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Vertenza Aias. Continua lo sciopero della fame. E il caso approda alla Camera

di E. C.

Decimo giorno di sciopero della fame per i lavoratori Aias in attesa di risposte dalle Istituzioni sul mancato pagamento del cumulo di 12 mensilità arretrate. Questo pomeriggio il Prefetto Bruno Corda riceverà Cgil Fp, Uil Fpl e Cisl Fp insieme all’Assessore Mario Nieddu. Intanto la vertenza arriva all’attenzione della Camera con il Deputato Alberto Manca che presenta una interrogazione: “Non c’è più tempo da perdere, chi di dovere adotti tutte le soluzioni necessarie e valuti anche il commissariamento dell’Aias. Mettiamo fine al sistema Randazzo”.

28 OTT - Sono al loro decimo giorno gli oltre quindici lavoratori dell’Associazione italiana per l’assistenza agli spastici (Aias) della Sardegna che stanno portando avanti lo sciopero della fame spinti dalla disperazione di non poter più far fronte alle minime spese di sopravvivenza, come riferiscono. La loro protesta estrema è nell’auspicio di trovare risposte da parte delle Istituzioni di competenza sul mancato pagamento da parte dell’Associazione del cumulo delle loro 12 mensilità arretrate, tenendo conto che dalla fine di agosto non hanno più visto nemmeno una minima percentuale del loro stipendio.

Un'emergenza sociale se si pensa che a rischio ci sono i posti di lavoro di oltre circa 1.200 lavoratori e che all’Associazione sono stati affidati in convenzione con l’ATS i servizi di assistenza per i disabili e per gli anziani per un totale di circa 3.000 persone, molte delle quali, hanno necessità di essere seguiti 24 su 24 ore.

Questo pomeriggio il Prefetto di Cagliari, Bruno Corda, riceverà le Organizzazioni sindacali Cgil Fp, Uil Fpl e Cisl Fp insieme all’Assessore regionale per la Sanità, Mario Nieddu, rispondendo alla richiesta di un incontro urgente sulla vertenza da parte delle stesse OO.SS. per un suo intervento a carattere straordinario, legato sia alla tenuta dei servizi, sia a sostegno di qualsiasi procedura finalizzata al pagamento dello stipendio corrente dei lavoratori.

Queste ultime hanno tentato infatti il 22 ottobre 2019 una mediazione prima con l’Assessore per la Sanità, ma il resoconto del tavolo è stato alquanto soddisfacente: “L’Assessore ha sostenuto che, a seguito di quanto sta avvenendo in sede giudiziaria in merito al concordato preventivo concesso dal Tribunale di Cagliari all’Associazione, il suo assessorato può solo proseguire nello studio della soluzione politico-organizzativa volta al superamento dello status quo, come votato all’unanimità dal Consiglio Regionale. Di fatto si apprende che non esiste ancora una vera ipotesi alternativa ad A.I.A.S. e che tutto si rallenta”. Lo dichiarano i rappresentanti sindacali Roberta Gessa (Cgil Fp), Massimo Cinus (Cisl Fp) e Fulvia Murru (Uil Fpl), a conclusione del confronto.

“Incalzato dai presenti – continuano le OO.SS. - l’Assessore ha ammesso che sebbene la soluzione non sia ancora stata individuata, nello specifico c’è una certezza nelle sue intenzioni: il superamento dell’attuale situazione di monopolio e la volontà di evitarlo in futuro. Durante la discussione abbiamo proposto alcune soluzioni esprimendo allo stesso tempo quella che è l’esigenza prioritaria da risolvere immediatamente: la corresponsione di almeno la mensilità corrente ai lavoratori, nelle more dello studio e proposta di qualsiasi soluzione alternativa. Pertanto abbiamo comunicato all’Assessore che non è pensabile né tanto meno accettabile un esito della riunione senza avere certezze sull’impegno fattivo di pagare lo stipendio ai lavoratori”.

Nel frattempo la vertenza trova attenzione anche al Governo nazionale, pronunciata in aula dal Deputato Alberto Manca (M5S) all’inizio della scorsa settimana: “Colleghi, l’intreccio tra sanità e politica è spesso foriero di scandali e ingiustizie – interviene il parlamentare -. “Il caso in oggetto è uno di questi – spiega -, 1200 famiglie, quelle dei dipendenti dell’Aias di Cagliari, sono state messe in ginocchio dalle mancate retribuzioni. L’Aias, una onlus convenzionata con la Regione Sardegna, il punto di riferimento regionale in materia di assistenza e riabilitazione. La famiglia Randazzo ne detiene saldamente il controllo incarnando i vertici amministrativi grazie alla pratica del rastrellamento delle deleghe dei soci, la cui compagine è rappresentata dai destinatari dei servizi, i loro familiari. Circostante rese possibili anche dal capillare impegno politico della famiglia, capace di esprimere negli scorsi anni ben due consiglieri regionali e un deputato”.

“Nel sistema messo in piedi – prosegue il deputato – l’accumulo dei debiti verso i dipendenti non è stato sanzionato dalle amministrazioni regionali, cui spetta il compito di vigilare in materia rapporti tra sanità pubblica e privata. Il divieto di gestire la sanità per conto della Regione, per chi non paga gli stipendi dei dipendenti, è stato introdotto soltanto nel 2017, ma è di fatto inattuato per ragioni burocratiche e giudiziali che risultano incomprensibili. Nell’ultimo quinquennio la Regione ha versato ben 107 milioni di euro all’Aias, eppure gli arretrati sono aumentati fino agli attuali 11, a breve 12, mensilità di stipendi non corrisposte. Tutto ciò è inaccettabile, dove sono finiti i soldi? Anche le procure si sono interessate alla vicenda, ma al di là delle vicissitudini giudiziarie, la politica deve dire la sua”.

“Mi rivolgo a tutti – conclude Manca -, ma in particolare ai colleghi sardi, dobbiamo scegliere se restare in silenzio o esporci e chiedere giustizia per i dipendenti dell’Aias, i quali continuano a recarsi a lavoro nonostante le legittime difficoltà. Hanno persino iniziato lo sciopero della fame. Io sostengo la battaglia per i diritti dei lavoratori, mi appello al Governo e presenterò una interrogazione affinché si mobiliti per dare tutto il supporto necessario alla Regione Sardegna, occorre salvaguardare i posti di lavoro, le retribuzioni e i diritti delle persone bisognose di assistenza. Non c’è più tempo da perdere, chi di dovere adotti tutte le soluzioni necessarie e valuti anche il commissariamento dell’Aias. Mettiamo fine al sistema Randazzo”.

Nell’interrogazione, il deputato si rivolge ai Ministri del Lavoro, della Salute e al ministro dell’Interno, chiedendo agli stessi di "promuovere iniziative volte a migliorare il contesto normativo al fine di evitare il verificarsi di modelli non trasparenti di gestione delle Onlus, volte a precludere ai soggetti privati inadempienti sugli obblighi della retribuzione del personale la possibilità di continuare ad erogare servizi in ambito socio-sanitario, e volte a sostenere l'attività della Regione Sardegna al fine di risolvere la vertenza Aias garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali, la piena e regolare retribuzione dei dipendenti e i livelli essenziali di assistenza, valutando se sussistono i presupposti per adottare iniziative finalizzate al commissariamento della Fondazione Stefania Randazzo".

Elisabetta Caredda

28 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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