Disabilità grave: ecco il decreto che assegna 51,1 milioni a chi è privo di sostegno familiare
Il testo dovrà fare il necessario passaggio in Conferenza Unificata. L'assegnazione riguarda le persone con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché questi non sono in grado di fornire il sostegno genitoriale. IL TESTO.
10 AGO - In arrivo nelle Regioni 51,1 milioni per il 2018 per l’assistenza alle persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare.
L’assegnazione è prevista dal decreto interministeriale Lavoro, Disabilità, Salute, Economia e segue le regole della legge 104/1992, “Legge quadro per l'assistenza, !'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", che definisce la gravità della disabilità e le modalità di accertamento, della legge 68/1999 per il diritto al lavoro dei disabili, della legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e della legge 112/2016 “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”.
Quest’ultima in particolare istituisce il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave e senza sostegno familiare assegnando 90 milioni per il 2016 38,3 per il 2017 e 56,1 milioni per il 2018, ridotti a 51,1 milioni dalla legge di bilancio 2018.
Il decreto stabilisce che le risorse assegnate al Fondo 2018 sono attribuite alle Regioni per gli interventi e i servizi stabiliti dal Dm 23 novembre 2016 che definisce “Persona con disabilità grave priva del sostegno familiare”, la persona con disabilità grave, non determinata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, priva di sostegno familiare in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché questi non sono in grado di fornire il sostegno genitoriale, e in vista del venir meno del sostegno familiare, tra cui ad esempio la cura della propria persona, inclusa la gestione di interventi terapeutici; la mobilità; la comunicazione e altre attività cognitive; le attività strumentali e relazionali della vita quotidiana.
Il decreto dovrà fare il necessario passaggio in Conferenza Unificata per l’intesa.
10 agosto 2018
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