Punto nascita Bisceglie. Bagarre tra Regione e Ministero. Emiliano: “Hanno deciso di chiuderlo”. La replica: “Non è vero”
Scambio di accuse tra il governatore della Puglia il Ministero della Salute in merito alla chiusura del punto nascita. Emiliano attacca: “Noi abbiamo chiesto deroga ma il Ministero ha preteso la chiusura del punto nascita”. Pronta la replica da Lungotevere Ripa: “Mai richiesto la chiusura, Regione Puglia ha operato le sue scelte nell’ambito della sua autonomia”.
12 LUG - Bagarre tra Regione Puglia e Ministero della Salute in merito alla chiusura del punto nascita di Bisceglie. Solo pochi giorni fa il governatore
Michele Emiliano aveva accusato il Ministero guidato da
Giulia Grillo.
“Ho trasmesso una nota al direttore generale del Ministero della Salute – aveva specificato Emiliano in una nota - per insistere sulla nostra richiesta di deroga per tenere aperto il punto nascita di Bisceglie. Purtroppo nell’ultima riunione che si è verificata qualche settimana fa, il Ministero ha preteso la chiusura del punto nascita per una serie di ragioni legate al numero dei parti e anche ad alcune modalità, un certo eccesso di parti cesarei, che probabilmente hanno inciso su questo diktat da parte del Ministero”.
“Abbiamo attivato - sottolineava il governatore - anche tutti i deputati del territorio, l’onorevole Boccia, l’onorevole Galantino e gli altri deputati interessati a questa specifica vicenda, e mi auguro che questo concerto, compresa la deliberazione del Consiglio Comunale di oggi, possa contribuire a convincere il Ministero, che sta anche rivedendo i parametri dei punti nascita, a non essere così rigido come ha fatto fino ad oggi. Questa decisione non spetta alla Regione, noi avevamo chiesto la deroga per il punto nascita di Bisceglie che non c’è mai stata concessa a differenza di altri punti nascita della regione che noi avevamo considerato equiparati”.
Il presidente Emiliano nel corso del suo intervento in Consiglio comunale aveva poi spiegato che una delle ragioni principali in difesa del punto nascita di Bisceglie è la presenza del reparto di rianimazione che rende questo presidio estremamente sicuro”.
La replica del Ministero della Salute
“In riferimento alle notizie circa la volontà del Ministero della Salute di chiudere il punto nascita di Bisceglie, si precisa che le stesse appaiono destituite da ogni fondamento”. Evidenziano da Lungotevere Ripa in una nota.
“Il punto nascita dell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie ha presentato nel 2018 e negli anni precedenti un volume di attività sempre superiore allo standard minimo dei 500 parti l’anno, attestandosi nel 2018 a 639 nascite, pertanto non sono mai ricorse, né ricorrono, le condizioni per la richiesta di parere di deroga al Comitato percorso nascita nazionale che, ripetiamo, riguardano esclusivamente i punti nascita con volumi inferiori ai 500 parti annui e in condizioni oro-geografiche difficili.
Per opportuna precisazione si evidenzia che la Regione Puglia, in data 21 settembre 2018, ha presentato istanza di parere consultivo di deroga (a firma del Dg Giancarlo Ruscitti), esclusivamente per i punti nascita di Scorrano, Gallipoli e Galatina, che risultavano sotto-standard rispetto al volume minimo di 500 parti/annui e, nella stessa richiesta, ha altresì affermato che, valutati i dati dei punti nascita della Asl BT, nonché la sussistenza dei requisiti previsti dall’Accordo Stato-Regioni in materia, intende procedere alla disattivazione del punto nascita di Bisceglie, considerata la possibilità che le altre unità operative di Ostetricia e Ginecologia della Asl BT (Ospedali di Andria e Barletta) possano farsi carico della quota di parti del predetto punto nascita.
Si sottolinea, infine, che la Dgr Puglia n. 1195 del 2 luglio 2019 di riordino della rete ospedaliera, in osservanza al Dm 70/2015, presentata dalla Regione, conferma la soppressione dei posti letto di Ostetricia-Ginecologia, nonché dell’intera Uoc dell’Ospedale di Bisceglie.
Pertanto, la Regione Puglia ha operato le sue scelte nell’ambito della sua autonomia amministrativo-gestionale, così come previsto dalle modifiche del Titolo V della Costituzione.
Alla luce di quanto qui ricostruito, si conferma che il Ministero della Salute non ha mai richiesto la chiusura del punto nascita di Bisceglie”.
12 luglio 2019
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