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Riforma sanitaria. La maggioranza propone l’istituzione di un nuovo organismo del Ssr, ma l’opposizione frena


Denominato “Gestione regionale sanitaria liquidatoria”, il nuovo organismo sarebbe deputato a completare la liquidazione delle vecchie Asl abrogate con la riforma del 2020, secondo quanto si legge nell’art. 28 della proposta di legge 284 presentata da diversi capogruppo di  Maggioranza. Ma per una parte dei consiglieri della Commissione Salute “è un lavoro che può fare benissimo l’Ares”. Al nuovo organismo verrebbero assegnati 2 milioni di euro e un organico di 20 unità

09 SET - Entrata nell’iter di discussione in Commissione Salute del Consiglio regionale sardo, presieduta dal vice Presidente Daniele Cocco, la proposta di legge n.284 sulle ‘Disposizioni di carattere istituzionale-finanziario e in materia di sviluppo economico e sociale’, presentata da diversi capogruppo della maggioranza. I commissari in seduta ieri mattina, unanimi, hanno chiesto una proroga dei termini per esprimere il proprio parere di competenza, che sarebbero altrimenti scaduti in data odierna, e così invece sono stati protratti a martedì prossimo.

In special modo gli articoli su cui la Commissione ha manifestato la necessità di soffermarsi sono il n. 28 e il n. 5. Il primo introduce alcune modifiche alla legge regionale 11 settembre 2020, n. 24 sulla Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Nello specifico alcuni dei commissari hanno contestato l’integrazione finalizzata a “consentire la nascita di una nuova azienda, ulteriore a quelle già definite nella legge di riforma, con la dotazione iniziale di 2 milioni di euro ed un organico di 20 unità”, la quale “dovrebbe completare la definitiva liquidazione dei rapporti giuridici ed economici delle vecchie aziende sanitarie”. Lo si apprende dal resoconto sommario della seduta diramato dell’ufficio stampa consiliare. A tal proposito infatti alcune osservazioni dei consiglieri hanno riferito come, in questa direzione, la modifica porterebbe alla nascita della 14esima azienda ed un ritorno al passato, quando è un lavoro che può già fare benissimo l’Ares.

L’altro articolo è l’art. 5, con particolare riguardo alla norma che autorizza la spesa di euro 500.000 per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 a favore delle Diocesi per la gestione di strutture di loro proprietà destinate al sostegno di famiglie con bambini affetti dalla sindrome di Asperger e sclerosi multipla. Questo contributo “è legato al perfezionamento della procedura di accreditamento” ed è questo il punto su cui vogliono meglio approfondire i commissari”.

“Inoltre – aggiunge il resoconto -, molti commissari hanno espresso perplessità sull’intervento della Regione per coprire in parte (attorno ai 20 milioni, ma da calcolare nel dettaglio) i costi di funzionamento del Mater Olbia nell’ambito degli interventi di contrasto al Covid, in quanto la struttura a causa della pandemia non è entrata pienamente “a regime”. A tal proposito, le osservazioni principali formulate dai commissari sono due: da un lato di metodo, perché la dimensione del possibile intervento non è stata quantificata, dall’altro di merito perché lo stesso intervento sarebbe in contrasto con la decisione del Consiglio regionale di “girare” le eventuali economie al sistema pubblico”.

Presente in seduta l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, che sull’Ospedale ha replicato ai commissari “ricordando che la nascita del Mater Olbia deriva da un accordo fra Stati formalizzato da successive intese sottoscritte da diversi Governi succedutisi nel tempo con la Regione ed è di conseguenza attuale l’interesse su di esso del Ministero della Salute e degli altri dicasteri coinvolti”.

Elisabetta Caredda

09 settembre 2021
© Riproduzione riservata

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