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Caldo fa strage a Torino. Picco di mortalità tra gli anziani: 104 morti in più rispetto al trend atteso


Registrato un incremento del 33% della mortalità osservata rispetto a quella attesa. Il numero di decessi totali è stato pari a 455, di cui 416 nella fascia di età over 65 (circa 91%). Riscontrati anche valori ambientali di ozono decisamente elevati: il livello è attualmente 2 su quasi tutta le regione, su una scala a 3 livelli. IL RAPPORTO DELL'ARPA

17 LUG - Le temperature tropicali di questi giorni stanno mietendo vittime soprattutto tra la popolazione anziana. A Torino si registra un vero e proprio allarme: l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) segnala che “questa condizione metereologica ha determinato un aumento statisticamente significativo della mortalità osservata rispetto alla mortalità attesa”, determinando per gli over 65, nel periodo compreso tra il 27 giugno e il 15 luglio, un eccesso di mortalità giornaliero “pari a circa 6 decessi in più rispetto all’atteso”. L’eccesso totale è stato di 104 decessi, “corrispondente a un incremento del 33% della mortalità osservata rispetto a quella attesa”. Nel complesso il numero di decessi totali è stato pari a 455, di cui 416 nella fascia di età over 65 (circa 91%).

Sempre a Torino, dal 1 giugno al 16 luglio, 29 giorni possono essere classificati come “tropicali” (con temperature massime al di sopra dei 30°C); se si considerano le temperature percepite il numero di giorni tropicali sale a 34. La temperatura percepita ha superato i 36°C per 13 giorni durante i primi 16 giorni del mese in corso. Anche le temperature minime sono state elevate dall’inizio del mese e solo 5 giorni hanno fatto registrare valori inferiori ai 20°C. Considerando l’intero periodo 15 maggio - 15 luglio, sempre per la fascia di età over 65, l’eccesso di mortalità osservata rispetto a quella attesa è di circa 6 decessi giornalieri nei giorni di ondata di calore. L’eccesso di mortalità complessivo è risultato pari a 155 (incremento del 33% circa) in presenza di ondata di calore, mentre risulta essere nullo in assenza di ondata di calore. A Torino è stata raggiunta nei giorni scorsi la massima temperatura registrata dal 1990 dalla rete di Arpa Piemonte nel mese di luglio, pari a 38,5°C.

Il fenomeno è dovuto alla permanenza dell’anticiclone di matrice africana che continua a dominare nello scenario Mediterraneo del mese di luglio sta determinando condizioni meteorologiche estreme ed elevati livelli di disagio per la popolazione. Le temperature massime hanno fatto registrare delle anomalie significative (differenze rispetto al clima 1971-2000) su gran parte del territorio regionale, dell’ordine di 5°C nell’area del torinese, alessandrino, verbano e biellese.

L'irraggiamento solare e la stabilità atmosferica hanno anche determinato valori ambientali di ozono decisamente elevati: il livello è attualmente 2 su quasi tutta le regione, su una scala a 3 livelli. Si sono verificati numerosi superamenti del valore dell'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (massimo della media su 8 ore > 120 microgrammi/m3) e del livello di informazione (180 microgrammi/m3). Nella stazione di Verbania è stato superato il livello di allarme (240 microgrammi/m3) il 15 luglio, contestualmente a quanto avvenuto nella zona prealpina nordoccidentale della Lombardia.

Dal punto di vista idrologico, il caldo anomalo che da più di 15 giorni sta interessando la regione, concomitante all’assenza di precipitazioni, si manifesta con decrementi considerevoli delle portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario. Le condizioni meteorologiche continueranno ad essere dominate dall’anticiclone anche la prossima settimana, dopo un temporaneo raffrescamento determinato dai temporali pomeridiani attesi in particolare sulle zone alpine e prealpine nel fine settimana.

17 luglio 2015
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