Lombardia. Tar annulla il contratto tra il S. Matteo di Pavia e la Diasorin sui test sierologici: “Uso illegittimo di risorse pubbliche”
Il Tribunale ha accolto il ricorso della TechnoGenetics contro la determina con cui l’ospedale aveva stipulato un contratto con l’azienda con l'affidamento diretto per la sperimentazione di test sierologici. L’accordo ha posto “Diasorin in una posizione illegittimamente privilegiata rispetto agli altri operatori perché le ha consentito di utilizzare risorse scientifiche e materiali, proprie del soggetto pubblico e indisponibili sul piano funzionale e giuridico, per produrre un quid novi da commercializzare”. LA SENTENZA
08 GIU - “Mediante l’accordo e l’approvazione della proposta avanzata da Diasorin, la Fondazione San Matteo ha impegnato risorse pubbliche, materiali ed immateriali, con modalità illegittime, sottraendole, in parte qua, alla loro destinazione indisponibile”. È quanto si legge nella sentenza con cui il Tar Lombardia ha annullato l'accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e la Diasorin sui test sierologici accogliendo il ricorso dell'azienda concorrente TechnoGenetics.
Il Tar, che ha anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti, ha rilevato l'alterazione della concorrenza poiché, si legge nella sentenza come “l’operato della Fondazione ha posto Diasorin in una posizione illegittimamente privilegiata rispetto agli altri operatori del mercato in cui opera, perché le ha consentito di utilizzare risorse scientifiche e materiali, proprie del soggetto pubblico e indisponibili sul piano funzionale e giuridico, per produrre un quid novi da commercializzare. Ciò determina una distorsione della concorrenza, in quanto l’intervento del soggetto pubblico ha consentito ad un particolare operatore di utilizzare conoscenze, esperienze e mezzi che non sono accessibili a chiunque, con conseguente determinazione di un illegittimo vantaggio competitivo. Ne deriva la fondatezza anche della censura diretta a contestare la disparità di trattamento e l’alterazione della concorrenza nel mercato di riferimento.
I test sierologici, ossia quelli che rilevano la presenza di anticorpi dopo un'infezione da Covid, sono iniziati in Lombardia il 23 aprile. Il San Matteo di Pavia, in particolare, ha effettuato la validazione testando i sieri della Diasorin per vedere se erano affidabili. E tra l'ospedale e la multinazionale è stato siglato un contratto proprio su questa validazione, un accordo che prevede che la società versi una royalty dell'1% per tutti i test venduti nel mondo (Lombardia esclusa), soldi che, poi, il San Matteo avrebbe usato per la ricerca. Ma il contratto annullato oggi dai giudici è stato dichiarato “inefficace”.
08 giugno 2020
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