Calabria. Arrivano 53 milioni di euro "extra fondo" per qualità servizi sanitari
I fondi da Roma. Si tratta, spiega una nota della Giunta, di "un finanziamento che non rientra nel fondo sanitario regionale, poiché sono risorse finanziarie aggiuntive a destinazione vincolata per consentire alla Regione di sviluppare importanti attività che incrementino la qualità del Ssr”.
13 FEB - Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di erogare alla Regione Calabria 53.500.000 euro per l’attuazione di Progetti attinenti agli “Obiettivi di Piano Sanitario Nazionale. A renderlo noto è un comunicato della Giunta regionale, spiegando che “si tratta di un finanziamento che non rientra nel fondo sanitario regionale poiché sono risorse finanziarie aggiuntive a destinazione vincolata per consentire alla Regione di sviluppare, nel campo della sanità, importanti attività che incrementino la qualità del Servizio Sanitario Regionale”.
“Questo importante riconoscimento – si legge ancora nella nota della Giunta calabrese - giunge al termine di un’intensa attività ed una forte integrazione tra il Dipartimento Tutela della Salute dell’ente e le Aziende sanitarie a cui si è chiesto di istituire una Task Force per implementare le azioni previste dagli Obiettivi di Psn al fine di dare continuità, per il prossimo biennio, ai progetti che dovranno trasformarsi in Attività istituzionali”.
I fondi serviranno in particolare a “rispondere positivamente ai bisogni di salute di malati affetti da Alzheimer o da Sla, attivare nella nostra Regione un qualificato trasporto neonatale e materno, favorire il parto naturale e senza dolore, potenziare ulteriormente la donazione del cordone ombelicale che ha raggiunto già un buon risultato di donazioni, potenziare gli hospices per malati terminali e la rete delle cure palliative, assistere a domicilio, restituendoli alle loro famiglie, pazienti cronici in stato di minima coscienza o in stato vegetativo e contrastare concretamente l’osteoporosi”.
I fondi, spiega ancora la nota della Giunta, “sono stati erogati secondo un criterio stabilito, il 30% a seguito della rendicontazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute delle attività avviate nell’anno precedente, il 70% della somma per consolidare nell’anno in corso le stesse iniziative o avviarne di nuove".
Queste, nel dettaglio, le linee progettuali finanziate: le cure primarie, la non autosufficienza, la promozione di modelli organizzativi assistenziali dei pazienti in stato vegetativo e di minima coscienza nella fase di cronicità, le cure palliative e la terapia del dolore, gli interventi per biobanche di materiale umano, la sanità penitenziaria ed ancora l’attività motoria per la prevenzione delle malattie croniche e per il mantenimento dell’efficienza fisica nell’anziano, la tutela della maternità e promozione dell’appropriatezza del percorso nascita, la salute mentale ed il piano nazionale della prevenzione.
13 febbraio 2012
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