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Federfarma. Da Torino critiche alla federazione nazionale per la gestione del decreto Milleproroghe

Sul tappeto il problema dell'adeguamento dei limiti di fatturato che danno diritto alla riduzione degli sconti a favore del SSN per le farmacie rurali sussidiate e per quelle a basso fatturato e il nuovo sistema di remunerazione. In ambedue i casi, secondo il presidente di Federfarma Torino, si è sentita l'assenza di Federfarma nazionale

31 GEN - Ancora una volta siamo state Cassandre inascoltate…Insieme a numerose Associazioni territoriali, Federfarma Torino aveva infatti formalmente richiesto a novembre alla Presidenza di Federfarma nazionale la convocazione urgente dell’Assemblea straordinaria per varare iniziative a sostegno di emendamenti volti ad adeguare i limiti di fatturato che danno diritto alla riduzione degli sconti a favore del SSN per le farmacie rurali sussidiate e per quelle a basso fatturato.
 
L’Assemblea non è stata convocata, adducendo vizi formali in alcune richieste: né si è giunti ad un reale confronto sul tema, ad una decisione su come e dove agire per giungere finalmente alla soluzione di una questione che si trascina ormai da 20 anni.
 
Soluzione che, come volevasi dimostrare, non poteva giungere dal Milleproroghe: e infatti gli emendamenti presentati al riguardo non hanno – né avrebbe potuto farlo – superato il vaglio dell’ammissibilità. Ma, come detto, non è stata data all’Assemblea la possibilità di discuterne, né è dato di sapere quali siano gli intendimenti futuri al riguardo.
 
Ha superato invece il vaglio di ammissibilità, e quindi verrà discussa nel Milleproroghe, la proposta di ridurre da un anno a sei mesi il termine per pervenire alla riforma della remunerazione delle farmacie…Sei mesi che ormai sarebbero già soltanto cinque, acuendo potenzialmente un problema di fondo: l’Assemblea non sa se Federfarma ha una proposta al riguardo, né i contenuti di tale eventuale proposta.
 
Che siano cinque, o che siano undici i mesi che ci separano dalla scadenza, è urgente che la Dirigenza nazionale informi le Associazioni e le Farmacie dello stato dei lavori, che convochi le Commissioni preposte, che avvii un confronto sul modello su cui costruire la farmacia dei prossimi anni. Il tutto per poi presentarsi all’interlocutore istituzionale con un progetto meditato, compiuto e condiviso, su cui eventualmente apportare modifiche di dettaglio nel corso della trattativa. A meno che non si ritenga sufficientemente efficace e statutariamente ineccepibile limitarsi a comunicare agli oltre 17.000 titolari ed ai propri collaboratori, che “la nuova remunerazione entrerà in vigore dal prossimo …., come previsto dalla vigente normativa….”, con buona pace del coinvolgimento dell’Assemblea e della base.
 
Federfarma Torino ribadisce la necessità che non emergano personalismi, posizioni preconcette né maldestri tentativi di colpi di maggioranza, perché su queste partite si giocano il riconoscimento del ruolo della farmacia ed il suo futuro.
 
Marco Cossolo
Presidente Federfarma Torino

31 gennaio 2017
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