La Sardegna è la prima regione in zona bianca. Ristoranti aperti la sera, palestre e musei di nuovo in attività. Resta coprifuoco alle 23.30
di Elisabetta Caredda
Il Commissario Ares Temussi: “Obiettivo raggiunto grazie a tutti i dipendenti dell’Ats ed i volontari che ci hanno aiutato con abnegazione”. Solinas: “Da questo risultato può scaturire una ripresa graduale delle attività produttive, perciò il tutto non deve essere vanificato da atteggiamenti imprudenti. Ho chiesto l’intesa col Governo per garantire severi controlli sanitari per coloro che entreranno nel nostro territorio regionale”. L’ORDINANZA
01 MAR - Lo auspicavano e lo
avevano preannunciato il Commissario Ares
Massimo Temussi e il Governatore
Christian Solinas: la Sardegna da oggi è ufficialmente la prima regione ad entrare in area bianca. Lo prevede l’ordinanza
firmata sabato dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dell’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020).
Sentito da
Quotidiano Sanità, Temussi non nasconde la sua soddisfazione: “La Sardegna zona bianca era un obiettivo del Presidente della Regione e l’Ares /Ats lo ha raggiunto con lo sforzo immane di tutti i suoi dipendenti e tutti i volontari che si sono ugualmente adoperati. Lo screening itinerante in tutta l’isola ha richiesto infatti l’impiego di migliaia di risorse umane, ed una forte spinta dei sindaci che fin dal primo momento ci hanno dato una mano. E’ un obiettivo importante ma che non ci deve far abbassare la guardia, perché anche in questi giorni il lockdown parziale di alcuni Comuni ci impongono un’attenzione elevata ed un’asticella altrettante elevata”.
“Nonostante ciò - prosegue il Commissario - la “zona bianca” era un intento molto difficile per chiunque, e la Sardegna ha dimostrato di avere una struttura sanitaria che quando mette in fila i propri professionisti, può lottare per raggiungere obiettivi primi in Italia. E così è stato. Quindi grazie al presidente Solinas che ci ha creduto fin dal primo momento, e ci ha guidato, e grazie a tutti i dipendenti dell’Ats e tutti i volontari che ci hanno aiutato con abnegazione, anche il sabato e la domenica, anche contro chi non ci credeva. E’ una bella soddisfazione per tutto il personale”.
Compiacimento anche del Presidente della Regione Solinas che ribatte: “Un grande risultato ottenuto grazie all’impegno di tutti i cittadini sardi, ma è un punto di partenza piuttosto che di arrivo. E’ il frutto dei tanti sacrifici fatti in questi mesi dai sardi, delle loro attenzioni e dello scrupolo posto nell’osservanza delle regole di sicurezza, della loro partecipazione allo screening di massa che sta entrando nella sua fase numericamente più rilevante. Per questo dobbiamo considerare questo riconoscimento come un motivo in più per mantenere alta la guardia contro il virus, affinché lo sforzo non sia vanificato da atteggiamenti imprudenti”.
“La zona bianca - sottolinea il capo di Giunta - non rappresenta certamente un invito al “liberi tutti”, alla mitigazione delle precauzioni e delle norme di sicurezza; deve essere anzi interpretata da tutti noi come una sprone alla massima responsabilità. Da questo risultato può scaturire una ripresa graduale di attività produttive che in questi mesi hanno sofferto danni gravissimi, fiaccando la nostra economia. Ma tutto deve essere fatto con prudenza e attenzione”.
“Confermo - conclude il Solinas - il mio fermo intendimento di proteggere la Sardegna con tutti gli strumenti che possano garantire severi controlli sanitari per coloro che entreranno nel nostro territorio regionale, a tutela della salute, che non impedirà ma anzi faciliterà la libera circolazione delle persone. Ho già avuto interlocuzioni con il Governo e con il Ministro Speranza al quale ho chiesto l’intesa. Confidiamo che con il nuovo Governo Draghi possa concretizzarsi una piena condivisione nei confronti di un sistema che sarà garanzia per i sardi e per i turisti, e che farà della Sardegna una terra sicura e sempre più ospitale”.
Cosa si può fare ora in Sardegna
Con il passaggio nell’area bianca, nell’isola il coprifuoco scatterà a partire da stanotte dalle ore 23.30 di ciascun giorno fino alle ore 5.00 del successivo. E’ previsto nella nuova
ordinanza n° 4 del 28 febbraio 2021 “Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-19 emanata dal Presidente della Regione
Christian Solinas con cui disciplina le nuove direttive che tale zona prevede.
Consultati dunque il ministero della Salute e l'Istituto superiore della sanità per valutare nel modo più idoneo l’allentamento delle restrizioni ma sempre tenendo conto della situazione epidemiologica del territorio, la Regione ha disposto inoltre:
- la riapertura dei ristoranti fino alle ore 23:00; mentre i bar, i pub, le caffetterie ed attività assimilabili, possono rimanere aperti fino alle ore 21:00.
- La riapertura, previo le necessarie prescrizioni, delle attività di palestre, scuole di danza (senza contatto), centri commerciali nelle giornate di sabato e domenica, musei e luoghi della cultura.
- “L’obbligo di usare, sull’intero territorio regionale e per l’intera giornata (H24), le protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico, nonché negli spazi pubblici dove sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni, nonché i soggetti con forme di disabilità”.
Per le altre attività non indicate nella presente ordinanza, con finalità di prevenzione giacché il problema della diffusione del virus e delle sue varianti al momento persiste e richiede la massima attenzione, continuano ad essere adottate le misure restrittive determinate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n.19, convertito, con modificazioni nella legge 22 maggio 2020, n.35.
Elisabetta Caredda
01 marzo 2021
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