliale della circolazione sanguigna e il dosaggio dei livelli di testosterone nel sangue”, ha spiegato
Carlo Pavone, docente di Urologia all’Università degli Studi di Palermo e direttore della Unita Operativa di Urologia e Andrologia del Policlinico. “Di fronte ad un disagio sessuale bisogna rassicurare il paziente, facendogli capire che non ha nessun problema reale, oppure prescrivendo una terapia quando è il caso. I nostri studi dimostrano che laddove non è possibile agire con farmaci specifici, per precise incompatibilità dovute a terapie cardiologiche, si può supportare l'attività sessuale con degli integratori naturali”.
Talvolta il deficit erettile stesso è indice sentinella di patologie occulte che, oltre a peggiorare la qualità di vita dei pazienti, sono causa di malattie cardiovascolari. Per questo l’Università di Palermo ha deciso di avviare anche un secondo studio per sperimentare l’efficacia delle nuove terapie per il deficit erettile. In questo caso il trattamento è di tipo “continuativo”, ovvero non più un farmaco da assumere a dose piena in previsione di un rapporto sessuale ma la riabilitazione a lungo termine della funzione sessuale. “Come suggerito dalle più recenti linee guida internazionali, i pazienti che lamentano deficit erettile vengono prima sottoposti ad alcuni esami al fine di escludere patologie sottostanti che possano esser causa del disturbo e successivamente si prescrive loro il protocollo terapeutico più adatto” ha concluso Pavone. “I risultati conseguiti sui nostri pazienti dimostrano che tale terapia permette di riacquistare la funzionalità erettile e mantenere nel tempo i benefici ottenuti”.
03 agosto 2012
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