Sicilia. Riordino rete ospedaliera, Crocetta: “Il piano non può essere quello del depotenziamento dei territori”
Il presidente della Regione interviene per precisare che “l’assessore Gucciardi non ha presentato alcun progetto a Roma” e le indiscrezioni sul piano di riordino della rete ospedaliera “rappresentano proiezioni delle conseguenze di scelte del Ministero della Salute”. Ma per Crocetta “da Roma ci deve rendere conto” che “concentrare solo nelle tre città metropolitane la maggior parte dei servizi porterebbe a un congestionamento delle strutture” e “disagi notevoli al resto dell’Isola”.
13 SET - “Ho sentito lungamente l'assessore (alla Salute, ndr)
Baldo Gucciardi, con il quale condivido le linee per cercare di porre un argine al tentativo troppo facile di razionalizzare la sanità, attraverso processi di depotenziamento di realtà locali che, molto spesso, hanno già subito profondi attacchi e che si vedono privati di servizi essenziali”. Ad affermarlo, in un nota, è il presidente della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta, che interviene così sulle polemiche riguardanti le indiscrezioni sul piano di riordino della rete ospedaliera regionale e punta il dito contro il governo centrale.
“Da Roma – afferma Crocetta - ci deve rendere conto che quello della regione siciliana è un territorio in gran parte montuoso, con una rete ferroviaria inesistente nella maggior parte del territorio e con una rete autostradale circoscritta prevalentemente alle tre città metropolitane. Il progetto, dunque, di razionalizzazione deve tenere conto delle distanze reali tra le strutture e soprattutto, non può concentrare soltanto nei tre capoluoghi delle città metropolitane, la maggior parte dei servizi. Ciò porterebbe a un congestionamento delle strutture, creando ulteriori difficoltà all'utenza delle aree metropolitane e disagi notevoli al resto del territorio dell'Isola”.
Il presidente precisa poi che “l'assessore Gucciardi non ha presentato alcun progetto a Roma, ma che le linee che vengono fuori in questo momento da indiscrezioni di stampa, rappresentano proiezioni delle conseguenze di scelte del Ministero della Salute. In tale contesto, bisogna aprire un confronto chiaro e onesto col governo nazionale, non vogliamo sconti, ma riteniamo inaccettabili le critiche di alcuni esponenti siciliani del governo centrale, che invece di intervenire nei confronti dell'esecutivo nazionale e persino verso esponenti del proprio partito, scaricano sull'assessorato regionale alla Sanità, responsabilità di scelte che non ha fatto”.
“La presidenza della Regione e l'assessorato alla Salute – aggiunge Crocetta - intendono aprire un confronto con tutti gli assessori, con la coalizione, con il Ministero della Salute e soprattutto con i territori, con i sindaci e con i manager, perchè le linee di azione della sanità non possono essere delle scelte meramente tecnicistiche, ma devono essere il frutto della consultazione democratica. Ci siamo battuti e continuiamo a batterci, in questi anni, contro gli sprechi. Sia i dati degli utili prodotti dalla sanità negli ultimi anni sia la qualità dei livelli essenziali di assistenza, dimostrano che facciamo sul serio. Non possiamo consentire che la razionalizzazione si traduca in tagli di servizi per i cittadini o depotenziamento dei territori. Un esempio per tutti, - conclude il presidente - Cefalù o città come Mistretta e Nicosia che in questi anni hanno subito dallo Stato il taglio di Tribunali e carceri e non possiamo consentire che si taglino anche gli ospedali”.
13 settembre 2016
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