Calabria. Scura firma convenzione con Agenas. La Regione: “Ancora un atto in sfregio alle istituzioni regionali. Sorprende la superficialità dell’Agenzia”
Il decreto commissariale prevede, tra le altre cose, che il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione emani un atto per “l'assunzione del relativo impegno di spesa", di 200 mila euro all'anno, "a carico del Fondo sanitario regionale dovuto all'Agenas a titolo di corrispettivo”. “Il Commissariato non può assumere obblighi finanziari e scaricarlo sulla Regione”, contesta il delegato regionale alla sanità Franco Pacenza.
09 MAG - Il commissario alla Sanità della Calabria,
Massimo Scura, e il suo vice
, Andrea Urbani, tornano a scatenare la rabbia della Giunta Regionale. Al centro delle polemiche, questa volta, lo schema di convenzione che Scura e Urbani hanno firmato con l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale che prevede, tra le altre cose, che il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute della Regione emani un atto per “l'assunzione del relativo impegno di spesa, a carico del Fondo sanitario regionale dovuto all'Agenas a titolo di corrispettivo, nonché alla successiva liquidazione delle competenze” (vedi il
decreto e l'
allegato al decreto).
Un atto che ha fatto infuriare il delegato regionale alla sanità
Franco Pacenza, secondo il quale “il duo Scura-Urbani continua ad operare in sfregio alle istituzioni democratiche calabresi travalicando, di gran lunga, i poteri e le competenze assegnati loro”.
Infatti, spiega Pacenza in una nota, “col Decreto n°46 del 6 maggio u.s., senza alcuna istruttoria e convalida da parte del Dipartimento ‘Salute’ della Regione Calabria, il Commissario e il Subcommissario al Piano di Rientro dal debito sanitario hanno decretato l’attivazione di una convenzione con l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali (Agenas) a supporto delle attività del Commissariato che prevede un costo annuo di 200 mila euro a carico del Fondo Sanitario Regionale. Il Commissariato non può assumere obblighi finanziari e scaricarlo sulla Regione”.
Pacenza rileva inoltre come il Decreto e la stessa ipotesi di convenzione indichino, tra l’altro, “obiettivi ed attività già assunti con precedenti decreti e che riguardano: riorganizzazione rete ospedaliera; ulteriori reti cliniche; revisione rete territoriale; revisione rete laboratoristica; completamento manuali accreditamenti; supporto giuridico”.
“Nei mesi scorsi Scura e Urbani, anche con apposita relazione trasmessa al Ministero della Salute, avevano rivendicato il raggiungimento di tali obiettivi. Oggi, quegli stessi obiettivi, diventano oggetto di una convenzione onerosa a carico dei calabresi”, osserva Pacenza. Per il quale “si ripropone la tattica della “moina”, al solo fine di allungare i tempi della gestione commissariale”.
Ma l’affondo di Pacenza va oltre Scura e Urbani. Per il delegato alla sanità di Oliverio “sorprende la superficialità della stessa Agenas, oggi priva di guida politica, che pensa di stipulare una convenzione onerosa a carico della Regione senza che la stessa ne sia preventivamente messa a conoscenza”. Per Pacenza, inoltre, “continua l’ossessione del Commissario Scura che,
nella costituzione delle parti, cosi si definisce: ‘la Regione Calabria con sede in Catanzaro (Palazzo Alemanno), rappresentata dal Commissario ad Acta ing. Massimo Scura (di seguito definito Regione)…”.
Pacenza annuncia quindi che la Regione si attiverà tramite l’Avvocatura regionale, “investendo la stessa Agenas e i Ministeri della Salute e dell’Economia, per impedire questo nuovo abuso a danno dei calabresi”.
09 maggio 2016
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