Oltre 219 milioni da ripartire per la medicina penitenziaria e il superamento degli Opg. Intesa all'esame della Conferenza Unificata
Per il finanziamento della sanità penitenziaria 2018 sono previsti 165,4 milioni e per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari circa 53,9 milioni. Gli schemi di intesa sul riparto in Conferenza Unificata e cambiano i criteri per la medicina penitenziaria. LE PROPOSTE DI RIPARTO.
19 NOV - Doppio riparto per la medicina penitenziaria all’esame della Conferenza Unificata del 22 novembre.
Il primo si riferisce alla quota destinata al finanziamento della sanità penitenziaria 2018, il secondo alla quota destinata al finanziamento di parte corrente, sempre per il 2018, per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
Sanità penitenziaria
Si tratta del riparto di 165.424.023 milioni per il finanziamento delle spese che le Aziende sanitarie locali sostengono per effetto del trasferimento di tutte le funzioni sanitarie al Servizio sanitario nazionale, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature e dei beni strumentali che riguardano la sanità penitenziaria e delle risorse finanziarie.
I milioni in realtà, secondo la finanziaria 2008, avrebbero dovuto essere 167,8, ma è stato ridotto dalla legge di bilancio 2014 di 2.375.977 euro l’anno per la componente del defìnanziamento previsto dalla stessa manovra 2008.
Nuovo il criterio di riparto rispetto agli anni precedenti.
Le risorse sono ripartite solo sulla base di una quota indistinta calcolata così:
- il 65% sulla base dell'incidenza percentuale complessiva del numero di detenuti adulti presenti negli istituti penitenziari al 31 dicembre 2017 e del numero di minori in carico ai servizi della Giustizia Minorile alla stessa data, attribuendo un peso pari a 1 nel caso di inserimento di minori in IPM (Istituti Penali Minorili), CPA (Centri di Prima Accoglienza) e Comunità ministeriali, e un peso pari a 1/1O nel caso di inserimento di minori in Comunità private. La popolazione minorile in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni (USSM) non è contemplata ai fini del presente riparto in quanto alla stessa il Servizio sanitario nazionale è chiamato a garantire specifica assistenza psicologica attraverso i propri servizi territoriali;
- il 35% in base all'incidenza percentuale complessiva del numero degli ingressi dalla libertà dei detenuti adulti nel 2017 e del numero degli ingressi dalla libertà dei minori, rilevati nel 2017, attribuendo un peso pari a 1 nel caso di inserimento in IPM (Istituti Penali Minorili), in CPA (Centri di Prima Accoglienza) e Comunità ministeriali, e un peso pari a 1/10 nel caso di inserimento di minori in Comunità private. I dati utilizzati sono stati fomiti dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia con le note sopra indicate. Per i medesimi motivi di cui al punto precedente, anche in tal caso non risulta contemplata la popolazione minorile in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni(USSM).
Le risorse costituiscono fondo finalizzato e spesa obbligatoria e concorrono alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito penitenziario, integrandosi con altre risorse sanitarie ordinarie especifiche. Non sono quindi le sole per la tutela della salute in carcere, oltre che delle prestazioni dovute agli adulti e minori in esecuzione penale esterna (per es., le prestazioni psicologiche ai minori in carico agli USSM, le prestazioni residenziali per le persone in misura di sicurezza non detentiva).
Superamento OPG
In questo caso il riparto è di 53.875.233 euro, solo sulla base della popolazione maggiorenne residente al 1°gennaio 2018 (dati ISTAT).
In origine si sarebbe trattato di 55 milioni, ma la legge di bilancio 2018 le ha ridotte di 1.124.767 euro annui, la quota cioè della componente di finanziamento del Friuli Venezia Giulia relativa al superamento degli OPG, in seguito alle modificazioni apportate allo statuto speciale della Regione.
Le spese di funzionamento per il Servizio sanitario nazionale sono correlate in parte all'attivazione delle nuove strutture previste dal Dlgs 252/2010 e in parte al rafforzamento della rete complessiva dei servizi residenziali e ambulatoriali per la salute mentale.
19 novembre 2018
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