Coronavirus. “Cure per i pazienti oncologici fuori dagli ospedali”. La richiesta alle Regioni di Periplo, Cittadinanzattiva e FMP
In una lettera indirizzata ai presidenti e agli assessori alla sanità delle Regioni si chiede di “adottare misure necessarie per garantire ai pazienti oncologici la continuità terapeutica in regime di maggiore sicurezza e per decongestionare ambulatori e Day Hospital”. LA LETTERA
17 MAR - “Cure per pazienti oncologici fuori dagli ospedali”. È la richiesta di Periplo – che rappresenta le reti oncologiche italiane - Cittadinanzattiva e FMP come misura per garantire la continuità terapeutica ad una categoria di pazienti particolarmente vulnerabili in regime di maggiore sicurezza.
In una
lettera ai Presidenti e agli Assessori alla salute delle Regioni, le tre organizzazioni chiedono in primo luogo di “garantire, sotto responsabilità del medico, la somministrazione di farmaci per pazienti oncologici al di fuori degli ospedali, riservati al trattamento per acuti, utilizzando le diramazioni territoriali delle ASL/ASST o il domicilio del paziente”.
Inoltre “è auspicabile favorire la somministrazione di cure più facilmente gestibili rispetto alle infusioni, allestire spazi esterni agli ospedali per l’attività di triage, favorire terapie orali, adottare quanto più possibile per i controlli periodici ed i consulti medici modalità di confronto e comunicazione telefoniche o digitali”.
I provvedimenti richiesti, si precisa nella lettera, “garantiscono ai pazienti oncologici la continuità terapeutica in regime di maggiore sicurezza, contribuiscono a decongestionare gli ambulatori e i Day Hospital ospedalieri da pazienti oncologici già molto compromessi dal punto di vista sanitario, e riducono il rischio di contagio. Permettono inoltre di destinare le risorse umane normalmente impiegate nei Day Hospital e negli ambulatori alla gestione dell’emergenza sanitaria”.
“Questi provvedimenti – specificano
Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva,
Pierfranco Conte, Presidente di Periplo, e
Paolo Marchetti Presidente di Fondazione per la medicina personalizzata – alcuni dei quali già applicati in alcune realtà locali, possono inoltre rappresentare modelli di assistenza e cura innovativi in grado di contribuire al superamento della fase emergenziale e, in generale, al miglioramento della qualità della vita dei nostri pazienti oncologici e della sostenibilità del nostro SSN”.
17 marzo 2020
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