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Rapporto Bes. Cittadini della Sardegna i più insoddisfatti sul proprio stato salute

di Elisabetta Caredda 

Minerba (Uni Cagliari): “Per il 38% delle famiglie sarde peggiorata la valutazione della situazione economica nel 2023 rispetto al 2022 (valore più alto tra le regioni, nel 2019 erano il 28,4%), per il 51.2% è rimasta invariata. Il livello di soddisfazione sullo stato di salute riflette il disagio economico”. Per il 26,2% dei cittadini sardi il grado di soddisfazione sulla propria salute è poco o nullo, per il 58,4% è abbastanza.

24 APR - Dall’analisi dei dati rilevabili nel Rapporto Bes 2023 pubblicato dall’Istat è emerso che circa 4,5 mln di cittadini hanno dovuto rinunciare a visite o accertamenti per problemi economici, per lunghe liste di attesa o per difficoltà di accesso. Focalizzando il dato sulla Sardegna, si apprende che i tassi rappresentativi della rinuncia dei residenti alle prestazioni sanitarie che erano già i più alti nel 2019 (11,7%), e che hanno raggiunto nel 2021 livelli mai pervenuti in nessun’altra regione (18,3%), nell’anno 2023 mostrano un parziale recupero (13,7%) con una percentuale, pari a 13,7%, che rimane pur sempre la più elevata rispetto a quella delle altre regioni.

“L’indicatore Istat – spiega a Quotidiano Sanità Luigi Minerba, professore ordinario di Statistica Medica dell’Università di Cagliari – che ritrae la grave difficoltà di una numerosissima parte della popolazione sarda ad effettuare prestazioni sanitarie e, in generale, ad accedere ai servizi sanitari, e che ‘descrive’ in valori percentuali, tiene conto del mancato accesso del cittadino alle visite mediche, escluse quelle odontoiatriche, o agli accertamenti diagnostici ritenuti necessari nel periodo di riferimento dell’indagine. Ciò, per causa da riferirsi a problemi economici o legati a caratteristiche dell’assistenza sanitaria, come le lunghe liste di attesa, o difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio”.

“Analizzando i dati del report ISTAT su ‘La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita -anno 2023’ – prosegue il professore -, ecco che la valutazione della situazione economica rispetto all'anno precedente risulta peggiorata per il 38,4% delle famiglie sarde rilevate (valore più alto tra le regioni, nel 2019 erano il 28,4%), per il 51,2% è rimasta invariata. Soltanto per il 10,5% delle famiglie tale situazione è un po' migliorata. Ecco che il livello di soddisfazione sullo stato di salute delle persone dai 14 anni in su riflette il disagio economico delle famiglie. Anche in questo caso la Sardegna evidenzia la percentuale più elevata, e quindi il livello peggiore rispetto alle altre regioni: per il 26,2% il grado di soddisfazione è poco o nullo, per il 58.4% è abbastanza, per i 13.5% è molto”.

“I cittadini sardi esprimono un’evidente preoccupazione circa il loro stato di salute valutato negativamente da una percentuale rilevante della popolazione soprattutto in relazione alla difficoltà ad avere accesso alle prestazioni sanitarie anche ricorrendo alle strutture private accreditate. Analizzando altre fonti di dati, in particolare il portale statistico di AGENAS, si rileva una significativa riduzione delle prestazioni erogate: per esempio il numero di visite di controllo nel 2019 era di 64,45 per 100 abitanti, nel 2022 di 42,19; sempre considerando le visite di controllo, la riduzione rilevata tra il primo semestre 2023 e l’analogo periodo del 2019 è pari al -34,6%. Le risposte ai bisogni di salute rappresentano un problema estremamente critico che i cittadini sardi affrontano ogni giorno. E’ necessario agire tempestivamente per rendere esigibile il diritto a cure accessibili, certe, di qualità e in tempi sostenibili con interventi di presa in carico efficaci e coerenti con la complessità dei bisogni e la necessaria risposta” – conclude Minerba.

Elisabetta Caredda

24 aprile 2024
© Riproduzione riservata

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