Lazio. Siglato protocollo Regione-sindacati: studi medici aperti anche in week end e festivi
L'intesa siglata con i sindacati dei medici di famiglia prevede anche l'apertura degli studi nell’arco delle 12 ore ogni giorno. Previsto un programma di riorganizzazione per il prossimo autunno. IL PROTOCOLLO
23 LUG - Garantire l’assistenza territoriale da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’arco delle 12 ore ogni giorno e assicurare l’apertura degli studi anche nei week e nei festivi. E poi trasferire la cura delle patologie, in particolare quelle croniche, dall’ospedale alle strutture del territorio dove la loro gestione (la “presa in carico”), a parità di efficacia, è meno dispendiosa e più gradita ai cittadini, migliorando l’appropriatezza dei percorsi di cura e garantendo la continuità assistenziale. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato dal presidente della Regione Lazio,
Nicola Zingaretti, e dalle organizzazioni sindacali della medicina generale
Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale.
Sulla base della piena integrazione dei nodi della rete sociosanitaria territoriale, costituiti dagli studi e dalle forme associative di medicina generale, dalle farmacie, dai poliambulatori, dalle Case della salute, dai distretti sociosanitari e dai presidi ospedalieri, la Regione Lazio, d’intesa con le organizzazioni sindacali della medicina generale, avvierà dal prossimo autunno
alcuni interventi prioritari:
-Garantire alla cittadinanza una
copertura dell’assistenza territoriale per 24 ore al giorno, mediante l’apertura di strutture delle cure primarie per 12 ore al giorno e il servizio di continuità assistenziale (ex guardia medica).
-Rendere
pienamente disponibile la copertura assistenziale della rete territoriale delle cure primarie anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi.
-Dare piena operatività ai processi di presa in carico dei pazienti con patologie croniche (diabete, Bpco, scompenso cardiaco, ed altre patologie croniche) tramite apposit
i protocolli operativi e mediante la condivisione delle informazioni cliniche tra i medici delle cure primarie e i presidi sanitari per mezzo di una piattaforma clinica.
-Intervenire sui
tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche, sulla base di quanto previsto dal “Piano regionale sul governo delle liste di attesa” e sull’appropriatezza in termini di spesa farmaceutica.
-Definire un
sistema di rendicontazione degli interventi eseguiti attraverso la predisposizione di indicatori di processo e di esito acquisibili attraverso l’adozione di idonee procedure informatiche.
Con il protocollo le parti si pongono una serie di obiettivi:
- Creare le condizioni per un
miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni erogate dalla rete sociosanitaria territoriale e da quella ospedaliera,
- Definire
le linee di indirizzo e di sviluppo in coerenza con le articolazioni normative e contrattuali presenti ed in via di definizione,
- Conseguire, attraverso un
più razionale utilizzo delle strutture territoriali e delle cure primarie, un miglioramento delle prestazioni offerte alla cittadinanza
-
Potenziare il livello assistenziale della rete territoriale delle cure primarie, rendendola sinergica a quella ospedaliera, consentendo così al cittadino un miglior utilizzo delle risorse sanitarie pubbliche disponibili.
23 luglio 2014
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Regioni e Asl