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Apnee ostruttive del sonno. Con stimolazione del nervo ipoglosso, miglioramenti simili alla cPAP

di Marilynn Larkin

Per chi soffre di apnee ostruttive del sonno, la stimolazione chirurgica del nervo ipoglosso costituisce una valida alternativa alla ventilazione meccanica a pressione positiva continua (cPAP). E’ quanto emerge da una ricerca USA, che ha confrontato le due metodiche utilizzando alcune scale di misurazione della patologia e degli obiettivi funzionali.

26 NOV - (Reuters Health) – I pazienti con apnee ostruttive del sonno (OSA) trattati con stimolazione del nervo ipoglosso (HNS), che innerva la lingua, hanno un miglioramento della qualità di vita, insonnia, sonnolenza e sintomi depressivi, paragonabili a quelli associati alla terapia con ventilazione meccanica a pressione positiva continua (cPAP). A osservarlo è una ricerca guidata da Harneet Walia del Miami Cardiac and Vascular Institute, in Florida, e pubblicato da JAMA Otolaryngology – Head and Neck Surgery.

I ricercatori americani hanno analizzato i dati relativi a pazienti con OSA, di cui 85 hanno ricevuto il trattamento HNS e 217 sono stati trattati con la cPAP. Un miglioramento significativo è stato osservato nei punteggi del Patient Health Questionnaire-9 (PHQ-9) per HNS rispetto a cPAP, differenza media -1,48; con miglioramenti simili nei punteggi di Epworth Sleepiness Scale (ESS), Functional Outcomes of Sleep Questionnaire (FOSQ) e Insomnia Severity Index (ISI).

In particolare, i tassi di differenze tra HNS rispetto a cPAP erano del 65% vs. 55%, per i punteggi ESS, 59% vs. 31% per il FOSQ, 29% vs. 24,4% per il PHQ-9, e 47% vs. il 36,4%, per l’ISI. Alla valutazione a un anno, poi, l’HNS ha mostrato miglioramenti significativi nel 61% dei pazienti, per ESS, nel 55%, per FOSQ, nel 30%, per PHQ-9, e nel 44%, per l’ISI.

“Visto che le OSA sono un disturbo diffuso associato alla compromissione della qualità di vita, i medici dovrebbero tendere al trattamento”, ha spiegato Walia. E sebbene il cPAP sia il trattamento di scelta, “se non funziona dovrebbero essere considerate terapie alternative come la stimolazione del nervo ipoglosso, messo a punto per i pazienti con OSA da moderata a grave, che non tollerano la cPAP”. Il trattamento, tuttavia, “non è adatto per i pazienti obesi, quelli con OSA prevalentemente centrali, quelli con collasso concentrico del palato molle e le pazienti in gravidanza”, ha spiegato l’esperta.

Fonte: JAMA Otolaryngology – Head and Neck Surgery

Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

26 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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