Tumori al fegato. All’Irccs De Bellis di Castellana Grotte si scopre con il test del sangue
Il nuovo biomarcatore per l’individuazione del tumore al fegato sarà disponibile all’Istituto da domani. Emiliano: ““Lo sviluppo della Rete oncologica pugliese procede speditamente e si arricchisce di un ulteriore importante tassello. L’Istituto di Castellana Grotte diventa punto di riferimento regionale nel campo della diagnosi e cura delle malattie Gastroenteriche”.
31 LUG - Un nuovo biomarcatore per individuare il tumore al fegato (HCC), da determinare tramite un semplice prelievo venoso, sarà disponibile da domani, 1 agosto, presso il Laboratorio di Patologia Clinica dell’Irccs “S. De Bellis” di Castellana Grotte. Una semplice richiesta, tramite impegnativa del medico curante, così come accade per qualunque altro esame bioumorale, sarà sufficiente per ottenere in pochi giorni l’esito del test da condividere con lo specialista.
“Lo sviluppo della ROP, la rete oncologica pugliese, procede speditamente – ha commentato in una nota il presidente della Regione Puglia
Michele Emiliano - e si arricchisce di un ulteriore importante tassello, fondamentale per aiutare il medico a diagnosticare precocemente l’evoluzione della malattia, in questo caso, il tumore al fegato, ed aiutarlo nel trattamento specifico e nella terapia personalizzata del paziente. La Puglia si conferma dunque una regione estremamente vitale nel cogliere le innovazioni in campo sanitario. In particolare il Laboratorio di Patologia Clinica del De Bellis amplia sempre di più l’offerta diagnostica, facendo dell’Istituto di Castellana Grotte il punto di riferimento regionale nel campo della diagnosi e cura delle malattie Gastroenteriche”.
La nota regionale comunica inoltre che il Laboratorio di Patologia Clinica dell’Irccs De Bellis rende da subito disponibile la determinazione dell’SCCA-IgM anche per tutti i clinici dei diversi centri pugliesi impegnati nel trattamento dell’HCC.
“L’SCCA-IgM – illustra la nota della Regione - antigene del carcinoma a cellule squamose complessato alle immunoglobuline Ig M, appartiene ad una famiglia di nuovi biomarcatori oncologici, costituiti da immunocomplessi circolanti, espressione dell’interazione fra antigeni tumore-associati ed il sistema immunitario dell’ospite. Frutto dell’impegno dell’industria italiana, questo saggio immunometrico quantitativo di tipo Elisa, dopo essere stato ampiamente validato da numerosi studi e pubblicazioni su riviste internazionali da due diversi gruppi indipendenti di ricercatori italiani coordinati dalla Prof. Pontisso e dal Prof. Gianluigi Giannelli, oggi alla guida dell’Irccs de Bellis”, è finalmente disponibile per tutti i pazienti che ne facessero richiesta presso l’Irccs di Castellana Grotte”.
“L’HCC – conclude la nota regionale - è uno dei cinque tumori più diffusi e maligni al mondo, e la diagnosi precoce è fondamentale per ridurre la mortalità dovuta a questa neoplasia. Il test per la determinazione di SCCA-IgM può essere utilizzato per valutare nel tempo il rischio di sviluppare un tumore al fegato in pazienti con cirrosi, per predire l’evoluzione della malattia nei pazienti con epatite C cronica, monitorare il trattamento anti-virale nei pazienti HCV-positivi ed identificare una condizione di steato-epatite non-alcolica (NASH)”.
31 luglio 2017
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