Meningite. Regione e pediatri siglano accordo per vaccinare negli studi. Salta invece l’intesa con la medicina generale nonostante il sì della Fimmg
L'adesione dei singoli medici sarà su base volontaria. Il via alla somministrazione dei vaccini contro il meningococco negli studi dei pediatri avverrà entro il 15 giugno. Niente da fare, invece, per la medicina generale: la maggioranza dei sindacati si è opposta all'accordo. Ma la Fimmg, che era favorevole, non si arrende: “Fuori da Milano faremo accordi periferici con le singole Ats che permetteranno ai medici di famiglia di entrare in gioco”.
16 MAG - L’obiettivo era arrivare a un'intesa con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta della Lombardia per la somministrazione dei vaccini contro il meningococco nei loro studi. Ma la trattativa avviata dalla Regione con i sindacati è riuscita a metà. Solo i pediatri, infatti, hanno deciso di firmare l’accordo. Invece i sindacati dei medici di famiglia si sono spaccati e la disponibilità della Fimmg (che rappresenta il 42% dei medici di famiglia della Regione) non è bastata a raggiungere l’obiettivo.
Ma non tutto è perduto: “A parte l'area metropolitana di Milano, dove i sindacati contrari sono la maggioranza, in tutto il resto della Lombardia ci impegneremo a raggiungere accordi periferici con le singole Ats per permettere ai medici di famiglia di fare parte dell'iniziativa e al 70% della popolazione adulta lombarda di rivolgersi al proprio medico di famiglia per la vaccinazione anti-meningococcica”, spiega
Fiorenzo Corti, segretario Fimmg Lombardia.
Tre, in particolare, spiega Corti, le ragioni dell'opposizione degli altri sindacati: “Il rimborso per la vaccinazione di circa 10 euro a paziente ritenuto troppo basso; il nodo delle responsabilità in caso di eventuali effetti collaterali; il peso della burocrazia da seguire per ogni iniezione”. L'opposizione più forte all'accordo, secondo quanto riferito da Corti, è stata da parte dello Snami, secondo sindacato per rappresentatività, ma anche gli altri sindacati minori hanno espresso diverse perplessità.
Nonostante la prospettiva di accordi periferici, Corti non nasconde la sua delusione per il mancato accordo. “Un’occasione persa, in un momento in cui il medico di famiglia è chiamato a porsi come riferimento per tutta l’area della prevenzione, oltre che per la gestione delle cronicità”.
Alla Fimmg va anche il ringraziamento dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia
Giulio Gallera: “Apprezzo la disponibilità manifestata dalla Fimmg, purtroppo non sufficiente per chiudere positivamente anche con la trattativa con la medicina generale”, ha detto Gallera.
Gallera ha quindi spiegato che “già venerdì andrà in Giunta la delibera che ratificherà l'accordo con i pediatri. Entro il 1° di giugno le Ats raccoglieranno le adesioni dei singoli pediatri che entro il 15 giugno potranno iniziare a somministrare l’offerta vaccinale a tutti i bambini e ragazzi fino ai 14 anni”. L'adesione del singolo medico è infatti su base volontaria. “Stiamo inoltre verificando - ha confermato Gallera - la possibilità di chiudere accordi aziendali tra le singole Ats e i medici di medicina generale, che dovranno essere siglati sempre entro il 15 giugno”.
“Attraverso il coinvolgimento dei pediatri - ha evidenziato Gallera - contiamo di snellire le liste di prenotazione ora bloccate per indisponibilità di posti. In ogni caso, sempre entro il mese di giugno provvederemo comunque ad implementare le ore messe a disposizione dagli ambulatori attivati ad hoc dalle nostre Asst, al fine di poter riaprire le agende per le prenotazioni e dare la possibilità a chi lo
desidera di sottoporsi alla vaccinazione”.
16 maggio 2017
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