Ma Zangrillo, Remuzzi, Greco e altri ricercatori avanzano dubbi su capacità asintomatici di trasmettere l'infezione
24 GIU - La comunità scientifica italiana sembra ancora una volta divisa su come valutare l'attuale fase epidemica Covid, soprattutto in merito alla possibilità per paucisintmatici e asintomatici di trasmettere l'infezione e sulla speigazione da dare alla riduzione dei casi Covid con sintomatologia e la crescita di casi con bassa o molto bassa carica virale.
Sul tema, nei giorni scorsi, un gruppo di medici e ricercatori (tra questi
Alberto Zangrillo, Giuseppe Remuzzi e Donato Greco) ha condiviso una sorta di "mini statement" che pubblichiamo di seguito:
“Evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia.
Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici.
Le evidenze virologiche, in totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale. Sono in corso studi utili a spiegarne la ragione.
Al momento la comunità scientifica internazionale si sta interrogando sulla reale capacità di questi soggetti paucisintomatici e asintomatici di trasmettere l’infezione”.
Matteo Bassetti
Arnaldo Caruso
Massimo Clementi
Luciano Gattinoni
Donato Greco
Luca Lorini
Giorgio Palù
Giuseppe Remuzzi
Roberto Rigoli
Alberto Zangrillo
24 giugno 2020
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